Resoconto della presentazione de “D’amore e di libertà” di Antonio Veneziani, Feltrinelli di Latina
Successo è la parola giusta per la presentazione del libro: D’amore e di libertà di Antonio Veneziani, Diamond Editrice, alla Feltrinelli.
Grande partecipazione e discorsi davvero interessanti: Introdotta dal direttore della Feltrinelli di Latina Massimo Bortoletto, che si congratula e ringrazia sia Veneziani che la Diamond Editrice per il nuovo prodotto, innovativo nella grafica e anche nel contenuto.
Paola Populin ha parlato del frammento e di come Veneziani e la Diamond lo hanno sposato in questo libretto d’opera, dove con l’apporto delle immagini di Giampaolo Carosi e gli appunti coreografici di Maria Borgese, si è creato uno spettacolo tutto da leggere e tutto da immaginare.
Fabiomassimo Lozzi, uno dei registi più interessanti delle ultime generazioni, vedere: Altro mondo (super premiato nei festival internazionali) e Fuori di testa, ha accennato al rapporto tra cinema e poesia e a come Veneziani e Reim, autori di “I Mignotti” e “Pornocuore”, lo abbiano fatto sentire compagno di strada, in un paese dove è sempre più difficile trovare veri cercatori d’arte.
Giulio Laurenti, autore del long seller, Suerte, ha spiegato come il lavoro del poeta sia frammentario per natura, e A.V. rappresentante autorevole della Scuola romana, da tutta la vita porti avanti questa linea di ricerca da sempre. Tutti hanno apprezzato la novità del packaging e come un piccolo ma prezioso libretto possa porre problemi a far viaggiare la fantasia.
Maria Borgese ha detto poche parole sul rapporto tra danza e poesia e sul lavoro rispetto alla brigantessa Maria Elisabetta di Giuliano, perché questo è il soggetto del libro della Diamond, è la storia d’amore e di guerra di una brigantessa.
Giampaolo Carosi ha invece disquisito sul suo lavoro che sempre, partendo dal frammento, giunge al totale.
Insomma un pomeriggio all’insegna dell’arte, della cultura, della poesia e soprattutto della buona lettura, nella bella cornice Feltrinelli.
Forse sarebbe il caso di aggiungere qualcosa, ovviamente se ne è discusso durante la presentazione di Maria Elisabetta di Giuliano, morta nei monti Lepini, e del suo rapporto con la natura, la libertà, l’amore, e nel cento cinquantenario dell’unità d’Italia ricordarsi del Brigantaggio, della povertà, della lotta per la libertà può essere utile non solo per la memoria ma anche per andare avanti.
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