“La Maja desnuda” film di Henry Koster: il travagliato amore fra Francisco Goya e la duchessa d’Alba

“L’arte è ordine, disciplina, tradizione…”

La Maja desnuda film di Henry Koster
La Maja desnuda film di Henry Koster

Realizzata nel 1958 e tratta da un soggetto di Oscar Soul e Talbot Jennings, la pellicola La Maja desnuda,grazie anche ad un abile affresco d’epoca, è entrata a far parte del filone dei film classici.

Diretto dal regista Henry Koster, il racconto filmico è volto a raccontare la vita del pittore spagnolo Francisco Goya e la realizzazione de La Maja desnuda, uno dei suoi più celebri capolavori.

Vissuto a cavallo fra Settecento e Ottocento, Francisco Goya, nato nel 1746, rappresenta a tutt’oggi un’icona nel panorama artistico di tutti i tempi, le cui opere sono impresse nella memoria di coloro che amano la sua arte.

“Maestro come procede il lavoro? Com’era previsto! Niente idee nuove, però!”

Ma, per venire alla pellicola, davvero suggestiva, un accenno alla trama; la cui ambientazione è rappresentativa di un importante periodo storico.

L’incipit vede Francisco Goya (Anthony Franciosa) incontrare Maria Cayetana (Ava Gardner), duchessa d’Alba, e innamorarsi perdutamente di lei.

Seguono poi vicende alterne, quelle che molte storie d’amore portano con sé, durante le quali il sentimento del pittore, corrisposto dalla bella Maria, si sviluppa in maniera ampia e travolgente.

Se non fosse, che la passione scaturita dal loro incontro è contrastata da dissidi e conflitti, in parte portati da personaggi appartenenti al mondo politico dell’epoca, che per motivi di interesse o per invidia ne ostacolano la normale evoluzione, in parte dovuti al contesto storico che fa da sfondo alla narrazione.

Conflitti, che di certo non aiutano il consolidarsi della storia d’amore fra Maria e Francisco.

Mentre il Goya porta avanti con successo il suo percorso artistico diventando pittore di corte, eseguendo un’ampia ritrattistica della famiglia reale, a un certo punto del racconto, i due innamorati vengono separati per volere del primo ministro in carica, tale Manuel Godoy (Amedeo Nazzari) che vede in Maria un pericolo per i suoi intrighi politici.

A detenere il potere sulla scena spagnola dell’epoca è il re Carlo IV (Gino Cervi); accanto lui la regina Maria Luisa (Lea Padovani), già amante del Godoy, personaggio al servizio del monarca.

“Brutto affare stanotte, le truppe di Napoleone stanno entrando in città…”

“Le tempeste schiariscono l’aria…”

Nel frattempo, la Spagna si prepara ad essere assoggettata da Napoleone Bonaparte che nel 1808 entra in Madrid occupandola. Occasione, per cui il re e la sua corte sono costretti ad abdicare a favore della reggenza di Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone. Ma la presenza dei Bonaparte in Spagna non è davvero ben accetta, tanto da suscitare un’insurrezione popolare, ampia e forte, che vedrà Napoleone abbandonare la Spagna senza averne completato la conquista.

Come le vicende storiche, anche quelle amorose fra il Goya e Maria si sviluppano in maniera drammatica. Soprattutto per il rifiuto, da parte del pittore, della separazione dalla sua donna.

Seppur consapevole del pericolo che entrambi corrono, per poter vivere in pienezza il loro idillio, il Goya raggiunge la località dove Maria è stata esiliata; sebbene un nuovo intervento, ancora da parte di Godoy, costringe la duchessa d’Alba, messa sotto ricatto dal primo ministro, ad allontanarsi anche dal luogo dell’esilio.

Fingendo di essere innamorata di Rodrigo Sanchez (Massimo Serato), da sempre attratto dalla bellezza folgorante della nobildonna, e con cui in passato ha avuto una relazione. Con l’unico scopo, da parte di Maria, di allontanare da sé il suo innamorato, per sottrarlo alla vendetta che Godoy aveva intenzione di mettere in atto.

“Anche voi! Sotto il vestito si vedono i merletti! Vi mettete nei panni dei poveri ma siete come tutti gli altri a corte!”

“Voi delirate signor!”

Nonostante sui due innamorati pesi l’ombra dell’Inquisizione, in quanto entrambi sono accusati di non seguire le convenzioni morali dell’epoca, e perciò soggetti ad accuse infamanti e a gravi ritorsioni, l’amore fra il pittore e la duchessa d’Alba non può conoscere i confini imposti dagli uomini.

La Maya desnuda
La Maya desnuda

Tuttavia, la pellicola si conclude senza il lieto fine, quello che lo spettatore si aspetterebbe, e che qualsiasi storia d’amore pretenderebbe. In conseguenza di ciò, dopo aver dipinto quel capolavoro senza tempo che è La Maja desnuda, lo stile pittorico di Francisco Goya subisce una trasfigurazione.

Dalla fase iniziale, durante la quale eseguiva i ritratti per la famiglia reale, per lo sconvolgimento emotivo che ha visto naufragare il suo progetto d’amore con la duchessa d’Alba, il pittore spagnolo realizza dipinti i cui protagonisti sono figure mostruose, rappresentative di uno stato d’animo negativo. Fantasmi che lo spingono negli abissi della propria travagliata coscienza. Perseguitandolo per il resto della propria esistenza, da consumarsi con l’assenza della donna di cui è stato innamorato.

Mentre lo spettatore, estasiato di fronte a una pellicola di intenso spessore emotivo, non può fare altro che constatare l’ingiustizia che spesso regola le cose di questo mondo.

“Ferdinando è un bravo ragazzo, un giorno sarà re!

La critica ha affermato, che in merito all’identità della donna rappresentata nel dipinto del Goya La Maja desnuda, divenuta protagonista del film, non vi è alcuna certezza. Ovvero, non vi è alcun convincimento che La Maja desnuda si riferisca alla duchessa d’Alba di cui sarebbe stato innamorato il Goya. Che, accusato dall’Inquisizione per aver dipinto la figura di una donna alquanto contestata, nel momento in cui l’Inquisizione gli chiederà di dar conto della sua identità, il pittore si rifiuterà di fornire alcuna chiarificazione, dichiarando che il quadro non ha goduto della posa di alcuna modella. Ma è stato frutto della sua immaginazione di artista.

“Dove è il Goya? Lavora per il re! Allora, dite al signor Goya che è scusato!”

Film spettacolare, non abbastanza apprezzato da alcuni, La Maja desnuda è ricco di una ricostruzione d’ambiente piuttosto fedele ai fatti in cui gli eventi, soprattutto quelli storici, si sono consumati; ambientazione impreziosita anche dalla capace fotografia di Giuseppe Rotunno. Così come per gli elementi folcloristici, fra cui le danze e la vita di corte.

Definito, inoltre, un po’ troppo melodrammatico, La Maja desnuda non è però un racconto stucchevole. Beneficiando anche dell’ottima interpretazione degli attori, tutti di alto livello. Ava Gardner, innanzitutto, attrice dal fascino indiscusso. Come ottimo è stato il disegno registico impresso a un’opera senza tempo.

“Non credevo in questo sentimento… amo te!”

“Tu non sai tutto di me. Non voglio sapere niente del tuo passato, ho soltanto bisogno di te…”

 

Written by Carolina Colombi

 

 

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