“In una sola persona” di John Irving: l’omosessualità ed il reputarsi più giusti di altri

John Irving non ha bisogno di presentazioni: Wikipedia afferma che Irving è citato più volte nei romanzi di King, Il mondo secondo Garp è un best seller di rara bellezza e la maggior parte delle pubblicazioni di Irving ha riscosso un successo notevole.

In una sola persona

Insomma, questa recensione non aggiungerà nulla a ciò che è già stato detto sull’autore statunitense, ma essendo una grande fan di Irving, mi risulta difficile trattenermi dallo scriverla.

In una sola persona (Rizzoli) è uno dei romanzi più complicati (almeno per me) di Irving. Billy è un ragazzo che non ha mai conosciuto suo padre: vive con la madre e con i nonni, diviso tra il teatro amatoriale e gli studi; suo nonno Harry ama interpretare i ruoli femminili delle commedie che vengono messe in scena dalla compagnia, mentre sua zia Muriel non fa che giudicare chiunque le capiti a tiro.

La madre di Billy, la suggeritrice della compagnia, si innamora di Richard, il nuovo arrivato. È così che Billy viene introdotto al mondo della lettura: Richard, infatti, insegna Shakespeare e non riesce a credere che Billy non si sia mai interessato ai libri. Insieme, si recano alla biblioteca di paese, dove Billy fa la conoscenza di Miss Frost, bibliotecaria dalla statura imponente e dal seno adolescenziale.

Il ragazzo se ne innamora perdutamente, così come si innamora della lettura: romanzo dopo romanzo, Miss Frost inizia Billy alle storie incentrate sulle “sbandate” per le persone sbagliate.

Billy cresce, sentendosi sempre più confuso: la sua amica Elaine non lo attrae affatto, ma alla prima occasione le sottrae un reggiseno che indosserà ogni sera, a letto. Nel frattempo, il giovane sviluppa una cotta per il suo compagno di classe Kittredge e inizia a realizzare di essere bisessuale e di voler diventare uno scrittore.

Credo che chi non ha mai sperimentato (come me, d’altronde) la confusione che deriva dallo scoprirsi omosessuale o bisessuale in una società tutt’altro che permissiva non può comprendere appieno romanzi come questo.

Non si tratta solo di seguire una trama che parla di dilemmi interiori difficili da condividere, quanto di faticare a capire cosa ci sia di disdicevole nell’essere “diversi.” Durante la mia lettura, ho seguito i pensieri di Billy interessandomi a ciò che sarebbe accaduto dopo, a come questi pensieri avrebbero guidato lo svilupparsi della trama.

Arrivata a metà romanzo, però, quando Billy viene scoperto nudo nella vasca da bagno di Miss Frost, intento a chiacchierare con una seminuda Miss Frost, ho iniziato a provare disagio: perché la famiglia di Billy non riesce ad accettare il fatto che Billy ama gli uomini?

Miss Frost, infatti, altri non è che Albert Frost, campione di wrestling scopertosi omosessuale e amante degli abiti femminili. Albert aveva sempre desiderato essere donna, pur non comprendendolo appieno.

John Irving

Quando Billy viene scoperto con Miss Frost, le cose precipitano. Quello è stato il passaggio del romanzo che mi ha infastidita maggiormente. Improvvisamente, personaggi come Richard, la madre di Billy e i medici della scuola mi sono risultati assolutamente incomprensibili: erano tutti schierati contro l’omosessualità, le “devianze sessuali,” ma non ne era chiara la motivazione. Persino Richard, che non era interamente ostile a Billy, era diventato una figura non più positiva nella vita del ragazzo.

Credo che letture come questa siano importanti: a volte ci illudiamo di aver fatto passi avanti, di aver conquistato maggiori diritti per tutti e di aver sconfitto i pregiudizi, ma non è così. Negli atteggiamenti della madre di Billy ho rivisto molti degli atteggiamenti di tante persone che conosco, quelle che si professano a favore degli omosessuali, ma…

Fare un passo indietro, leggere degli interrogativi che si pongono tutti coloro che vivono un periodo di confusione sessuale, è importante.

Come individui e come società dobbiamo essere coscienti di cosa significa erigersi a paladini della moralità, perché ogni volta che ci reputiamo più “giusti” di altri stiamo calpestando i diritti e i sentimenti di qualcuno.

Romanzi come In una sola persona aiutano a ricordarlo.

 

Written by Giulia Mastrantoni

 

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