“Il capo della polizia” poesia di Edgar Lee Masters tratta dall’Antologia di Spoon River

Siamo nel Middle West americano e precisamente in un cimitero di villaggio nel quale i morti chiacchierano l’uno dell’altro, di se stessi e dei vicini ancora in vita.

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Edgar Lee Masters – poesia – Il capo della polizia – Antologia di Spoon River

Nell’aldilà ogni ipocrisia è caduta ed i morti rivelano i segreti nascosti durante la vita: le parole presenti nelle tombe e scelte dai propri cari sono smentite da epitaffi che raccontano seduzioni, amori colpevoli, odi repressi, inganni, invidie, rancori, illusioni, fallimenti e suicidi.

Il lettore con l’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters (1868-1950) si trova davanti una tela di scandali di una comunità corrotta che, descrivendo gli effetti dell’industrializzazione in una cittadina americana, è pari ad un trattato sociologico in versi.

La poetica di Masters è classica e moderna, provinciale e metropolitana, sofisticata ed arcaica.

 

“Il capo della polizia”

I proibizionisti mi fecero capo della polizia
quando i saloon furono messi fuori legge,
perché quand’ero un ubriacone,
prima di accostarmi alla chiesa, avevo ucciso uno svedese
alla segheria dalle parti di Maple Grove.
E loro volevano un uomo straordinario,
truce, onesto, forte, coraggioso,
e che odiasse i saloon e gli ubriaconi,
per mantenere la legge e l’ordine in città.
E mi regalarono un bastone con l’anima di ferro
col quale colpii Jack McGuire
prima che estraesse la pistola con cui mi uccise.
I proibizionisti spesero invano i loro soldi
per farlo impiccare, perché in sogno
apparvi a uno dei dodici giurati
e gli raccontai tutta la storia.
Quattordici anni bastarono per il mio assassinio.

 

In lingua originale

“The Town Marshal”

The Prohibitionists made me Town Marshal
When the saloons were voted out,
Because when I was a drinking man,
Before I joined the church, I killed a Swede
At the saw-mill near Maple Grove.
And they wanted a terrible man,
Grim, righteous, strong, courageous,
And a hater of saloons and drinkers,
To keep law and order in the village.
And they presented me with a loaded cane
With which I struck Jack McGuire
Before he drew the gun with which he killed me.
The Prohibitionists spent their money in vain
To hang him, for in a dream
I appeared to one of the twelve jurymen
And told him the whole secret story.
Fourteen years were enough for killing me.

 

Edgar Lee Masters - poesie
Edgar Lee Masters – poesie

Edgar Lee Masters (Garnett, 23 agosto 1868 – Melrose Park, 5 marzo 1950) è stato un poeta, scrittore e avvocato statunitense, noto soprattutto come autore dell’Antologia di Spoon River. Nel 1890, dopo aver lavorato presso l’ufficio legale del padre, Lee Masters ottenne l’abilitazione alla professione di avvocato nello stato dell’Illinois. Nel 1898 sposò Helen M. Jenkins, figlia di un avvocato, dalla quale ebbe tre figli. Nel 1911 aprì uno studio legale in proprio, due dei suoi figli seguirono le sue orme. La figlia Marcia si dedicò alla poesia, mentre il figlio Hilary Masters divenne romanziere e scrisse, insieme al fratellastro Hardin, una biografia del padre.

Fonti d’ispirazione maggiori per l’Antologia di Spoon River furono l’Elegia scritta in un cimitero campestre di Thomas Gray e gli epigrammi greci dell’Antologia Palatina, letture suggerite all’avvocato-scrittore dall’amico William Marion Reedy, direttore del Reedy’s Mirror nel 1913, appare probabile che l’autore abbia letto la novella “la morta” di Guy de Maupassant.  Tra il 29 maggio 1914 e il 5 gennaio 1915 il giornale pubblicò con regolarità quasi tutti i componimenti dell’Antologia, a partire da La Collina. Nel 1916 uscì la versione definitiva dell’opera in volume, che riscosse in breve tempo grande successo, soprattutto in USA e, più tardi, in Italia. Sebbene non abbia mai più replicato il successo dell’Antologia di Spoon River, Masters fu uno scrittore prolifico in diversi campi. Dopo lo scarso esito di The New Spoon River (1924), abbandonò definitivamente la professione di avvocato per dedicarsi alla scrittura. Negli ultimi anni le difficoltà economiche fattesi pressanti lo obbligarono a ricorrere all’aiuto di amici per poter sopravvivere. Morì in miseria e dimenticato, di polmonite, il 5 marzo 1950 e fu sepolto nel cimitero Oakland di Petersburg. Il suo epitaffio include la poesia To-morrow is My Birthday tratta dall’opera Toward the Gulf.

La sua grandezza sarà universalmente riconosciuta solo a partire dagli anni ’60, in cui diverrà uno dei poeti statunitensi più celebri a livello mondiale.

Biografia da Wikipedia 

 

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