“La foresta trabocca” di Ayase Maru: un fantasioso romanzo sulla libertà femminile

La foresta trabocca” è un romanzo dell’autrice giapponese Ayase Maru, che nell’infanzia ha vissuto in Sudan e negli Stati Uniti e si è laureata in letteratura a Tokyo dove vive ancora oggi. Ha pubblicato numerosi libri, alcuni hanno avuto premi importanti, ma solo questo è stato pubblicato in Italia grazie alla casa editrice Add editore.

La foresta trabocca di Ayase Maru
La foresta trabocca di Ayase Maru

Il romanzo è ambientato ai giorni nostri a Tokyo e racconta la strana storia dello scrittore Nowatari e di sua moglie Rui. Tutto inizia in soggiorno mentre lo scrittore discute sul prossimo libro da scrivere con il suo editor. La donna li guarda da lontano e mangia i semi contenuti in una ciotola, subito dopo si accascia a terra e perde i sensi.

Qualche tempo dopo si scopre che il corpo di Rui è diventato rigoglioso e florido: i semi che aveva ingerito sono diventati gemme e piccoli germogli su tutto il suo corpo che crescono con costanza in tutta la camera. Ovviamente l’editor Sekiguchi non crede ai suoi occhi, ma alimenta con acqua e terriccio la donna come gli viene chiesto da Nowatari.

Il libro dello scrittore riporta questa vicenda e viene considerato un capolavoro, nessuno immagina che sia accaduto davvero.

Anche i libri precedenti erano incentrati sulla figura della moglie che considera vuota, ingenua e accondiscendente, lei crede alle parole e alle idee del marito sia per la sua scarsa istruzione scolastica, sia per la sua indole. Una donna ideale per un uomo che ama sedurre, ma che non ha nessuna empatia nei rapporti con l’altro sesso.

Proseguendo la lettura escono fuori tratti caratteriali dello scrittore che lo rendono quasi odioso perché ha una relazione con un’altra donna che attira nella sua trappola erotica solo per scrivere anche di lei e non ha a cuore le sorti di Rui, ormai diventata una foresta che si espande anche sul terreno incolto vicino alla villa.

Il romanzo è molto fantasioso, l’immaginario dell’autrice riesce a portarci al confine del reale e ci fa esplorare la ricchezza umana di una donna posta ai margini dal marito stesso. Un uomo che la considera solo per trarne vantaggio artistico nelle sue opere e che non vede in lei nessun valore.

Rui si sente inutile, priva della sua identità perché nei libri viene raccontata nella sua intimità e nella realtà manipolata dalla mente di un uomo freddo come Nowatari.

I comprimari del romanzo che sono gli assistenti della casa editrice dello scrittore hanno a loro volta delle relazioni affettive in qualche modo apatiche e frustranti, questi personaggi mostrano la molteplicità dei rapporti tra due sessi e le conseguenze dell’incomunicabilità e dei sacrifici di coppia.

Il personaggio di Rui indefinibile all’inizio del romanzo con la sua metamorfosi in foresta diventa la parte forte della coppia, una donna piena di risorse e di vita che finisce per inglobare il marito nei meandri del fogliame e della sua identità.

I rapporti tra i personaggi fanno emergere numerosi pregiudizi sulle donne, ma anche sugli uomini. Emblematico è il parere sul libro capolavoro di Nowatari che la editor donna ama e apprezza moltissimo, mentre il marito le dice che fa emergere un lato perverso dell’uomo che tratta la moglie come più gli piace e la fa essere un personaggio nelle sue mani di cui può fare quello che lui desidera.

I ruoli maschile e femminile sono molto chiari e separati, soltanto nel finale quando la natura ha il sopravvento su tutto il resto, la vittima diventa carnefice e in un lungo flashback ci fa capire l’evoluzione di Nowatari da bambino a uomo e i suoi rapporti con l’altro sesso, fino al primo ricordo in cui ha sofferto per amore.

I temi che tocca il romanzo sono quindi molteplici e profondi, la lettura del romanzo, seppur breve, è molto intensa e pone numerosi interrogativi al lettore.

Come accade in molti romanzi giapponesi la fantasia si unisce alla realtà e alla contemporaneità portandoci in un mondo weird in cui l’impossibilità di spiegare a parole le emozioni di Rui diventa una bellissima immagine di foresta senza fine in cui l’interiorità e l’esteriorità della donna non hanno un confine e quello che prova può liberarsi naturalmente senza costrizioni fisiche.

Ayase Maru – Photo by Mihara Hisaaki
Ayase Maru – Photo by Mihara Hisaaki

Una immagine di libertà femminile piena e profonda che ricorda la metamorfosi kafkiana al contrario, in quel caso il protagonista sprofondava nelle sue paure e diventava un animale spregevole incapace di vivere.

Il romanzo è quindi più profondo e attuale di quanto non sembri ad una prima lettura e la trama per quanto irreale e disturbante, non avrei mai immaginato una donna che diventa foresta, riesce a far crescere nel lettore un piccolo germoglio di empatia e di libertà personale, quella che si augura ad ogni essere vivente.

 

Written by Gloria Rubino

 

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