Intervista di Giuseppe Giulio a Tania Zulli. La lingua inglese e Haggard sono i pilastri della sua passione
Nel corso della storia, il mondo ha assaporato mille pagine di testi, parole e viaggi dei più grandi scrittori e artisti del pianeta. Tante sono state le pagine scritte e rimaste impresse nel cuore di lettori, che nel passato fino ad arrivare nel nostro tempo, si emozionano vivendo quelle parole scritte in bianco e nero.
La lingua inglese è una di queste pagine. I suoi colori, la sua storia ci hanno condotto verso personaggi che lasciano qualcosa di speciale e di magico. Donne e Uomini che combattono, scrittori che seguono la seconda stella a destra e molti che costruiscono oggi il futuro di questa lingua, tra questi Tania Zulli.
Laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti – Pescara, nel 2000 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Anglistica presso la stessa Università. Dal 1998 al 2003 è stata Research Fellow e Research Associate presso l’Università di Manchester (Regno Unito). Ha ottenuto una borsa di studio per Corso di Perfezionamento all’estero, una borsa di post-dottorato presso il Dipartimento di Scienze Linguistiche e Letterarie della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Pescara (2002-2004) e un Assegno di Ricerca presso il Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche dell’Università di Chieti (2006). Nel 2006 è stata docente a contratto di Lingua Inglese presso lo stesso Dipartimento.
Da novembre 2006 è Ricercatore nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Roma Tre (Cattedra di Lingua, Cultura e Istituzioni dei Paesi di Lingua Inglese).
Per Oubliette Magazine: Tania Zulli si racconta.
G.G.: Prof.ssa durante il suo corso lo scorso semestre, si riusciva bene ad intravedere la sua grande passione verso il suo lavoro ma in particolare verso la lingua inglese. Possiamo affermare verso un mondo completamente diverso dal nostro. Cosa le affascina di più di questa lingua e del suo mondo?
Tania Zulli: Sicuramente la cultura anglosassone in generale mi affascina molto. L’amore per la cultura inglese si è sviluppato negli anni, vivendo e studiando in Inghilterra. Quello per la lingua, invece, credo sia innato. E’ sicuramente anch’esso cresciuto col tempo curando l’interesse per la lingua stessa, ma credo di aver sempre avuto, come dire una “propensione” per l’inglese e il mondo anglosassone. E’ come andare matti per la cioccolata piuttosto che per la pizza. Non sappiamo il perché!
G.G.: Quando ha scoperto questa passione verso la lingua inglese?
Tania Zulli: Ho iniziato a studiare inglese quando avevo sei anni, dopo richieste insistenti ai miei genitori. In genere, una bambina di sei anni non chiede di voler imparare l’inglese come prima cosa, ha ben altri desideri. Quindi, come dicevo, penso di aver avuto la passione dell’inglese da sempre, non saprei dare una definizione temporale.
G.G.: Leggendo tra le righe della sua biografia, si notano tanti progetti umanitari e scolastici. Quale è stato il progetto umanitario o scolastico, che ha lasciato qualcosa in lei e nel suo lavoro ?
Tania Zulli: Direi che ho avuto la fortuna di vivere molti momenti che hanno trasmesso qualcosa. Certo, ci sono esperienze più forti che lasciano un segno più profondo. Sicuramente i miei viaggi in India hanno cambiato un po’ il mio modo di vedere le cose. Ho seguito un progetto per una università indiana vicino Hyderabad, e contestualmente ho trascorso dei giorni in una missione umanitaria che accoglieva bambini orfani o molto poveri. Ecco, queste cose, anche a distanza di tempo, mi hanno dato una prospettiva diversa della vita.
G.G.: Nel suo ultimo libro ” She : Explorations into a Romance ” edito da Aracne. Una raccolta di saggi focalizzata su una delle oprere di maggior successo del panorama letterario inglese di metà XIX secolo. ” She ” di Haggard, uno scrittore ancora oggi poco conosciuto nel panorama della cultura e del costume italiano. Come mai?
