Isabel Allende: una scrittrice che coniuga cronache di vita vera e mondi immaginifici

“La felicità è silenziosa, tranquilla, dolce, è uno stato intimo di soddisfazione che inizia dal voler bene a se stessi.”

Isabel Allende
Isabel Allende

Scrittrice fra le più amate e acclamate della letteratura contemporanea, Isabel Allende nasce a Lima (Perù) il 2 agosto 1942.

La duttilità del suo pensiero la porta, fin da giovanissima, a immaginare luoghi e persone che saranno fonte d’ispirazione per i suoi romanzi.

Nata in Perù, ben presto si trasferisce in Cile con la madre e i fratelli, paese al quale rimarrà sempre emotivamente molto legata. Anche per la stretta parentela con Salvador Allende, cugino di suo padre, di cui è la ‘figlioccia’.

Al seguito della madre e del suo nuovo marito, un diplomatico, la Allende viaggia molto, coltivando esperienze che contribuiscono a plasmare la sua personalità di giovane donna emancipata, e volta a osservare le realtà politiche e sociali con cui entra in contatto.

È il 1967 quando dà inizio alla sua attività di giornalista presso Paula, una rivista destinata principalmente al mondo delle donne, manifestandosi fin da allora come una giornalista attenta alle questioni di genere.

Nel 1958 è in Cile per sposare il suo primo marito e padre dei suoi due figli. Ma l’anno che la vede cambiare profondamente è il 1973 quando, in seguito al colpo di stato militare di Augusto Pinochet, viene rovesciato il governo democratico guidato dal presidente Salvador Allende, a sua volta assassinato.

A quel punto, la Allende lascia il Cile, anche per le ovvie divergenze politiche con il regime in carica, trasferendosi in Venezuela dove rimane in esilio per 13 anni. Per raggiungere poi gli Stati Uniti e stabilire la sua residenza in California, dove risiede tutt’ora e dove incontra il suo secondo marito.

Sono anni questi che vedono la scrittrice sviluppare un’ampia produzione letteraria in cui prende forma quello che sarà il suo stile, riconoscibilissimo, che nasce dal linguaggio giornalistico accostato a un registro di scrittura dai toni altamente lirici.

Il suo primo romanzo, La casa degli spiriti, è del 1982. Sviluppato attraverso una lettera scritta al proprio nonno, in cui racconta la storia del suo paese natale in forma di saga familiare, è un romanzo evocativo in cui temi come l’amore, la violenza e la politica s’intrecciano fra loro in vicende ricche di quel realismo magico, già conosciuto nel grande Gabriel García Márquez. Ed è romanzo che la conferma come una scrittrice di successo a livello planetario. Che, nel 1993 diventa un adattamento cinematografico interpretato dall’attrice Meryl Streep e da Jeremy Irons.

Del 1984 è un suo nuovo romanzo dal titolo D’amore e ombra, la cui narrazione si sofferma sulle aberrazioni della dittatura cilena attraverso uno sguardo posto sulle vicende di tre famiglie, e sulla storia d’ amore tra Francisco e Irene, rappresentativa di un inno alla libertà. Anche in questo caso il romanzo viene adattato a un film interpretato da Antonio Banderas e Jennifer Connelly.

Mentre, la pubblicazione di Eva Luna è del 1987. Romanzo che le vale grande popolarità, la cui protagonista può essere accostata alla Sherazade delle Mille e una notte, che grazie alla sua abilità di grande narratrice suscita amore in due uomini coinvolti nella guerriglia.

A seguire è il romanzo Il piano infinito, in cui racconta del proprio marito.

“Silenzio prima di nascere, silenzio dopo la morte, la vita è puro rumore fra due insondabili silenzi.”

Nel 1991 la Allende vive un momento di immenso dolore in seguito alla morte della figlia Paula, che ne vede sospendere l’attività di narratrice. Vicenda tristissima, poi elaborata nel romanzo Paula, libro intimo, anch’esso sviluppato in forma di epistola.

Una sua nuova fase letteraria viene inaugurata con il libro Afrodite, in cui la Allende si cimenta a sviluppare un romanzo diverso da quelli già conosciuti dal suo pubblico, che continua a tributarle apprezzamento.

Naturalizzata americana nel 2003, la scrittrice continua però a seguire con attenzione le vicende politiche e sociali del Cile, che considera la sua patria.

Negli ultimi anni della sua attività letteraria si dedica ad un genere di narrativa rivolta ai giovani, pubblicando una trilogia di genere avventuroso.

Sempre, da quanto si racconta, iniziando a scrivere i suoi romanzi il giorno 8 gennaio.

“La vera amicizia resiste al tempo, alla distanza e al silenzio.”

Le tematiche affrontate dalla Allende nei suoi romanzi sono legate a temi femminili le cui radici affondano nell’immaginario latinoamericano e nella storia del Cile. Opere da cui si evince una narrazione volta a rivelare ingiustizie sociali e la violenza di genere.

Questioni connesse con la sua sensibilità di donna e di scrittrice, che attraverso la sua attività letteraria si fanno messaggio di denuncia sociale. Cronache di vita vera, spesso intrecciate ad elementi propri del realismo magico dai rimandi soprannaturali, in un mix elementi reali e di finzione davvero avvincente. Nei quali l’immaginazione si amalgama con un’attenta documentazione storica in un intreccio quanto mai seducente.

“La felicità non è esuberante né chiassosa, come il piacere o l’allegria.”

La scrittura di Isabel Allende, erede del realismo magico del già citato Gabriel García Márquez, uno dei più grandi esponenti della letteratura latinoamericana, è colma di mondi immaginifici che la distinguono come una narratrice che dà voce a personaggi complessi e affascinanti, creati da lei grazie ad una prosa dai toni poetici, i quali affrontano sfide personali che ben rappresentano la realtà dell’America latina.

“È impossibile cambiare gli eventi, ma puoi cambiare il tuo modo di giudicarli.”

I romanzi di Isabel Allende, tradotti in numerose lingue, hanno ottenuto grande successo di critica e di pubblico. Fino ad assegnarle riconoscimenti importanti quale il Premio Nazionale di Letteratura del Cile e il Premio Gabriela Mistral, oltre al Creative Achievement Award della Library of Congress nel 2010. Anche l’Italia ha riconosciuto ad Isabel Allende alcuni premi. Il Premio Curzio Malaparte, per esempio, consegnatole a Capri.

Isabel Allende - quote
Isabel Allende – quote

Mentre la città di Trento le ha assegnato la laurea honoris causa in discipline umanistiche. Il presidente americano Barack Obama, inoltre, le ha assegnato la medaglia presidenziale della libertà, riconoscendo alla scrittrice un notevole contributo riguardo le problematiche latinoamericane.

Ed è grazie alla sua voce, diventata simbolo di giustizia sociale, che la Allende dà prova di un’eredità letteraria che va oltre i confini del sud America. Tanto da poterla definire, grazie alla sua prosa evocativa e coinvolgente, e non ultimo l’apprezzamento che i suoi lettori non le fanno mancare, un’icona della letteratura contemporanea.

“La sola cosa che si possiede è l’amore che si dà.”

 

Written by Carolina Colombi

 

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