“L’errore” di Piernicola Silvis: quando la vita ti prende a calci, si cambia
Il protagonista di “L’errore”, Pepe Ruggieri (con la i perché lo stesso ci tiene tanto!), vive ad Ancona e racconta in prima persona la sua storia.
L’unica parte vera riportata, come ci dice l’autore, è uno scambio a fuoco all’interno del romanzo, che ricorda un evento dove persero la vita due agenti di polizia. Piernicola Silvis dedica a loro un pensiero.
Pepe è un criminologo forense che si occupa di casi in un centro anti violenza.
Sposato con Flo, una donna irlandese.
Sembra tutto procedere per il meglio, invece, un giorno, senza alcuna avvisaglia, Flo scompare dalla vita di Pepe. Non una parola, un biglietto, una telefonata… semplicemente lascia sul comò la propria fede e se ne va con Toni, conosciuto nello studio dello psichiatra dove entrambi andavano per le loro sedute.
“Capita anche a un criminologo che insegna all’università, scrive saggi sulla devianza, fa perizie ed è consulente di un centro Anti-violenza, di avere problemi in famiglia. Può sembrare strano, ma è così”.
Flo desidera più di ogni cosa un bambino, ma Pepe, originario della Palestina e adottato da italiani, non se la sente.
Lei soffre per questa sua decisione: “… fantasticare guardando le navi in partenza per terre lontane aiutava Flo ad andare avanti. Se lei non viveva, fuori c’era comunque un mondo che continuava a pulsare”.
Nello svolgersi della vicenda, descritta in prima persona da Pepe quando riguarda se stesso, ma in seconda persona quando tratta la parte inerente Flo, notiamo che Silvis è abile nel tracciare i vari pensieri.
Flo ragiona col sentimento, con quanto le è mancato, col vuoto che sente dentro di sé.
Pepe, dopo la scomparsa della moglie, è pratico: pensa agli eventi, a cosa possa essere accaduto, a un rapimento…
Per questo, nonostante uomo, l’autore si schiera dalla parte delle donne, difendendo Flo fino alla fine. E questo l’ho notato, lo sottolineo e l’ho apprezzato.
Così come si nota quanto lo scrittore sia effettivamente affezionato ai propri protagonisti, dimostrando tenerezza nei loro riguardi.
Le indagini sono ben costruite, con Pepe che si affida a una poliziotta sua amica e a una donna magistrato.
Intanto il lettore non vive il giallo, perché è sempre informato su quanto sta accadendo a Flo e sulle motivazioni sue e anche di Toni.
In prima battuta ci viene presentato quasi fosse il principe azzurro, ma presto capiremo chi è questo soggetto e quale è il suo piano perverso.
Flo, da principessa salvata dalla torre, ben presto diverrà un burattino nelle mani di Toni.
Mi piace che l’autore si sia informato e riporti anche il perché una persona possa agire in un determinato modo: “Ecco come nasce una sessualità malata. Come sempre all’origine di tutto c’è un trauma infantile”.
Ci sono alcune frasi che secondo me sono errate, poca cosa, tipo quattro su tutto il romanzo, come ad esempio “andò in frigo”, “bussò al citofono”… ma possiamo metterle in modi di dire del posto dove si vive. Perciò “peccati veniali”.
Il libro è piacevole e ben costruito.
“L’errore” è la grande colpa di Flo, ma anche una parte va attribuita a Pepe che non ha saputo comprendere la moglie e, sicuramente, molteplici, sono gli errori di Toni.
Alla fine tutti verranno messi di fronte ai loro errori, tanto che Pepe esprime la frase che ho pensato di inserire accanto al titolo: “Quando la vita ti prende a calci, si cambia. Adesso non credevo più a Babbo Natale”.
Pepe, però, avrà la forza di rialzarsi e di cambiare la propria esistenza.
© 2023 Sem
ISBN 978-88-93-90500-8
Pag. 332
€ 19,00
Written by Miriam Ballerini