Painting Words #5: intervista a Michele Chimienti, in arte Kimi
La rubrica “Painting Words” vuole tracciare l’arte contemporanea con una serie di domande rivolte alle personalità più interessanti del panorama odierno. Nella prima puntata abbiamo incontrato Iena Cruz, nella seconda Lorenzo Babboni, nella terza Eugenio Sicomoro, nella quarta Gabriele Artusio ed in questa quinta conosciamo Kimi.
Michele Chimienti, in arte Kimi, nasce a Taranto.
Fin da piccolo inizia a disegnare replicando gli eroi dei fumetti. Diplomato come Maestro d’arte, si trasferisce in Veneto per lavoro e si specializza nelle illustrazioni ironiche e visionarie che spopolano sui social.
Kimi ama semplicemente definirsi “illustratore folle di cose immaginarie ma reali”.
S.T: Illustratore folle: perché? E quando hai cominciato?
Michele Chimienti: Illustratore folle perché disegno cose reali ma con un pizzico di follia che distorce la realtà, creando un mix tra prodotti di uso quotidiano che spesso hanno un messaggio positivo nei loro spot che si contrappongono alla reale vita di tutti noi piena di paure e difficoltà. Ho cominciato per gioco come le cose non pensate con razionalità e pian piano ho iniziato ad avere seguito e ritrovarmi come musa ispiratrice di internauti sempre contenti perché con le mie illustrazioni riescono a ridere per quel problema che li attanaglia.
S.T.: Osservando le tue illustrazioni può venir in mente un ritornello di una famosa canzone “piccolo spazio pubblicità”. Quale la scintilla che ti ha portato a questo genere?
Michele Chimienti: In realtà non ho avuto una vera scintilla, ma nella mia famiglia si usa spesso “storpiare” il nome di prodotti facendo riferimento ad altro e quindi da qui è nato un po’ il mio filone illustrativo, poi in seguito ho unito il messaggio di “speranza” per chi sui social vede tutto patinato mentre poi la vita reale è tutt’altro.
S.T.: Il tuo spot preferito? E quello preferito da te creato?
Michele Chimienti: I miei spot preferiti in questo contesto sono stati quelli storici di Esselunga che giocava con frutta e cibo cercando assonanze con i personaggi famosi. La mia illustrazione preferita non c’è in realtà perché quando creo mi innamoro subito della nuova idea ma se devo cercare quella a cui sono più legato sicuramente sono Gli abbiocchi parodia dei più famosi Baiocchi.
S.T.: Per propagandare la tua particolare linea quanto sono stati utili i social? Uno più di altri?
Michele Chimienti: Sicuramente senza i social non avrei potuto avere la visibilità che oggi ricopro, i social sono un modo per farti vedere da un vasto pubblico pur rimanendo a casa.
S.T.: Quanto del tuo pensiero quotidiano si cela nelle tue creazioni e negli slogan che scegli di abbinare?
Michele Chimienti: Quasi tutti sono influenzati da cose che mi succedono nel quotidiano, e poi si uniscono quando vado al super mercato, lì poi me li appunto sul block notes per realizzarli una volta tornato a casa.
S.T.: Ti hanno mai commissionato un lavoro ancora più folle delle tue illustrazioni? Se sì, quale.
Michele Chimienti: Al momento ancora non è successo.
S.T.: Scegli tre aggettivi con cui definirti…
Michele Chimienti: Ironico, Cinico, sognatore. Aggiungo il quarto ansioso.
Written by Simona Trunzo
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