“Blankets” graphic novel di Craig Thompson: mettersi a nudo e senza filtri con un’autobiografia

Nel 2003 è stato pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti e ha avuto immediato successo fino ad essere ristampato e tradotto in oltre 20 lingue: sto parlando di Blankets, graphic novel di 250 pagine del fumettista Craig Thompson.

Blankets di Craig Thompson
Blankets di Craig Thompson

L’idea della storia è autobiografica, Craig infatti viveva in una famiglia con convinzioni cattoliche molto radicate e frequentava con costanza la chiesa, quasi fino a voler diventare un pastore, un capo della chiesa.

L’altra sua passione era il disegno.

Nella storia ripercorre la sua adolescenza e un episodio che gli ha cambiato la vita. In un campo di preghiera invernale conosce una ragazza, Raina. L’autore ha dichiarato di aver avuto l’idea del fumetto proprio per far capire cosa si prova a dormire con una ragazza per la prima volta.

Questo episodio e la sua breve permanenza a casa di Raina, in Michigan, riescono a fargli capire quello che desidera e soprattutto a crescere e a trovare la strada da percorrere.

Solo lasciando la sua casa di origine capisce che oltre a Dio e alla Bibbia ci sono cose che non conosce, ci sono esperienze divertenti e c’è soprattutto l’amore, un sentimento nuovo e inaspettato. Inoltre proprio Raina lo spinge a disegnare e a coltivare la sua ambizione artistica. Quello che colpisce durante la lettura è scoprirsi in empatia con il personaggio perché rivela fragilità e dubbi presenti in modo più o meno spiccato e visibile in ognuno di noi. L’adolescenza di Craig in questo non è diversa da quella di milioni di altri ragazzi nel mondo che scoprono qualcosa di nuovo e il mondo cambia d’improvviso: non è quello che li circonda a cambiare, ma loro stessi. La consapevolezza di vivere e di scegliere per la propria vita nasce attraverso un distacco dalle proprie certezze, la sua fede e la sua famiglia, ma proprio da lì riesce a ripartire recuperando un rapporto con il fratello perso durante la crescita. In tutto il fumetto ci sono ricordi dell’infanzia alternati a episodi familiari che fanno capire il clima della casa: il rapporto con il fratello sembra essere simbiotico fino all’adolescenza quando ognuno prende la propria strada e questo distacco Craig riesce ad elaborarlo e a ricominciare un dialogo interrotto.

Un po’ come in Persepolis, altro fumetto autobiografico del 2003, si ricrea un ambiente molto fondato su solide basi culturali che non devono essere messe in dubbio.

Quello che interessa raccontare in Blankets non è una critica ad un modo religioso e forse limitato di vedere la realtà, ma un punto di partenza per la vita dell’autore e per la sua ricerca interiore ed esteriore: le sue origini sono l’inizio di un viaggio che ci fa capire quale sia per Craig, ragazzo del fumetto, la normalità e il rapporto con la famiglia.

Blankets di Craig Thompson
Blankets di Craig Thompson

Solo ripercorrendo la sua vita attraverso le sue storie disegnate, a volte realmente accadute e altre volte solo immaginate, riesce a capire e a diventare una persona migliore, a capire se stesso in relazione con il mondo. Mi piacciono particolarmente le tavole in cui i versetti biblici sono didascalie di un momento insieme a Raina e riesce a far capire come il protagonista si sia sentito tra due vite in quel momento: la vita molto religiosa con i suoi precetti e un sentimento potente che lo portava ad allontanarsi dalla sua etica. I dubbi di un ragazzo si amplificano visto che c’è di mezzo la religione, non deludere la sua famiglia e quella di Raina, il senso di responsabilità e mille altre barriere che sembrano insormontabili, una tra le tante la distanza.

Craig vive in Wisconsin, Raina in Michigan, come evolverà il loro rapporto? Una volta tornato a casa è proprio il fratello Phil il nodo sul quale riavvolgere il filo della sua vita. Ritornare a casa per Craig non sarà tornare indietro, ma andare avanti e trovare davvero il suo posto nel mondo.

I fumetti autobiografici non sono una novità di quegli anni, esistevano strisce e brevi racconti su vari magazine e fumettisti indipendenti che facevano questo genere di storie. Soprattutto in Europa questo modo di raccontare storie veniva fatto con un linguaggio visivo meno didascalico e più espressionista, infatti Thompson si rifà al fumettista Baudoin per lo stile in alcune vignette.

Il linguaggio visivo che viene utilizzato in Blankets è complesso e articolato perché spazia da un tratto più lineare e realistico quando disegna la sua vita d’infanzia tra le mura di casa sua, mentre si libera da prospettive ferree e da costruzioni formali delle tavole man mano che prosegue nel suo avvicinamento a Raina.

Il segno si fa più fluido, quasi pennellate in alcune vignette, più scuro e più immaginifico. L’espressione passa attraverso il disegno e non è solo uno strumento visivo che accompagna la storia come uno story board: il fumetto è completo con un testo e con disegni che riescono a catapultare nella storia e a entrare nella mente del ragazzo protagonista.

L’emozione del personaggio diventa quella del lettore e la storia diventa viva. Lascia la nostalgia, l’amarezza, la delusione, ma anche il riscatto e il senso di dolcezza di questo periodo della sua vita in modo onesto e coinvolgente.

Craig Thompson nel suo studio
Craig Thompson nel suo studio

L’autore non si nasconde dietro il cinismo o nelle battute ironiche come accade nei fumetti di Zerocalcare, ma decide di mettersi a nudo senza filtri.

La storia riesce ad essere strutturata con molti livelli di lettura come un romanzo, ma è essenziale nel suo messaggio e nel modo in cui trasmette emozione. Per questo motivo a distanza di venti anni non ha niente di vecchio e desueto, rimane un pilastro della letteratura a fumetti.

Consiglio la lettura anche a chi non ha mai letto un fumetto proprio per far capire come il genere non sia da relegare solo a ragazzini e adolescenti, ma abbia molte sfaccettature e storie ricche e capaci di far riflettere senza nulla invidiare ad un romanzo. Anzi con qualcosa in più.

Written by Gloria Rubino

 

Bibliografia

Craig Thompson, Blankets, Rizzoli

 

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