“Il tuffo” di Joaquin Camp: un insolito libro per bambini

Le storie per bambini possono sembrare ripetitive per i temi affrontati, per i personaggi, per l’ambientazione e per altre piccole ripetizioni che si incontrano di storia in storia.

Il tuffo di Joaquin Camp
Il tuffo di Joaquin Camp

Per gli adulti leggere e rileggere le solite storie legate a animali fantastici, animali in genere, principesse, fate, castelli, orti e lieti fine risulta banale e noioso, motivo per cui non c’è interesse nella lettura con i propri figli.

Difficile trovare una storia per bambini dai tre anni in su che non sia del tutto originale e che possa far sorridere senza mirabolanti avventure.

La casa editrice Camelozampa, che ho scoperto da poco, riesce a far incuriosire i più piccoli con storie semplici, libri belli da guardare già ad una prima occhiata e disegni che riempiono le pagine con fantasia e con uno stile diverso da tutti gli altri.

Un volume che si distingue da tanti altri è Il tuffo” di Joaquin Camp.

In questo caso il tema principale è la paura, ma non quella del buio o quella di restare da soli o altre mille paure dei bambini. La paura del protagonista è quella di tuffarsi dal trampolino di una piscina.

Già nell’incipit mi ha divertito molto vedere questo personaggio salire la scaletta e rimanere lì in attesa. Durante il suo dubbio amletico, pensando “Mi tuffo o non mi tuffo?”, immagina scenari incredibili di fronte ai suoi occhi, persino un castello, ma senza nessuna storia da fiaba, solo un modo per rimanersene lì il più a lungo possibile.

Quello che pensa è riportato nelle immagini e in brevi didascalie in un clima di sospensione dalla realtà in cui il mondo reale diventa altro e dà forma a pensieri ed immagini fantasiose e divertenti.

Soltanto quando la fila di persone diventa più lunga e quando vede altri tuffatori molto bravi, solo dopo aver immaginato qualsiasi cosa durante il tempo trascorso sul trampolino, il protagonista ritorna al reale e decide che cosa fare.

Lo stile dell’autore richiama i disegni dei bambini fatti a pennarello, naif e surreali. La linea del disegno non è netta, ma è colorata come ogni altra cosa e nel libro sono evidenti le pennellate di colore proprio come se fosse stato un bambino a farle con un pennarello a tratto rettangolare.

Anche la prospettiva smette di avere senso e tutti gli oggetti e le persone sono come schiacciati sul foglio della rappresentazione dal punto di vista dell’altezza, da sopra a sotto. Tutto il mondo ha un altro modo di essere visto dal trampolino e l’autore riesce a spiegarlo chiaramente in questo uso della visuale.

Joaquin Camp, l’autore, riesce a disegnare questo libro con la logica di un bambino, con quella genuinità ed entusiasmo che fanno percepire le cose in modo diverso e questo diverte e fa sorridere.

Il tuffo di Joaquin Camp - libro per bambini
Il tuffo di Joaquin Camp – libro per bambini

Uno stile che mi ha conquistata e di sicuro sarà apprezzato anche dai bambini che potranno scoprire i vari personaggi e animali presenti nelle illustrazioni, anche molto piccoli e difficili da vedere dall’altezza così elevata come quella del trampolino; ci sono davvero moltissimi personaggi a bordo piscina coloratissimi e particolari, da scoprire.

L’unico modo per sapere il finale della storia e quindi togliersi il dubbio se alla fine il tuffo viene fatto o meno è quello di leggere il libro e di riguardarlo più volte per cogliere ogni particolare.

 

Written by Gloria Rubino

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *