Trieste Film Festival 2019: tutti i premiati della trentesima edizione

“Non c’è nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima.” ‒ Ingmar Bergman

Trieste Film Festival 2019

Nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino (l’edizione “zero” è datata 1987), il Trieste Film Festival – diretto da Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo – è il primo e più importante appuntamento italiano dedicato al cinema dell’Europa centro-orientale, che continua a essere un osservatorio privilegiato su cinematografie e autori spesso poco noti – se non addirittura sconosciuti – al pubblico italiano, e più in generale a quello “occidentale”.

Più che un festival, un ponte che mette in contatto le diverse latitudini dell’Europa del cinema, scoprendo in anticipo nomi e tendenze destinate ad imporsi nel panorama internazionale.

Fino al 25 gennaio sono state portate a Trieste alcuni dei titoli (e degli autori) che hanno fatto la storia del festival, questa sera il Politeama Rossetti ospita la cerimonia di premiazione dei tre concorsi (lungometraggi, documentari e corti) “giudicati” dal pubblico del 30. Trieste Film Festival.

Il Premio Trieste al miglior lungometraggio in concorso va al film “Delegacioni” di Bujar Alimani, sull’estremo tentativo del regime comunista – siamo sul finire del 1990 – di “convincere” l’opinione pubblica internazionale dei progressi di Tirana in tema di diritti umani. Il Premio Alpe Adria Cinema al miglior documentario in concorso segnala invece “Chris the Swiss”, con cui Anja Kofmel cerca di far luce sul mistero che ancora oggi circonda la morte di suo cugino, nella Croazia in guerra del 1992. All’ungherese “Last Call” di Hajni Kis, infine, il Premio Fondazione Osiride Brovedani al Miglior cortometraggio in concorso.

TRIESTE FILM FESTIVAL – I VINCITORI

 

Il pubblico ha decretato i seguenti vincitori:

CONCORSO LUNGOMETRAGGI

Il Premio Trieste al Miglior lungometraggio in concorso (€ 5.000) va a:

“Delegacioni” (La Delegazione) di Bujar Alimani (AL – F – GR -RKS, 2018)

 

CONCORSO DOCUMENTARI

Il Premio Alpe Adria Cinema al Miglior documentario in concorso (€ 2.500) va a:

Chris the Swiss

“Chris the Swiss” di Anja Kofmel (CH – D – HR – FIN, 2018)

 

CONCORSO CORTOMETRAGGI

Il Premio Fondazione Osiride Brovedani al Miglior cortometraggio in concorso (€ 2.000) va a:

“Last Call” di Hajni Kis (Ungheria, 2018)

 

Il Premio Corso Salani supported by Parovel 2019 (€ 2.000), assegnato da una giuria composta da Caterina Mazzucato, Judit Pinter e Rino Sciarretta va a:

“My home in Libia” di Martina Melilli

con la seguente motivazione:

L’opera affronta in maniera originale una storia vissuta nella realtà e nella memoria di chi è stato privato della sua libertà. Dal punto di vista formale sono molto interessanti i diversi piani del linguaggio.

 

Il Premio SkyArte assegnato dal canale Sky Arte HD attraverso l’acquisizione e la diffusione di uno dei film della sezione TriesteFF Art&Sound è stato attribuito a:

“Ruben Brandt, a GYÜJTÖ” (Ruben Brandt, Il collezionista) di Milorad Krstić (Hungary, 2018)

 

Il Premio Osservatorio Balcani e Caucaso al miglior documentario in concorso va a

“Chris the Swiss” di Anja Kofmel (CH – D – HR – FIN, 2018) con la seguente motivazione:

A Chris the Swiss di Anja Kofmel per l’equilibrio virtuoso tra il racconto biografico e la grande storia, per lo stile originale e diretto con cui ci racconta la vicenda di un giovane reporter vittima della violenza che vorrebbe capire. Perché ci presenta l’esito di un’inchiesta ancora attuale e perseguita con tenacia sui combattenti stranieri nella guerra di Croazia e ci offre una profonda riflessione sul male e sulla facilità con cui si cade nella spirale della violenza. Infine, perché ripercorrendo la guerra del 1991 ci ricorda quanto siano fragili le nostre società.

 

L’EASTERN STAR AWARD 2019, assegnato a una personalità del mondo del cinema che, proprio come il festival, ha gettato un ponte tra il cinema dell’Europa dell’est e quello dell’Europa dell’ovest, va al regista MILČO MANČEVSKI, Leone d’oro nel 1994 con Prima della pioggia e autore con Dust di un western che si fa – appunto – “eastern” volando dall’America di oggi alla Macedonia d’inizio Novecento.

 

Il CINEMA WARRIOR – CULTURAL RESISTANCE AWARD, dedicato all’ostinazione, al sacrificio e alla follia di quei “guerrieri” che lavorano – o meglio: combattono – dietro le quinte per il cinema, premia quest’anno il direttore del Festival di Sarajevo MIRSAD PURIVATRA

 

Il PREMIO InCE (Iniziativa Centro Europea) 2019 (€ 3.000) va a ŽELIMIR ŽILNIK, per la coerenza estetica e intellettuale di un autore di punta del cinema jugoslavo che fin dagli anni Sessanta sperimenta forme e linguaggi nuovi e che nel suo ultimo film torna a mettere in primo piano gli emarginati di oggi da un lato e dall’altro le nuove paure delle società occidentali.

 

Il PREMIO CINEUROPA, assegnato al miglior lungometraggio dal primo portale europeo che promuove il cinema e l’audiovisivo, va a “Teret” (Il Carico) di Ognjen Glavonić (SRB – F- HR – IR – Q, 2018).

 

Il PREMIO PAG assegnato da una giuria di giovani tra i 18 e i 35 anni, rappresentanti di associazioni giovanili, va a “Delegacioni” (La Delegazione) di Bujar Alimani (AL – F – GR -RKS, 2018) con la seguente motivazione:

Il regista si muove fluido come l’acqua, elemento fortemente simbolico nella pellicola, nei meandri dei paradossi storico-politici rafforzati dallo studio del colore e delle luci.

 

Info

Sito Trieste Film Festival

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