Intervista di Emma Fenu a Stefania De Girolamo, autrice di “Resta con noi”
“Quando non sei abituato a chiedere a nessuno di restare nella tua vita non è detto che tu non abbia una disperata voglia che qualcuno ci resti.” – Massimo Bisotti, Il quadro mai dipinto, 2014
Stefania De Girolamo nasce e vive a Genova. Cura un blog dedicato alle ingiustizie e ai libri, é stata editorialista per il Movimento contro ogni violenza sulle donne, collabora con la testata giornalistica Il coraggio delle donne. Pubblica racconti e poesie con diverse case editrici, conseguendo premi.
È del 2022 il suo ultimo romanzo: Resta in noi edito per Porto Seguro editore. Il libro ha una trama avvincente e affronta la crisi di valori contemporanea.
Oggi è ospite di Oubliette Magazine per dissertare del suo libro e delle tematiche che in esso vengono affrontate.
E.F.: Cosa la spaventa di più del futuro?
Stefania De Girolamo: Per la verità nulla, credo che quel che accadrà sarà talmente grande e fuori della mia portata che averne paura sarebbe per me un’inutile perdita di tempo. Piuttosto se penso al futuro a volte mi sento triste o avvilita, soprattutto disillusa, ma prevale certamente una visione molto positiva, perché ritengo che stiamo vivendo un’epoca di svolta: ci lasceremo alle spalle un tempo di illusioni per vivere tempi di maggiore consapevolezza, dove l’uomo comprenderà e avrà più chiaro lo scopo della propria esistenza, che non è quello del successo a tutti i costi, del maggior profitto a tutti i costi o di una precaria sopravvivenza in una società che chiede troppo.
E.F.: Cosa abbiamo già perso? Cosa rischiamo di perdere?
Stefania De Girolamo: Abbiamo perso i valori, che sembra banale a dirsi, ma non crediamo più in nulla, non nell’amore, non nell’amicizia, non nella politica fatta di credo sincero e grande passione, non nelle istituzioni che se alla mia generazione sono state fatte conoscere come qualcosa che ci appartiene e di cui prenderci cura, ora le viviamo come un nemico dal quale doverci difendere. Più di tutto abbiamo perso la fede, così ci sentiamo tristi, sperduti e atterriti di fronte ad eventi come quelli degli ultimi anni, non abbiamo speranza perché riponiamo tutte le nostre aspettative in questa vita.
E.F.: Da cosa ha tratto spunto per la sua storia e i suoi personaggi?
Stefania De Girolamo: Sebbene rivisto e corretto alla luce delle recenti avversità questo libro era nato dall’idea di dedicare una storia ai giovani e alla totale mancanza di opportunità cui li costringiamo: da anni maturava in me la convinzione che stessimo vivendo un’epoca di deriva culturale, morale, sociale ed economica, iniziata nei primi anni Settanta, che ha avuto più momenti in cui ci si illudeva di aver toccato il fondo per poi risalire, come la crisi degli anni Novanta o quella più cruenta del 2008. La pandemia è stato in qualche modo il punto d’approdo e la guerra la logica e prevedibile conseguenza. I due personaggi principali Gianluca e Agostino rappresentano proprio quelle due categorie di persone che questi decenni hanno volutamente messo da parte: i giovani come risorsa e futuro e gli anziani come detentori di quei valori in cui tanto hanno creduto e che avrebbero voluto tramandarci.
E.F.: Quale messaggio vuole rivolgere al lettore?
Stefania De Girolamo: La storia, che non lascia spazio a facili illusioni o speranze, vuole portare il lettore a dire No, questo non deve accadere, e costringerlo quindi a fare il primo passo per riappropriarsi della propria esistenza, a prendere finalmente fra le mani quel fascicolo, acquistare la villetta che altro non rappresenta che l’occasione che a tutti noi viene offerta più volte nella vita, ma che non sappiamo o abbiamo paura di cogliere, condannandoci alla morte prima ancora che essa sopravvenga. Il messaggio è tutto nel titolo: Resta in noi è una supplica a Dio, perché quando ci allontaniamo così tanto da Lui abbiamo una sola possibilità, che sia Lui a restare in noi, e lo fa, ma è anche una supplica agli uomini, affinché resti in noi l’amore, il desiderio di stare insieme, la comprensione che il bene non può essere di uno solo, ma qualcosa di comune, di collettivo.
E.F.: In cosa crede? In cosa spera?
Stefania De Girolamo: Credo nell’amore, quello assoluto, quello che realmente ti fa desiderare il bene dell’altro, perché se chi ti sta accanto è infelice certamente renderà infelice anche te; credo che il bene vinca sempre, tutto sta a vedere il prezzo che dovremo pagare, ma questo dipende da noi e spero in una nuova presa di coscienza dell’umanità tutta, che sia cosa unica e non divisa in schieramenti netti e spesso feroci come abbiamo visto negli ultimi anni.
E.F.: Quali sono i suoi progetti futuri?
Stefania De Girolamo: Solitamente i miei progetti non vanno mai a buon fine, nel senso che gli eventi e l’urgenza ad essi correlata mi distolgono sempre da quello che vorrei fare, infatti il romanzo che avrei voluto pubblicare quest’anno era di tutt’altro genere, ma verrà il momento opportuno. Ora sto collaborando a un’antologia molto interessante e scrivo articoli per la testata Il coraggio delle donne. Riprenderò certamente il manoscritto a cui stavo lavorando il prossimo inverno.
Written by Emma Fenu