Tania Zulli: Rider Haggard era sicuramente più conosciuto negli anni in cui visse che oggi. In realtà, credo che questo dipenda in parte dal tipo di opere che lui scrisse, ovvero i romanzi di avventura, che in generale sono stati inclusi a fatica e con ritardo nella letteratura inglese “del canone”. Haggard si è cimentato anche in altri generi letterari, ma comunque parliamo di una letteratura abbastanza settoriale. Per quel che riguarda i romanzi, si tratta di opere dell’Imperialismo britannico di fine ottocento. Non mi sorprende che un lettore moderno possa avere più interesse verso altri tipi di letteratura.
G.G.: Cosa la affascina della figura di Rider Haggard ?
Tania Zulli: Quello che sicuramente mi affascina di più di Haggard è il suo amore per l’Africa e il saperne cogliere sfaccettature diverse e sempre seducenti.
G.G.: Haggard cosa può insegnare ai ragazzi del suo corso ed in particolare cosa la sua arte può lasciare?
Tania Zulli: Più che Haggard, è la prospettiva che adottiamo per leggere un autore di questo genere che può insegnare qualcosa, specialmente ai giovani. Questo scrittore ha trattato tempi “scottanti” come quello dell’imperialismo, del razzismo, dell’incontro/scontro tra etnie e culture diverse. Temi che, per quanto inseriti in un contesto a noi lontano, si ripetono al giorno d’oggi anche nella nostra società. Riuscire quindi ad analizzare concetti come quello di ibridismo, intercultura o transnazionalità e riportarli ad un’ottica presente fa sì che possiamo acquistare molto anche da letture di autori apparentemente lontani nel tempo.
G.G.: ” She ” è stato un romanzo che ha venduto 83 milioni di copie nel mondo, è stato tradotto in 44 lingue diverse. Tra i tanti temi affrontati come : L’imperialismo, il razzismo, come lei ha detto, ci sono anche altri temi che risalta più degli altri: il nuovo Femminismo legato alla magia?
Tania Zulli: L’idea di concentrare l’intero romanzo su una figura femminile forte, accentratrice, potente e per giunta immortale fu controcorrente e per certi versi inaccettabile per la morale vittoriana. La figura di Ayesha, la protagonista del romanzo She, può essere considerato uno dei simboli letterari di riferimento dei movimenti femministi.
G.G.: Può davvero “She: a history of adventure” essere stato un anticipatore del genere “Fantasy”?
Tania Zulli: Sicuramente può esserlo, così come può essere incluso in altre categorie narrative. In realtà, credo che i meriti reali del romanzo risiedano proprio nella sua eterogeneità e nella capacità di parlare al lettore di argomenti diversi, come quello dell’avventura, dell’amore eterno, dell’immortalità, del razzismo, della rivalutazione della figura femminile, e di molto altro. Rider Haggard è stato un imperialista, ma in questa grande opera letteraria traspare molto altro della sua personalità, in particolare una sua personale volontà di raccontare all’impero britannico, e al resto del globo, un continente sconosciuto e sottovalutato. Gli attuali eventi nel corno d’Africa e della Libia, sono le colonne portanti di un posto ormai in ginocchio e in procinto di collassare.
G.G.: La letteratura, nelle sue più svariate forme, potrebbe cambiare le sorti politiche, sociali e ambientali di un continente ?
Tania Zulli: Fredric Jameson ha definito la narrativa “a socially symbolic act”, sottolineandone l’immancabile valore simbolico e a dire il vero, questo concetto è stato esaminato da molti studiosi, filosofi, critici letterari del passato e del presente. La letteratura, l’arte, la cultura in generale, sono un po’ la coscienza della società. Quello che accade in determinati momenti storici o politici viene trasmesso nelle opere letterarie che si fanno depositarie di un vissuto che andrebbe altrimenti perso. Non credo al fatto che cultura, arte e letteratura nello specifico, possano materialmente e a priori “cambiare una nazione”, ma sono convinta del loro imprescindibile valore storico e politico “a posteriori”, della capacità di essere depositari del vissuto profondo di una nazione, anche dal punto di vista etico ed ideologico.
Il suo insegnamento è considerato un ” pilastro ” dell’ apprendimento. Ragazzi e ragazze che ogni anno seguono lei e il suo metodo. Disponibilità e semplicità sono i punti cardini di una docente, e di una scrittrice uguale a noi giovani.
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