“La mosca”, film di David Cronenberg – recensione di Antonio Petti

Capolavoro della filmografia di David Cronenberg datato 1986. “La Mosca” è il remake del film fantascientifico (con spruzzi di orrore) del 1966 “L’Esperimento del Dottor K”, diretto da Kurt Neumann e interpretato da Vincent Price.

Il film del’66 raccontava la storia di Helena Delambre: costei confessa di aver schiacciato la testa del marito in una pressa per legittima difesa. Motivo? Semplice, Andrè Delambre ideò e costruì un teletrasportatore.

Dato che funzionava sugli oggetti decise di provarlo sull’uomo e usò se stesso come cavia. Ma accidentalmente, assieme a lui, entrò anche una mosca e al ricomponimento molecolare le due entità si composero assieme dando vita a un uomo-mosca!

La polizia non crederà alla storia della donna fino al colpo di scena finale. La storia del remake è simile ma più concentrata sulla mutazione del protagonista Seth Brundle (interpretato da Jeff Goldblum).

Non per altro questo film rientra nel genere denominato body horror (che annovera film come “La Cosa” di John Carpenter, “Tetsuo” di Shinya Tsukamoto e anche l’“Alien” di Ridley Scott). Seth è un brillante scienziato che inventa il teletrasporto, crea due capsule, una in grado di scombinare il dna o la composizione molecolare di ciò che si vuole teletrasportare e l’altra di ricombinarlo.

Seth prova su se stesso il macchinario ma inavvertitamente entra una mosca e i loro dna verranno ricombinati assieme. Ovviamente non scoprirà subito la contaminazione ma col tempo.

Infatti, il film altro non è che il lento mutare di Seth, il percorso infettivo della mosca ai danni dello scienziato. Inizialmente acquisirà capacità inumane: la sua forza e la sua agilità aumentano, la sua energia si accresce, sessualmente dotato e non necessità di dormire molto.

Poi, quando il corpo comincia a deteriorarsi e la mosca comincia a prendere il sopravvento (l’entità Brundlemosca) i poteri cambiano: la forza diventa superforza (ne farà le spese il polso di un uomo durante un braccio di ferro), capacità di aderire a pareti e soffitti (tramite cuscinetti nelle mani e nei piedi) e la capacità di secernere, tramite bocca, un enzima in grado di sciogliere i cibi solidi.

Tutte capacità che comunque perderà, una volta che la mosca avrà rimpiazzato completamente l’uomo. Ovviamente non mancherà il personaggio femminile che vivrà sulla sua pelle tutto il processo, parlo di Veronica Quaife, interpretata da Geena Davis.

Come altri film di Cronenberg anche questo, anzi, questo più di tutti, va visto dal “punto di vista della malattia/personaggio”. Personaggio che una volta entrato in contatto con il morbo, diventa il simbolo stesso della malattia.

Un punto di vista neutrale che evita di demonizzare il morbo. Il teletrasporto non viene visto come il congegno che ha sbagliato, ma come un “fusore di geni”. L’infezione, il disastro, non vengono associati a problemi da risolvere ma ad agenti addetti alla trasformazione.

Questo è il cinema di Cronenberg, un uomo che approfondisce più la mutazione, la malattia, l'”altro” che si insinua sotto pelle. Jeff Goldblum si sottopose a una seduta di make-up di cinque ore. Il truccatore, Chris Walas (che, assieme a Stephan Dupuis, vinse l’Oscar  per il miglior trucco nel ’87) per dar corpo alla Mosca, studiò vari libri sulle malattie deformanti. Lo stesso Walas girò il seguito di questo film: La Mosca 2 (The Fly II, 1989).

Se non lo avete mai visto, La Mosca è da recuperare!

La Mosca – Dvd – Distr. 20th Century Fox

Disco Singolo

Contenuti Extra: Trailer Cinematografico, Dietro Le Quinte, Interventi Degli Attori.

La Mosca – Blu Ray – 20th Century Fox

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Written by Antonio Petti

 

 

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