“Il demone in noi” di Sabahattin Ali: Istanbul degli anni Trenta

Sabahattin Ali catapulta il lettore nella capitale turca negli anni Trenta, uno scenario di contraddizioni tra modernità apparente e tradizioni ancestrali che non lasciano adito a speranza di cambiamento. Due giovani innamorati, rappresentanti intellettuali, famiglie e tutto ciò che si può raccogliere in questo girovagare cittadino, per carpire l’essenza del demone che è in noi.

Il demone in noi di Sabahattin Ali
Il demone in noi di Sabahattin Ali

Tutto e tanto altro nel romanzo “Il demone in noi”, curato e voluto dalla casa editrice Carbonio Editore, con traduzione ed introduzione di Nicola Verderame.

“Smettila di parlare a vanvera. Questi sono i minuti più importanti della mia vita. Il mio intuito non mi ha mai tradito. È successo qualcosa di sconvolgente, o sta per succedere. La ragazza che ho visto qui mi sembra di conoscerla da prima di venire al mondo, anzi, dacché il mondo e tutto il creato sono stati plasmati. Come posso spiegarti…”

Una giornata iniziata come tante, nel suo abitudinario evolversi, quando in un attimo tutto si stravolge, tutto si apre a nuove dimensioni, un turbinio di emozioni, pensieri, parole che assalgono ogni particella del tuo essere, convogliando tutto in un nuovo senso di appartenenza, una nuova percezione che proietta verso uno stato d’animo inebriante che è quello dell’amore.

Un secondo per capire ed essere travolti da una consapevolezza che va oltre ogni logica, che si insinua e si impadronisce di ogni atto volontario e involontario, intrappolando e rendendo liberi al contempo.

Un attimo è quella frazione di tempo necessaria al protagonista Omer per decidere che tutto per lui era mutato, posare il suo sguardo sulla fanciulla notata inaspettatamente ha modificato la priorità del suo pensiero e del suo stato d’animo. Così inizia un nuovo capitolo della sua vita che abbraccia e si intreccia a quello di Macide.

“Cominciava a tranquillizzarsi, come se avesse fatto un respiro profondo. D’un tratto, il dissidio provato mentre era sola si era placato; tutto ciò che riguardava la sua vita, dentro e fuori, era entrato sotto il controllo del ragazzo che aveva cominciato a camminare in silenzio accanto a lei.”

Ne “Il demone in noi” troviamo un nuovo cammino quello intrapreso dai due protagonisti, che vivranno la loro inebriante storia d’amore come attraversata da trame sociali di una Istanbul degli anni Trenta, in un’identità nazionale che non può non influenzare il contesto circostante, una società moderna solo in apparenza o negli aspetti che più si preferiscono, non certo nella libertà intellettuale e identitaria delle persone, una realtà contrastante ancora molto attuale, dal ruolo della famiglia, della scuola e da gruppi di intellettuali, tutti fondamentalmente ancorati a vecchie tradizioni, a pregiudizi ed etichette, anche chi apparentemente favorisce il progresso e un pensiero moderno, fondamentalmente si ritrae all’occorrenza per non correre rischi e agevolazioni, prigionieri di un falso pensiero che non si basa su un’evoluzione del proprio, ma che si abbarbica su concetti altrui di cui si sfoggia conoscenza senza rendersi conto di esprimere ideologie contrastanti e prive di connessione tra loro, impoverendo ulteriormente l’immagine così ben costruita che si vuole vendere al prossimo.

In questo sfondo di contraddizione verranno messe a nudo le verità di un mondo maschilista e dei suoi preconcetti a cui sarà sottoposta in un continuo peregrinare la giovane Macide, vittima inconsapevole di pregiudizi e calunnie più e più volte nel suo percorso che fondamentalmente dovrà affrontare sola, sino a quando tutto ciò non la renderà una donna consapevole e decisa anche nei confronti del suo grande amore Omer.

“Ma quale demone, caro mio, quale demone? Non è che il nostro orgoglio, un’invenzione della nostra stupidità… Il demone in noi non è che una scappatoia, e nemmeno troppo furba! In noi non c’è un demone. In noi c’è incapacità. Pigrizia. Indecisione. Ignoranza. E una cosa ancora più tremenda: la tendenza a evitare di guardare in faccia la realtà.”

Sabahattin Ali citazioni demone
Sabahattin Ali citazioni demone

In una realtà che si nutre di apparenza si perde il confine tra realtà e immaginario e si resta intrappolati in una ragnatela che appanna la visione di ciò che ci circonda, in una distorsione della percezione che lo stesso cervello non è più in grado di interpretare.

Si finisce per aggrapparsi a delle chimere che creano una stabilità instabile, poiché non reale, che sviano l’attenzione creando false giustificazioni alle azioni che si intraprendono, quindi un’illusione che crea un’effimera realtà, ma anche un capro espiatorio a cui attribuire le decisioni prese, esonerandosi da ogni responsabilità.

Un oblio in cui il pensiero si appiattisce e non concretizza la volontà degli eventi, facendosi trasportare come da una corrente di un fiume in piena.

 

Written by Simona Trunzo

 

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