Presentazione de "La setta dei giovani vecchi" di Luca Rachetta, 14 gennaio 2012, Civitanova Marche
Sabato 14 gennaio 2012, alle ore 17.30, pressola Sala“E. Cecchetti” della Biblioteca Comunale “S. Zavatti” di Civitanova Marche (in provincia di Macerata), si terrà, con il patrocinio della locale amministrazione, l’incontro con lo scrittore Luca Rachetta.
Luca Rachetta, che ha già dato alle stampe il saggio Vitaliano Brancati.
La realtà svelata, le raccolte di racconti Dove sbiadisce il sentiero e La teoria dell’elastico, il racconto lungo La torre di Silvano, il romanzo La guerra degli Scipioni e l’ebook La missione di San Silvestro, ha recentemente pubblicato il romanzo La setta dei giovani vecchi.
A proposito del quale il critico e prefatore del volume Gian Paolo Grattarola ha scritto: “La setta dei giovani vecchi è la storia di un’epoca e dei suoi riflessi sulle aspirazioni di avanzamento nella professione come nella carriera politica, sui desideri di riconoscimento al merito come alla dignità dei sentimenti, nutriti da un gruppo di quarantenni frustrati.
Uomini gonfi di sogni e di solitudine, disperati e imprevedibili. Un libro in cui Luca Rachetta conserva l’ironia caricaturale e l’umorismo di sempre, ma dove contenutisticamente il dettato passa da una divertita situazione osservata alla denuncia di una condizione profondamente sofferta.”
L’incontro si aprirà con l’intervento del critico letterario Vincenzo Prediletto, cui seguirà l’intervista all’Autore condotta da Fabrizio Chiappetti. Gli “Amici della Poesia” proporranno infine la suggestiva lettura di alcuni passi dell’opera di Luca Rachetta, tratti da La guerra degli Scipioni e da La setta dei giovani vecchi. In conclusione Luca Rachetta accoglierà gli eventuali commenti e risponderà alle domande del pubblico.
Luca Rachetta si descrive:
Salve! Mi chiamo Luca Rachetta e, a tempo perso, faccio lo scrittore. In realtà, a voler essere sinceri, più che “a tempo perso”, dovrei dire “a tempo guadagnato”, dato che la scrittura creativa rappresenta per me un’occasione di autentica rigenerazione spirituale dopo i travagli dell’esperienza professionale e delle più o meno solite beghe quotidiane. Ho cominciato un po’ come tutti, cioè come lettore di libri altrui, che inizialmente mi sono limitato ad assaporare e quindi ad apprezzare, scegliendo i miei preferiti tra quelli che mi sono dovuto sorbire per obbligo di studio (non è tutto da buttare quello che ti viene proposto da scuola e università…) e quelli cui mi sono indirizzato per “intuito” personale, affidandomi a quel sesto senso che in genere ti spinge verso gli spiriti a te affini, che siano in carne e ossa (come nel caso di una bella ragazza, preferibilmente bionda, ma, beninteso, senza nessuna forma di discriminazione verso le altre gradazioni di colore della femminea chioma…) o “cartacei” (come nel caso di un poeta o di un narratore). Capita poi che talvolta, se nel tuo curriculum sta scritto Liceo Classico o laurea in Lettere Moderne col massimo dei voti, cui magari è seguita una pubblicazione sulla rivista dell’ateneo, cominci a scavarti la testa il tarlo di essere un intenditore di letteratura, uno che può interpretare e comunicare agli altri il senso di questa o quell’opera… Se poi qualcuno commette l’errore scellerato di dirti “Bravo!”, ecco che il danno è fatto e ormai irrimediabile: sei un critico letterario! Magari un critico da cortile o da gabinetto, di quelli cioè che non riescono a propagare le proprie stitiche elucubrazioni al di là di una ristretta cerchia di amici, sodali e conoscenti, ma comunque e inconfutabilmente… “critico”! Eccomi allora a scrivere per la rivista Sestante articoli o piccoli saggi, a celebrare solennemente qualche conferenza, a peritarmi di inviare la mia tesi di laurea su Vitaliano Brancati ad un concorso promosso da una casa editrice, col risultato di vedermela poi pubblicata di lì a poco tempo. E poi, direte voi? E poi è successo che la lettura critica, che mi ha portato a “smontare” il testo, a scomporlo nei suoi elementi costitutivi, mi ha spinto automaticamente a sperimentare il procedimento inverso, ovvero ricomporre il mosaico di un’opera non ancora esistente a partire dai tasselli a me offerti dalla vita di ogni giorno, dalle emozioni provate e dalle riflessioni fatte nel corso degli anni. In altre parole, mi ha rapito il fascino del momento creativo, che per certi aspetti è pure una sfida con te stesso e una vaga pretesa di emulare chi ti ha preceduto nel campo in cui ti stai cimentando.
Per leggere un’intervista a Luca Rachetta clicca QUI.
Vi lascio alcuni link utili per conoscere meglio l’autore e la sua produzione:
http://www.facebook.com/?ref=logo#!/luca.rachetta
http://www.facebook.com/?ref=logo#!/group.php?gid=128424433052
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