“Il presidente” film di Santiago Mitre: il summit politico nella Cordigliera andina

“Perché non mi avete detto che è arrivata? Eccoti Marina…”

 

Il presidente di Santiago Mitre

Ambientato nella suggestiva cornice delle Ande, in Cile, Il presidente è lungometraggio realizzato dal regista Santiago Mitre.

Presente nelle sale cinematografiche dal 31 ottobre 2018, è narrazione di trame politiche che si intrecciano a vicende private.

Eletto presidente dell’Argentina quale rappresentante dell’uomo comune, Hernan Blanco (Ricardo Darin) è considerato un amministratore dalle mediocri capacità politiche.

Ed è in questo ruolo che si prepara, per la prima volta, a partecipare a un summit organizzato in una location tanto attraente quanto singolare: la Cordigliera andina.

Ma Hernan Blanco, protagonista del film drammatico Il presidente, il cui titolo originale è La Cordillera, forse non è quello che sembra.

È davvero un politico dalle qualità così insignificanti come vogliono credere i suoi detrattori? Se lo è, avrà modo di dimostrarlo durante il vertice che vede riuniti i capi di stato dell’America latina, per decidere del futuro energetico dei loro paesi.

Ed è proprio in questo luogo, colmo di un’atmosfera suggestiva, la quale lascia presagire accadimenti sinistri, che si sviluppa gran parte dello sviluppo filmico.

La Cordigliera, in tutta la sua magnificenza, è scenario che lascia spazio all’immaginazione dello spettatore, che rimane in attesa di un qualcosa che deve accadere. E qualcosa accade per davvero.

Anche se l’evento non è così misterioso come si potrebbe pensare, l’aspettativa è comunque appagante.

Perché l’arrivo di Marina Blanco (Dolores Fonzi), figlia del presidente, cambia le carte in tavola, consegnando allo spettatore l’attestazione che il padre non è affatto l’inetto di cui riferiscono i suoi avversari.

I partecipanti al vertice, ospitati in un lussuoso albergo a 3000 metri di altitudine, dibattono dell’importanza fondamentale, per le sorti geopolitiche del Sudamerica, di decidere un piano energetico di quell’area situata a sud degli Stati Uniti.

Il presidente di Santiago Mitre

Ed è proprio sull’intervento degli Usa nell’ambizioso progetto che i paesi latinoamericani vorrebbero realizzare, che si dibatte.

Ma non solo del benessere dei loro paesi discutono i capi di Stato; perché, al contempo, gli intervenuti tessono trame politiche dalle dubbie finalità.

Aspramente criticato dai suoi antagonisti, sono molte le mancanze che vengono imputate a Blanco da coloro che hanno la sua stessa carica istituzionale.

In particolare è uno, più di altri, a fare una disanima dura quanto accesa: il presidente del Brasile, tale Oliveira Prete, leader intransigente e sostenitore della presenza degli Stati Uniti nell’affare, o meglio nel vertice nato per creare una guida petrolifera sull’esempio dell’Opec.

Mentre lui, Hernan Blanco, politico navigato, e non sprovveduto come gli attribuiscono i suoi detrattori, si trova ad affrontare una sfida che non è soltanto legata al suo ruolo di statista, ma è questione che riguarda la sua vita privata.

Vicende personali di rilevanza fondamentale.

E strettamente legate alla situazione affettiva e coniugale della figlia Marina, anch’essa presente sullo scenario nazionale, che vede il padre decidere delle sorti del proprio paese.

Vittima di un confuso stato mentale, Marina viene sottoposta all’ipnosi, escamotage che tiene acceso l’interesse dello spettatore.

“L’ipnosi terapeutica è un po’ antiquata ma dà risultati buoni…”

Il presidente di Santiago Mitre

Ed è in quel momento che Blanco dismette i panni dell’uomo pubblico per calarsi in quello del padre affettuoso e preoccupato del benessere della figlia, intrappolata in un matrimonio dagli aspetti inquietanti, il quale getta un’ombra maliziosa sulla riuscita del vertice.

Lo spettro che aleggia sulla conferenza sono le possibili intromissioni dell’uomo che potrebbe denunciare finanziamenti, sottratti illecitamente dalla parte politica che fa capo al presidente.

“Se lei è d’accordo, naturalmente… è l’unica strada che la allontanerebbe da questo stato…”

Ma l’ipnosi non dà i risultati sperati, perché ricordi infantili, sollecitati da fantasmi interiori che abitano nella psiche della donna, emergono con prepotenza.

Saranno però sconfessati dallo stesso presidente, che non conferma il racconto descritto dalla figlia in stato ipnotico, definendo le elucubrazioni quale parto di un’immaginazione troppo feconda.

Aspetto questo che attribuisce al film la connotazione di thriller, anche se di un thriller molto soft si tratta.

Ed è proprio sull’aspetto privato che la pellicola si sofferma con insistenza, contrapposto al ruolo pubblico di Hernan Blanco.

È quindi su due piani diversi, quello pubblico e quello privato che la figura di Blanco assume una connotazione umana che non quella di uomo pubblico.

Quindi, vita pubblica e privata di Blanco si combinano in un connubio davvero indovinato; mentre aspetti di un governante dalle credenziali inizialmente nebulose lo trasformano, sul finale del film, in un politico consumato. Ed è ciò che Blanco ha sempre aspirato ad essere.

Il presidente di Santiago Mitre

La trama de Il presidente è piuttosto lineare, senza eclatanti colpi di scena. A creare la tensione narrativa sono i dialoghi, misurati, e colmi di pause e silenzi che riempiono uno spazio apparentemente vuoto; in realtà è spazio occupato da cose non dette, che lasciano intuire che qualcosa di oscuro possa intaccare il vertice.

I personaggi, ben delineati, non sono piatti, semmai verosimili e molto vicini a tipi reali.

La regia indugia sull’ambientazione andina, davvero suggestiva e motivo di arricchimento dell’atmosfera filmica che, grazie a un paesaggio evocativo, lo si può definire metafora dell’inconscio di freudiana memoria.

Regista eccellente Santiago Mitre, che ha messo in scena un lavoro cinematografico di qualità, aiutato in questo sia dall’ottima interpretazione di Darin, attore dalla notevole versatilità, sia dalla location particolare: la Cordigliera andina. Ambientazione da interpretarsi anche, quale allegoria della situazione politica.

In forza dei suoi percorsi tortuosi e del compito tendenzioso, e spesso infido che spetta all’arte di governare, ovvero occuparsi della cosa pubblica dal punto di vista di un uomo comune quale Blanco è definito. Ma che così comune, il protagonista de Il presidente non è.

 

Written by Carolina Colombi

 

 

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