Nadia Turriziani vi presenta: "Musica dell'anima", dal 19 aprile 2011
Titolo: Musica dell’anima
Autore: Mary Di Martino
Anno: 2011
Pagine: 72
Euro: 12,00
Collana Opera prima n. 27
ISBN 978-88-96071-44-1
“Musica dell’anima” è l’opera prima poetica di Mary Di Martino.
Nata a Toronto (Canada) è coniugata con due figli ed attualmentte vive a Pachino (SR) dove insegna. Dopo la maturità scientifica consegue a Catania il Diploma accademico in Pianoforte (vecchio ordinamento).
Nell’anno 1982/’83 partecipa al Concorso a cattedre a fini abilitanti per la scuola secondaria di primo grado e lo vince. Nell’anno successivo è docente titolare presso il 4° I. C. “V. Brancati” di Pachino e dal 2000 presta servizio presso il 3° I. C. “G. Verga”, nella stessa sede di titolarità.
Oltre alla musica – il suo primo amore – è appassionata di letteratura classica e moderna, arti figurative, filosofia, discipline orientali ed argomenti correlati.
Fin da adolescente ha sempre nutrito interesse per l’arte poetica. Già dai tempi del liceo scriveva, ma in maniera discontinua, brevi componimenti che rispecchiavano i suoi sentimenti, la sua vita.
Tra il 1995 e il 1997 ha ricominciato a scrivere qualche poesia.
Poi, a partire dal 2002, la svolta; tra una parentesi e l’altra, fino ad oggi, ha scritto la sua prima raccolta di poesie, data alle stampe con la Libreria Editrice Urso.
Non ha mai partecipato a nessun concorso di poesia ed è alla sua prima esperienza editoriale.
Dalla Prefazione di A. Borghi:
È piacevole e confortante scoprire che, proprio a una spanna da te, esiste uno spirito letterario, magari, senza averlo sospettato per una serie di motivi plausibili, non ultimo la vita convulsa e frenetica dei giorni nostri.
Per chi, come me, è appassionato di poesia e letteratura, questa scoperta è una sorta di riconciliazione con l’umanità, che sembra sprofondata, in questo scorcio di inizio secolo, nell’effimero volgente alla stupidità diffusa.
Poetare è come uscire da un porto delle nebbie dall’aria greve e asfittica per approdare in un’isola felice dove poter respirare un’aria aprica…
Se la poesia è “bella”, dunque, nondimeno lo è la scoperta di una sua neofita. Nel caso in ispecie, ho scoperto una poetessa, mimetizzata in un “sottobosco scolastico”, che è pieno oggigiorno di pruni e rovi, dove spesso virtude e conoscenza latitano e cui nomi strani sono dovere, dottrina e sapere.
“Musica dell’anima …luogo e scrigno dell’Umanità” è un florilegio di 29 poesie (comprensive di lettera e canzone), pervase da una freschezza espressiva che non fa venire meno la percezione di una profondità di pensiero e di uno spessore culturale non comune.
Un’aggettivazione raffinata conferisce una certa classe artistica che fa pendant con la classe femminile che le ha prodotte con la spontaneità di una fonte rupestre. Sono 29 lampi del cuore e dell’intelletto, che mostrano un’aria poetica corredata di un ritmo incalzante, mai convulso; si bevono tutto d’un fiato, senza singhiozzi.
Il lettore assorbe il messaggio e lo fa suo. Non è la poesia dell’autrice, non è la poesia assimilabile a questo o a quell’autore, ma dell’umanità stessa, che si interroga per giungere, in campo metafisico, ad una risposta soddisfacente ai mille perché della vita, per trovare l’arcano principio di tutte le cose che quasi sempre, lasciandoci confusi e disorientati, ci sfugge o svanisce.
Leggendo le liriche si respira un’aura volontaristica di esistenza, d’affermazione quasi dispotica del vivere per la vita, non per la farsa.
Non una sdolcinatura, nessuna concessione alla sterile e vieta retorica, ma schioppettate di verità che bucano la bruma di ipocrisia untuosa che caratterizza il mondo odierno. È un inno alla vita, l’affermazione della superiore armonia morale e spirituale dell’uomo che vive lottando, gioendo, piangendo, perdendo e vincendo. Si avverte, quasi scandita, una tensione passionale, mai ferina, tanto meno stucchevole, dell’uomo che vive tra gli uomini, dell’uomo che vive la sua vita nel suo tempo, ma che crede nel suo passato e ha fiducia nel suo futuro.
La poesia non ha, infatti, una collocazione temporale, perché l’essenza di verità che emana abbraccia l’intera storia dell’umanità. I versi trasmettono al fruitore una musicalità dolce ed arcana, una flebile e subliminale melodia e lo conducono verso le terre dell’ignoto e del mistero del mondo interiore, facendolo galleggiare smagato in una nuova dimensione di lucida autocoscienza, intesa come attività riflessiva del pensiero che consente di avviare, appunto, un processo di introspezione rivolto alla conoscenza degli aspetti più profondi dell’essere…
Written by Nadia Turriziani