“Hemingway & Gellhorn” di Philip Kaufman: la travolgente storia d’amore di Ernest Hemingway

“Siamo stati bravi ad occuparci della guerra e, solo quando non ci saranno altre guerre, potremo occuparci di noi stessi”.

Hemingway & Gellhorn

Di genere drammatico-sentimentale, Hemingway & Gellhorn è film realizzato nel 2012 per la televisione.

Diretto dal regista Philip Kaufman, è pellicola che racconta della travolgente storia d’amore di Ernest Hemingway (Clive Owen) con Martha Gellhorn (Nicole Kidman).

Entrambi corrispondenti di guerra, i due si incontrano per la prima volta in Florida: da quel momento in poi saranno legati da una passione che si consumerà all’interno del loro burrascoso matrimonio.

“Dobbiamo abituarci all’idea: ai più importanti bivi della vita, non c’è segnaletica”. – Ernest Hemingway

È la voce fuori campo della Gellhorn, ormai avanti negli anni, a partecipare lo spettatore della sua vita condivisa con uno dei giganti della letteratura del ‘900.

Attraverso le parole della Gellhorn lo spettatore rivive passaggi importanti della vita dei due scrittori che, inevitabilmente, s’intrecciano a eventi che hanno fatto la storia del ‘900.

Ed è con occhio inevitabilmente curioso, che la platea non può fare altro che assistere alle loro vicende private, venendo a conoscere una relazione carica di passione, anche se disseminata di violenti scontri verbali.

“A parlarne troppo non si apprezza più nulla”.  – Ernest Hemingway

Icona dei nostri tempi, lo scrittore Ernest Hemingway rompe con la tradizione letteraria e stilistica che lo ha preceduto, influenzando autori a lui contemporanei e quelli che gli succedono.

Alieno all’ambiente bigotto e borghese della cittadina degli Stati Uniti in cui nasce nel 1899, all’università preferisce la scuola di giornalismo.

Giovanissimo, si allontana dal proprio contesto familiare e nel 1917 abbandona l’America per raggiungere l’Europa, in veste di cronista per il Kansas City Star.

Attratto da forti passioni, quali la caccia, la pesca e la vita all’aria aperta, dimostra un’indole simile a quella latina, un temperamento che lo porta in Italia, poi in Francia e quindi in Spagna dove, a periodi alterni, soggiorna a lungo. Oltre a essere affascinato dall’Europa lo è anche dell’Africa, paese in cui pratica la caccia grossa.

A Cuba, invece, avrà modo di dedicarsi alla pesca, come si evince dal suo celebre romanzo Il vecchio e il mare, ambientato lì.

Hemingway & Gellhorn

Considerato un reporter d’eccezione conduce una vita intensa e sopra le righe, del tutto incompatibile con uno status borghese. Si immerge nella sua esistenza facendone un capolavoro di trasgressione, cosa che fa anche della sua vita sentimentale: disordinata e poco edificante.

Nel 1918 spinto da un acceso antimilitarismo, in seguito all’intervento degli Stati Uniti nella Prima guerra mondiale, si arruola volontario e viene spedito in Italia. Destinato alla guida delle ambulanze si trova sul fronte di guerra italiano dove rimane ferito. Dalla sua esperienza trae lo spunto per scrivere Addio alle armi, altro suo celebre romanzo.

Ora non è il momento di pensare a quello che non hai. Pensa a quello che puoi fare con quello che hai”. – Ernest Hemingway

Tornato in America viene accolto da eroe. Gratificato dall’entusiasmo della gente, è però un uomo lacerato dentro, anche a causa delle vicende belliche che l’hanno toccato nel profondo; e, preda di una grande inquietudine, cerca di combatterla attraverso un eccessivo uso di alcol.

Comunque, la sua attività di giornalista e di scrittore prosegue con successo.

Incapace di condurre una vita stabile torna in Europa dove ha occasione di intervistare Mussolini, che Hemingway considera un ‘bluff’, un bluff deleterio per l’Italia, come ha modo di dichiarare nella stesura di un suo articolo, redatto per il giornale con cui collabora.

“I vecchi non diventano saggi, diventano attenti”. – Ernest Hemingway

Inadeguato a essere famiglia, nonostante fosse diventato padre per ben tre volte, quando incontra Martha Gellhorn è amore a prima vista. Attratto da lei fin da subito, desidera farne la sua donna per sempre.

Non solo rimane colpito dalla bellezza dirompente della donna, ma anche dal suo forte temperamento: di persona che non si lascia intimidire da nulla e da nessuno; nemmeno dal fatto di esprimere liberamente le proprie idee, piuttosto anticonformiste, tenendo conto del contesto sociale in cui la Gellhorn pratica la sua professione. L’ambiente è infatti quello degli inizi del XX secolo, un ambiente di appannaggio soprattutto maschile.

Hemingway & Gellhorn

Scrittore già celebre, Hemingway, come si evince dal film, ha già pubblicato e ottenuto successo con Addio alle armi, nonostante ciò è un uomo dilaniato, cui si aggiunge un ulteriore cruccio: non poter fare di Martha la propria moglie. Folgorato da lei, però, fra molte difficoltà riesce a ottenere il divorzio dalla seconda moglie.

A quel punto, stabilitosi a Cuba, che Hemingway elegge a luogo dell’anima, sposa la Gellhorn.

“L’unico modo per sapere se ci si può fidare di una persona è fidarsi”. – Ernest Hemingway

I loro impegni professionali li portano in Spagna dove partecipano, in qualità di corrispondenti, alla guerra civile spagnola del 1937; guerra che darà a Hemingway l’ispirazione per redigere il suo romanzo Per chi suona la campana, altro capolavoro della letteratura del ‘900.

Sarà proprio Martha Gellhorn a suggerirgli il personaggio di Maria, la protagonista del celebre libro.

Quindi, sempre in veste di inviati, i due attraversano mezzo mondo, sempre con lo scopo di raccontare la guerra. Ed è proprio in quei momenti, lì dove il loro talento creativo si sviluppa, ed è nettamente percepibile attraverso le immagini dello schermo, che i due si ritrovavano uniti a condividere non solo l’attaccamento per la professione, ma anche il loro amore, tanto tempestoso quanto intenso.

Nonostante il film cechi di tratteggiare le caratterialità dei due, non è facile raccontare di due figure dalle personalità così spiccatamente forti come quelle di Ernest e Martha.

Soprattutto è Hemingway a manifestare aspetti squilibrati ed umorali di non semplice gestione per la sua compagna, costretta a vivere all’ombra di un grande uomo dal comportamento problematico, causato anche dagli eccessi dell’alcool.

Ad arricchire una narrazione filmica già carica di pathos sono molte le location, fra le più varie che si possano ammirare.

Oltre a quella spagnola, si affacciano sullo schermo località di rara bellezza: Florida con Key West, New York, Cuba, la Cina, dove la Gellhorn ha occasione di intervistare Chiang Kai-shek, l’Inghilterra, la Finlandia, dove la si reca per raccontare l’occupazione del paese da parte della Russia. Unica donna ad aver scalfito il cuore di Hemingway, la Gellhorn, infine, stanca delle sue bizzarrie, al marito preferisce la professione. Perché il proprio desiderio di indipendenza va oltre, oltre all’amore che nutre per Ernest.

Sceglie quindi di continuare a descrivere il mondo e i suoi accadimenti, sempre con un occhio attento alle disuguaglianze che lo abitano.

“Non c’è nessun amico più leale di un libro”. – Ernest Hemingway

Hemingway & Gellhorn

Interpretazione eccellente dei due protagonisti, come degli altri personaggi che fanno da perimetro a un’intensa esposizione filmica. Il protagonista maschile offre il meglio della sua abilità interpretativa conferendo ad Hemingway un’umanità, forse maggiore di quanta ne avesse in realtà.

Anche la Gellhorn, grazie anche alla carica che la Kidman imprime al ruolo affidatole dal regista, mette in luce il personaggio di Martha in tutte le sue sfaccettature caratteriali.

Per concludere, un breve commento sugli aspetti più tecnici del film.

Le scene belliche sono state evidenziate dal regista attraverso un interessante escamotage, a differenziarsi dalle vicende strettamente private.

In alcune sequenze, infatti, sono state inserite immagini dal colore antico, in una tonalità del color seppia, all’interno delle quali sono stati inclusi, con una naturale maestria tutta cinematografica, i due protagonisti.

Sequenze cui seguono scenari dai colori più vivaci, tali da determinare un repentino cambio di scena che, sviluppato in maniera opportuna, si intreccia con perizia al filone narrativo.

Si tratta di un mix di filmati d’archivio combinati con il presente filmico che appartiene ai due attori, ottenendo infine un indiscutibile effetto scenico che va ad accrescere la valenza testimoniale degli accadimenti bellici raccontati. Rappresentazioni che contribuiscono a connotare la pellicola di grande verosimiglianza.

Vincitore di due Emmy Awards, Hemingway & Gellhorne è film che coglie l’intensità dell’amore che ha legato due figure di importante levatura intellettuale, raccontando di una storia molto conflittuale che, proprio in virtù di tale aspetto, non poteva durare oltre i quattro anni in cui si è consumata. Comunque una storia d’amore da raccontarsi. E il regista l’ha fatto in maniera eccellente.

“Non ero interessato a realizzare il film tanto per farlo. È stata un’avventura di cui mi sono innamorato subito, rimanendo affascinato da infinite ricerche che si sono protratte per anni…” – Philip Kaufman

 

Written by Carolina Colombi

 

 

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