“Sexout – L’arte di ripensare il sesso” di Wilhelm Schmid: la filosofia 2.0 della sessualità
“Le esperienze individuali sono spesso influenzate, anche inconsapevolmente, da congiunture culturali. A una svalutazione secolare della sessualità ne è seguita una sopravvalutazione isterica seguita da un’epoca di esaurimento. Questo non dovrebbe stupire, se lo si considera come la conseguenza di uno svuotamento, o della dissoluzione, di un’euforia. La sospensione del sesso e il prendersi una pausa dalla sessualità sono tanto più evidenti quanto più il fenomeno è manifesto.”
Sesso sì. Sesso no. Cosa accade quando in una coppia subentrano dei momenti di pausa dal sesso? Come reagire a e cosa fare per superarla?
Il tedesco Wilhelm Schmid propone un libello filosofico di circa cento pagine, “Sexout – L’arte di ripensare il sesso” (Fazi Editore, 2016; nel 2009 dello stesso autore “Felicità”, nel 2012 “L’arte dell’equilibrio” e “L’amicizia per se stessi”, nel 2014 “Filosofia dell’arte di vivere”, nel 2015 “Serenità”), per aiutare tutti coloro i quali si sono imbattuti, o dovessero farlo in futuro, in una situazione di sexout, di sospensione dal sesso.
Nelle prime pagine, una sorta di introduzione, Schmid ricorda in breve l’evoluzione della sessualità nel corso della storia evidenziando come questa si trova in un’epoca di esaurimento dato dal presunto sdoganamento dei tabù.
Non c’è da stupirsi al riguardo, è sempre stato così: quando un qualcosa veniva vietato ecco che attirava l’attenzione dei più e riuscire ad ottenerla diventava l’obiettivo principale. Ma il ribaltamento della situazione non sempre porta risultati ottimali.
Una delle cause del sexout potrebbe essere proprio questo ma il filosofo non si ferma qui e propone dieci possibili risposte al problema. Si parte dal discutere riguardo la parità dei sessi fino all’indagazione sulla reale importanza del sesso per le vite dell’essere umano.
Parole semplici ma non banali, prive di formalismi e di inutili giri di parole. Un piccolo manuale, tascabile, molto ben rilegato, che va dritto al punto pur riportando diversi riferimenti alla filosofia pre e post socratica e ad altre arti come la pittura e la cinematografia, con tanto di riproduzioni di dipinti e scene tra un capitolo e l’altro. Si parla di coppie in maniera generica ma ci si addentra in parte anche nella questione, ora più che mai attuale, dell’ideologia del gender.
“Un’arma molto efficace contro il riconoscimento delle differenze di ogni tipo potrebbe essere il concetto di gender, cioè di ‘genere’, nella sua accezione forte. Il senso di questa nozione consiste nella comprensione dei generi non come una costruzione di natura e cultura ma solo come una ‘costruzione sociale’, di cui non si può dare una giustificazione esistenziale. […] Lottare contro le differenze complica la possibilità di rapportarcisi.”
Dieci capitoli contenenti aiuti da poter mettere, all’occorrenza, in pratica, per comprendere come rappresentare il problema in modo differente e raggiungere una diversa consapevolezza di un ‘fenomeno’ forse fin troppo discusso.
Un ottimo spunto per riflettere sulle questioni che affliggono la nostra società, o che riteniamo essere tali, senza scordare le nuove tecnologie, più volte nominate da Schmid, le quali influenzano, in maniera più o meno consapevole, le nostre esistenze in ogni sua specificità.
Written by Rebecca Mais