“Doris Day ‒ Hollywood stories” diretto da Lyndy Saville: un documentario sulla ragazza della porta accanto
“La vera cosa spaventosa della mezza età è sapere che è da lì che ci si inizia a sviluppare.”

Fra il variegato e interessante panorama filmico proposto dalla piattaforma Nexo Plus, a distinguersi, sono alcuni contributi, a carattere documentaristico, della durata di circa 1 ora, su attori e attrici che hanno fatto la storia del cinema americano.
Con film, che ha poi raggiunto l’Europa con pellicole diventate intramontabili icone cinematografiche.
Uno di questi, Doris Day ‒ Hollywood stories diretto da Lyndy Saville, è dedicato all’attrice Doris Day, protagonista sia di commedie dall’aria frizzante sia di film drammatici, entrambi graditi al grande pubblico.
Attrice che, affiancata da protagonisti maschili, tramite le sue numerose pellicole ha interpretato un’epoca, quella degli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, offrendo agli spettatori un vivace spaccato della società americana di allora.
Ma non soltanto cinema nella carriera artistica di Doris Day nata a Cincinnati (Ohio) nel 1922 e morta nel 2019. Perché in realtà l’attrice nasceva come cantante negli anni Quaranta. Anche se fin da giovanissima, aveva optato per fare la ballerina: a impedirglielo è stato un incidente ad una gamba che l’ha costretta ad allontanare da sé l’idea di fare del balletto la sua professione.
Cantante di successo, famosa per le sue esibizioni vocali, il cui esempio lo si può riscontrare nella celebre canzone ‘Sentimental Journey’, diventata un inno per i soldati americani durante la Seconda guerra mondiale; o ancora, la canzone ‘Que sera, sera’ (Whater will be, will be), divenuta un immediato successo.
Performance musicali che hanno catturato l’attenzione del pubblico, consegnando a Doris Day la reputazione di eccellente cantante. Dai successi vocali alla presenza sul grande schermo il passo è stato breve per Doris Day, che è passata senza sforzo dall’una disciplina all’altra.
Dimostrando grande versatilità nell’interpretazione di una gamma di ruoli davvero ampia; e confermandosi come una delle attrici più talentuose degli anni Cinquanta e Sessanta, sia in commedie romantiche e musical come in ruoli drammatici, in cui si è dimostrata ugualmente brava.
Bionda, affascinante, con il sorriso sempre pronto ad affiorare su di uno splendido viso, grazie alla sua presenza magnetica, Doris Day è stata una delle figure più amate dell’industria cinematografica americana e simbolo di un’America dal volto pulito.
Definita la ‘ragazza della porta accanto’ per la spontaneità della sua recitazione, tanto da incarnare un modello di donna da emulare, grazie anche alla simpatia scaturita dalla sua presenza scenica.
Nel corso della sua carriera cinematografica ha interpretato circa 40 film, confermandosi come una delle attrici più prolifiche di quel periodo. Esprimendosi in ruoli che spaziano dalla ragazzina fresca e ingenua a quelli della donna forte e indipendente, attestandosi come un’attrice dalla sicura ecletticità, sia in commedie leggere come in pellicole più impegnate.
Uno dei suoi film più celebri è stato ‘Pillow talk’ (1959), durante il quale è stata affiancata da Rock Hudson, con cui ha stretto una collaborazione anche per altre commedie, diventate all’epoca memorabili.
‘Calamity Jane’ (1953) è stata un’altra pellicola di successo di Doris Day, così come ‘The man who knew too much’ (1956) o ‘Love me or leave me’ (1955).
Un film eccellente da ricordare, che sta a metà tra il genere spionistico e il genere giallo, diretto da Alfred Hitchcock, è stato ‘L’uomo che sapeva troppo’ (1956), interpretato a fianco dell’attore James Stewart, durante il quale Doris Day si è espressa con una delle sue migliori performance.
Dove, in un intreccio davvero avvincente, si svolgevano vicende che vedevano i protagonisti alternarsi fra eventi inspiegabili, ambientati in parte a Marrakech e in parte in America.
“La mezza età è la gioventù senza remore e la vecchiaia senza decadimento.”
Figura di attrice molto amata dal pubblico, a Doris Day non sono mancati vari riconoscimenti. Tra cui uno speciale Premio Oscar per le sue doti canore, il Golden globe in veste di migliore attrice nella commedia Pillow talk, un Grammy Award e altro ancora. Riconoscimenti che le hanno assegnato l’etichetta di icona del cinema fra le più apprezzate dal grande pubblico.
Nonostante il grande successo, Doris Day si è ritirata piuttosto presto dal mondo del cinema.
Intorno a metà anni Settanta ha lasciato Hollywood per dedicarsi al suo impegno di animalista, che l’ha vista fondare un’associazione a protezione del benessere degli animali.
“Se è vero che gli uomini sono come bestie è perché molte donne sono delle amanti animalesche.”
Purtroppo, il suo successo cinematografico non ha avuto la stessa corrispondenza in campo sentimentale, dopo aver contratto quattro matrimoni, andati tutti falliti.

Doris Day, al momento della sua morte ha lasciato dietro di sé un’ampia eredità, sia per le sue doti canore come per quelle di attrice; i suoi film sono rimasti popolari nel cuore dei molti spettatori che hanno apprezzato la sua arte. Confermandosi come una diva fra le più talentuose del panorama cinematografico.
Documentario realizzato con l’ausilio di interventi di personaggi del mondo dello spettacolo, alcuni dei quali hanno conosciuto personalmente l’attrice apprezzandone la sua spumeggiante poliedricità, attributo felice che l’ha sempre contraddistinta.
“Non ci sono molti uomini a disposizione a Hollywood. Sapete com’è: o sono già sposati, o stanno divorziando, o vogliono farti i capelli.”
Written by Carolina Colombi
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