Intervista di Giuseppe Giulio a Giuseppe Tessitore: il nuovo pilastro della cucina e dell’economia italiana

Il cibo è una creazione divina e semplice della storia umana, i suoi contorni e i suoi colori fanno da palco al desiderio più grande dell’umanità quello di stare insieme. Il mondo è ricco di luoghi e oceani dove, molte delle caratteristiche culinarie arrivano, e dove arricchiscono i nostri occhi e palati con soffice dolcezza e leggiadra felicità.

I creatori e i “ cavalieri “ del mondo della gastronomia sono molteplici, diversi e provenienti da tutto il mondo. Dai continenti più remoti, dagli spazi più ambigui, molti hanno imparato l’arte della cucina e del cibo, con strumenti umani, e divini.

Adesso molti sono in giro tra le capitali più rinomate e molti altri sono diventati imprenditori di una grande passione, che non solo avvolge loro ma intere comunità umane sparse nel globo.

L’Italia ha un ruolo principale nell’arte della cucina, un piccolo e grazioso compito che dura da millenni e che hanno reso il nostro bel paese, la “maestra” del cibo. Una nazione di molti cavalieri, i quali  non sono affatto inesistenti come scrisse Italo Calvino, ma molto presenti e attivi come un ciclone. Tra questi Giuseppe Tessitore.

Giuseppe Tessitore è stato primo un allievo che subito in timida età ha dimostrato alla sua famiglia e ai suoi amici più cari di credere nel suo più grande sogno: la cucina e la sua arte. Un ragazzo che non si è fermato alle apparenze e ai pregiudizi italiani, seguendo solo una piccola stella diventata oggi “Tessitori Ricevimenti“.

Una nuova realtà del nuovo palinsesto economico e gastronomico italiano. Lodevole nei dettagli e nei contorni, le presentazioni sono molto sublimi e tran secolari.  Impariamo a conoscere meglio un giovane partito dal semplice strumento e arrivato in cima all’ olimpo.

Con grande piacere, per Oubliette Magazine: Giuseppe Tessitore.

 

G. G. : Salve Giuseppe, grazie di aver accettato il nostro invito

G. T. : Grazie a voi. è un piacere.

 

G. G. : Cosa ti ha lasciato la scuola alberghiera di Roma ?

G.T. : La scuola mi ha lasciato tanta ma tanta professionalità. Le nozioni imparate in quella scuola  sono ancora vive ed utili per il mio lavoro. La scuola ai miei tempi era molto rigida e mi ha dato molta disciplina e rispetto verso chi lavora e soprattutto per chi è più grande di te.

 

G. G. : Quale è stata l’esperienza lavorativa più significativa per te, o meglio quella che ha fatto decollare la tua carriera?

G. T. : L’esperienza più significativa e di conseguenza più importante è stata la gestione del caffè capitolino dall’anno 2000 al 2004. Location di grande importanza perché situata sulla terrazza del campidoglio di Roma e priva volta in assoluto che un posto così importante veniva aperto al pubblico e gestito da società privata. Il caffè era situato sulla terrazza Caffarelli alla fine del percorso museale dei musei capitolini. La terrazza ha ospitato moltissime ed importanti manifestazioni quali il G8, compleanno di Alberto Sordi sindaco per un giorno, sfilate di moda, anteprima di lancio di Ferrari e Maserati e tante altre. Tutte queste manifestazioni era composte da circa 300 persone e sono state tutte gestite dalla mia società.

 

G. G. : Come ricordi Alberto Sordi?

G. T. : Lo ricordo sorridente, sempre con la battuta pronta e soprattutto sempre ben disposto verso le persone che lo intervistavano o lo fermavano per chiedergli un autografo o una foto.

 

G. G. : La fondazione di ” Tessitori ricevimenti“, un passo importante per te e per la tua famiglia. Come mai la scelta di fondare un catering ?

G. T. : La creazione della mia società nasce dopo aver lavorato per quasi 10 anni con una società che organizzava eventi con la funzione di maitrè di sala. Questo lavoro mi gratificava molto anche economicamente e mi sentivo sempre più indipendente fino al momento di capire che forse potevo fare lo stesso lavoro ma con una mia realtà e così comincio tutto.

 

G. G. : Qual è il piatto che più ami cucinare ?

G. T. : In generale amo cucinare la pasta di qualunque tipo e forma. Sono legato ad un primo piatto in particolare ( la Carbonara) perché fù il piatto con cui passai la prova pratica agli esami nella scuola alberghiera, con il massimo dei voti, e poi perché in tutti i miei viaggi in sud america dove rappresento l’italia e la sua cucina, che amo fare sempre con un successo sempre comprovato.

Tra i tanti momenti ed emozioni vissute dalla “Tessitori ricevimenti”, si nota anche un qualcosa che lascia i tuoi ospiti immobili.. Le tue presentazioni sono un inno all’ arte e all’eleganza. La raffinatezza del piatto, dei fiori che fanno da cornice ai tanti colori delle tue scelte gastronomiche.

 

G. G. : Come mai questa scelta?

G . T. : Penso di essere un esteta prima di tutto, quindi mi piacciono i particolari e soprattutto le cose belle. Cerco sempre nei miei viaggi ma anche nella vita di tutti i giorni di notare sempre tutto quello che mi circonda in modo da farmi venire idee che dopo realizzo nei miei eventi.

Sono 23 anni di carriera, Giuseppe.

 

G . G. : Come allestiresti un ricevimento per festeggiare tutti questi anni di Lavoro, Sacrificio e Sucesso ?

G . T. : L’allestimento che farei sarebbe molto semplice ma allo stesso modo molto elegante molto minimalista e senza fronzoli ricco di fiori freschi e tante stoffe pregiate.

 

G. G. : E quali scelte gastronomiche?

G . T. : Ma rivisiterei i piatti tradizionali delle nostre regioni ma in chiave moderna che poi è quello che faccio tutti i giorni nei miei ricevimenti.

 

G . G. : Quali sono i tuoi suggerimenti per tanti ragazzi che stanno intraprendendo questa strada?

G . T. : Preparatevi a tanto sacrificio prima di tutto, fatelo solo se avete passione. Cominciate da molto giovani e cercate di viaggiare in tutto il mondo sempre lavorando.Arricchirete il vostro KNOW HOW e sarete pronti alla fine dei vostri viaggi ad intraprendere il “vostro” percorso ristorativo.

 

G . G. : Giuseppe, tu sei un elemento che può davvero insegnare tanto ai giovani di oggi e di domani. Cosa consiglieresti ? è giusto inseguire un sogno, anche in un momento difficile come questo?

G . T.: Io penso che sia sempre importante inseguire un sogno. Nel mondo della ristorazione le strade sono molte e varie, quindi  capendo solo  le proprie attitudini si può trovare la giusta strada. In questo tipo di lavoro ci possono essere degli alti e bassi ma sicuramente nella ristorazione (quelle fatta bene) la crisi non sarà mai un problema.

 

G. G. : Quali sono i tuoi progetti futuri?

G . T. : A breve aprirò una location tutta  mia dove fare piccoli ricevimenti e feste private. È situata vicino la mia attuale casa cosi cercherò di conciliare lavoro e famiglia in prospettiva del nuovo nascituro che tra poco farà parte della mia famiglia.

 

Giuseppe Tessitore è diventato oggi una firma italiana, un “Gladiatore” dell’economia e della cucina italiana.

 

Un pensiero su “Intervista di Giuseppe Giulio a Giuseppe Tessitore: il nuovo pilastro della cucina e dell’economia italiana

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *