L’eclissi più lunga del secolo: la Luna si tingerà di rosso il 27 luglio 2018

“Nessuno può fissare il sole mentre risplende, ma tutti lo guardano durante l’eclissi” Baltasar Gracian

 

Eclissi Luna Rossa – BloodMoon

Mondo scientifico e appassionati di astronomia sono in fibrillazione per lo straordinario fenomeno celeste che, prossimamente, solcherà i nostri cieli. Fra il 27 e il 28 luglio 2018, per la precisione.

E, fatto ancora più notevole, sarà l’eclissi lunare più lunga del secolo: 103 minuti in totale.

La sovrapposizione di Sole, Terra e Luna avrà inizio alle 19.30 del 27 luglio e si prolungherà fino alle 2.31 del 28 luglio.

Sono molti gli elementi che concorrono a fare dello spettacolare evento un fenomeno di importante valenza scientifica. Andiamo però con ordine, e facciamo un passo indietro.

Soltanto per entrare con maggior consapevolezza, seppur in maniera molto divulgativa, nella materia che regola tali eventi.

Fra i tanti fenomeni celesti che si possono distinguere a occhio nudo, l’eclissi è uno di quelli che più colpiscono l’immaginazione dell’osservatore.

Le eclissi (in greco antico ἔκλειψις (ekleipsis), da ἐκλείπω = abbandonare) di sole e di luna furono studiate e ‘interpretate’ dagli astronomi dell’antichità; in questi, la scomparsa del Sole o della Luna suscitava profonde suggestioni, se non addirittura terrore, in virtù del fatto che la vita sulla Terra dipende strettamente dal calore e dalla luce del Sole.

Quindi, l’improvvisa sparizione del Sole, durante un’eclissi, colpiva l’immaginario collettivo per l’errata convinzione che fosse l’evento più temibile che potesse capitare all’uomo.

Osservando che le eclissi si presentavano con una certa regolarità, gli antichi cominciarono ad annotare i tempi delle varie fasi delle eclissi di Sole e di Luna, con l’unico scopo di prevedere il fenomeno e cercare correlazioni con il moto di Sole e di Luna.

Si racconta, che gli astronomi dell’antica Grecia e quelli arabi arrivarono a misurare i tempi delle eclissi, osservate da luoghi diversi, per determinarne le differenze di longitudine.

Anche gli storici del passato, pur non avendo molta dimestichezza con l’astronomia, mostrarono interesse per le eclissi. Ne sottolinearono l’aspetto spettacolare registrandone dei particolari, quali per esempio la comparsa in cielo delle stelle, nel caso delle eclissi totali.

Molti popoli hanno costruito sul fenomeno miti e leggende, convinti che fosse portatore di morte o di calamità naturali, o presagi di sventura; e, per esorcizzarne le conseguenze compivano rituali, cerimonie e sacrifici. Usanze diverse, esercitate con l’intento di scongiurare il supposto pericolo.

In Cina e in Babilonia le eclissi venivano osservate per ricavarne auspici di carattere astrologico.

E, sempre in Cina, era d’uso provocare rumori d’ogni genere, nel tentativo di scacciare il drago, che si credeva connaturato al fenomeno.

In India, invece, ci si immergeva fino al ginocchio per difendersi dal ‘maleficio’ portato dalle eclissi.

A Tahiti si dava, e tuttora si dà, un significato positivo all’evento. Lo si interpreta, infatti, come un congiungimento amoroso di Sole e di Luna. Così come presso alcuni indigeni eschimesi e abitanti delle zone artiche, che danno un significato di divina benevolenza all’evento.

Eclissi

Eclissi Luna 27 luglio 2018 – Illustrazione di Carolina Colombi

Ma, per tornare al focus di questa discussione, è opportuno chiedersi: quando si può parlare di eclissi? Quando un astro nasconde, in modo parziale o totale, un altro corpo celeste. Nel particolare, questo nascondimento riguarda Sole o Luna.

Si parlerà allora, rispettivamente, di eclissi solare o di eclissi lunare.

Quando si verifica l’eclissi lunare?

L’eclissi lunare si verifica quando la Terra si interpone tra Sole e Luna e proietta la sua ombra proprio su quest’ultima.

L’eclissi solare, invece, si verifica quando la Luna si interpone fra Sole e Terra e proietta la sua ombra sulla Terra.

È importante ricordare che, durante il suo moto orbitale attorno alla Terra, la Luna occupa due particolari posizioni.

Avremo la Luna in opposizione, che provocherà il fenomeno dell’eclissi lunare, in quanto la Luna assume una posizione in cui si trova dalla parte opposta al Sole.

Avremo, invece, la Luna in congiunzione, che darà origine all’eclissi solare, in quanto la Luna si trova tra la Terra ed il Sole.

Coni d’ombra e di penombra

Ma, per essere maggiormente esplicativi è utile precisare che Luna e Terra, come tutti i corpi illuminati dal Sole, creano dei coni d’ombra e di penombra che vengono proiettati nello spazio.

Quando la Luna è in opposizione la Terra proietta dei coni d’ombra, in modo tale da impedire alla Luna di essere illuminata dai raggi solari (condizione che si verifica durante l’eclissi lunare).

Nel secondo caso, ovvero con la Luna in congiunzione, sarà la Luna a proiettare un cono d’ombra, inducendo una parte della Terra a non essere raggiunta dai raggi solari (condizione che si riscontra durante l’eclissi solare).

Eclissi lunare

A proposito dell’eclissi lunare, fenomeno che si verificherà il prossimo 27 luglio, è bene sottolineare che, quando la Luna, trovandosi in opposizione, attraversa il cono d’ombra prodotto dalla Terra, si ottengono tre tipi di eclissi, come evidenziato dal disegno sottostante.

  • Penombra  (3) la Luna attraversa il cono di penombra
  • Parziale     (2) la Luna è immersa solo parzialmente nel cono d’ombra
  • Totale        (1) la Luna è completamente immersa nel cono d’ombra

Come già riferito, la Terra proietta anche un cono di penombra, anche in questo caso evidenziato dall’immagine. Condizione in cui la Luna può venire lievemente oscurata, risultando però ancora visibile, in virtù del fatto che, essendo illuminata dalla luce del Sole, la luce è deviata dall’atmosfera terrestre. Luce deviata che fa assumere alla Luna un colore rossastro.

Rifrazione

Eclissi Raggio rifratto

A questo riguardo, non si può trascurare il concetto di rifrazione, imprescindibile per il prosieguo della discussione. La rifrazione è la deviazione subita dalla luce quando transita da un mezzo (es. aria) ad un altro mezzo (es. acqua).

Il raggio che parte dal mezzo 1 si definisce raggio incidente, raggio che, come mostrato dall’immagine, entra nel mezzo 2, che viene definito raggio rifratto.

Inoltre, la rifrazione della luce solare, che colpisce singole particelle di atmosfera, genera una zona di penombra. La Terra, schermando completamente la luce del Sole che colpirebbe la Luna, genera una zona di buio completo detta zona d’ombra.

Spettro solare

Ma, per interpretare in maniera più conveniente tale legge della fisica, è bene compiere un passo indietro, e menzionare la sperimentazione di una delle menti più eccelse di tutti i tempi.

Era il 1666 quando Isaac Newton sperimentò il comportamento dei raggi del Sole nella condizione in cui questi passavano attraverso un prisma di vetro, concludendone che il colore derivava dalla interazione della luce con la materia.

Per cui, il risultato a cui lo scienziato approdò fu, che ogni raggio di luce veniva rifratto dal prisma.

Se ne conclude quindi, che il prisma non solo devia la luce, ma la diffonde secondo un fascio divergente che presenta gli stessi colori dell’arcobaleno.

Newton concluse, inoltre, che la luce bianca solare era composta da un insieme di radiazioni diverse, ciascuna costituita da un colore puro. Trovò poi che, quando sommava i colori di uno spettro (ad es. convergendone la luce con una lente), otteneva luce bianca.

Stabilì quindi, che quando la luce incontra un qualsiasi oggetto, parte dei colori vengono assorbiti e i restanti vengono riflessi.

Il fascio dei raggi riflessi è quello catturato da un occhio umano o da un “occhio elettronico” (per esempio l’obiettivo di una macchina fotografica digitale); ne consegue perciò, che il colore attribuito a un determinato oggetto è il colore dei “raggi rifiutati” (cioè quelli riflessi). Quindi, i colori dell’arcobaleno costituiscono lo “spettro base” da cui è formata tutta la luce che noi vediamo.

“L’oscurità dà le vertigini. L’uomo ha bisogno della luce: a chiunque si tuffi nell’opposto della luce ha il cuore stretto. Quando l’occhio vede nero, la mente vede confuso; nell’eclisse, nella notte, nella caliginosa opacità v’è l’ansia, anche per i più forti”. ‒ I miserabili di Victor Hugo

Luna rossa

Che dire infine del fatto che, durante l’eclissi del 27 luglio 2018, la Luna assumerà una colorazione rossa? Fenomeno strettamente legato alla precedente legge stabilita dalla fisica.

La luce solare che raggiunge il nostro satellite naturale viene rifratta dall’atmosfera terrestre, la quale filtra la componente blu della luce, facendo così apparire la Luna di colore rosso.

Durante l’eclissi la Luna non è raggiunta dalla luce diretta del Sole, ma viene illuminata dalla luce rifratta dall’atmosfera terrestre, situazione in cui l’atmosfera si comporta come un prisma, e motivo per cui i raggi rifratti risultano essere quindi multicolori. Raggi che vengono in parte “sparati” sulla Luna.

I colori rossi sono quelli meno diffusi dall’atmosfera, al contrario dei blu-violetti, che vengono invece “sparpagliati” in tutte le direzioni. Motivo questo per cui il cielo è azzurro.

Infine, una curiosità riguardo la luce. Tutta la luce che raggiunge la superficie del mare non penetra in profondità. All’aumentare della profondità, infatti, si ha una modificazione della tipologia della luce. Dapprima vengono assorbiti i rossi, poi i verdi, lasciando, da una certa profondità in poi, il solo blu quale colore dominante. Fatto questo ben risaputo dai subacquei.

Marte

Eclissi Luna – Fasi

L’evento del 27 luglio 2018 è particolarmente atteso non solo per il colore rosso di cui si tingerà il nostro satellite, ma anche per l’opposizione di Marte, pianeta che sarà anch’esso visibile durante l’eclissi lunare e che il 31 luglio toccherà la minima distanza dal pianeta Terra.

Dopo due anni il Pianeta Rosso, già denominato così a causa degli elementi che ne compongono la struttura, sarà anch’esso all’opposizione rispetto al Sole, e alla minima distanza da esso (perielio) e raggiungerà quindi il massimo della visibilità, nonostante sia nel punto più lontano della sua orbita rispetto alla Terra. Apparirà quindi vicino alla Luna, anch’essa rossa, nonostante la grandissima distanza che separa i due corpi celesti.

Dunque, il 27 luglio 2018 occhi puntati al cielo per l’eclissi più lunga del secolo.

In Italia, lo straordinario allineamento fra Sole, Terra e Luna è del tutto visibile fra le 22.24 del 27 luglio e le 2.19 del 28 luglio. Ma sarà possibile anche assistere alle fasi che precedono e seguono l’oscuramento a partire dalle 19.13.

Evento di cui soltanto una parte del globo potrà godere. Soltanto Europa, Africa, Asia, Australia e Nuova Zelanda saranno spettatori privilegiati dello spettacolare fenomeno.

Quindi, conto alla rovescia per un appuntamento da segnare sul taccuino e per una notte che farà sognare.

Ma, come si spiega la notevole durata del fenomeno, rispetto ad altri, precedenti a questo?

Con il fatto che la Luna passa nella regione più oscura dell’ombra della Terra, punto di massima distanza dalla Terra; essendo così lontana impiegherà più tempo ad attraversare l’ombra terrestre.

Per assistere allo straordinario evento, visibile a occhio nudo, lo scenario che permette di apprezzarlo nella sua interezza dovrebbe essere un luogo privo di illuminazione artificiale.

Data la complessità dell’argomento scientifico, non propriamente di competenza dell’autrice dello scritto, è utile ricordare, per correttezza professionale, che alcune delle informazioni sono state reperite sul web. È possibile quindi che, riferimenti simili si trovino in altri articoli dello stesso tenore.

“L’invisibile luna si è accostata furtiva a baciare quell’astro che l’indora di naturali splendori. Ecco, il suo nero labbro sfiora il labbro lucentissimo del sole”

 

Written by Carolina Colombi

 

 

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