Intervista di Emma Fenu a Maria Stella Falco: giovane scrittrice che ci invita a rinascere
“Nascere non basta. È per rinascere che siamo nati. Ogni giorno.” ‒ Pablo Neruda
Maria Stella Falco, dalla frangetta corvina e dal sorriso accattivante, è una giovane autrice pugliese che fin da piccola ha manifestato amore e passione per la lettura e la scrittura.
Disabile motoria per via della tetraparesi spastica, dopo aver attraversato un periodo difficile, ha deciso di impegnarsi nel campo del sociale e culturale sia a livello accademico che nel contesto provinciale.
È collaboratrice volontaria del blog ItaliAccessibile e ha recentemente auto pubblicato, con Youcanprint, una raccolta che comprende due racconti a sfondo autobiografico, intitolata Due tempi, due donne, due stralci di storie.
Oggi è nostra ospite su Oubliette Magazine per raccontarci la sua opinione in merito alla scrittura come forma di terapia, comunicazione con l’altro e rinascita interiore.
E.F.: La scrittura è, a tuo avviso, anche una forma di salvezza tramite la consapevolezza di sé e l’accoglimento dell’altro?
Maria Stella Falco: Spesso riempio le pagine bianche con ri-elaborazioni dei miei vissuti, che mi fanno giungere, quando arriva il momento giusto, a nuove consapevolezze. Mi succede pure il contrario e ho anche necessità di “buttar giù Due righe” dopo che quanto mi accade mi consente, sempre al momento giusto, di maturare consapevolezze. Scrivere mi ha consentito, sempre, di esprimermi, più che sfogarmi; di “accorgermi” e di prendere coscienza e “nota” della mia crescita fisica e, soprattutto, interiore; di “segnarmi” come ho vissuto e affrontato gli eventi della mia vita in questi anni. In questo senso, più che scrivendo, rileggendomi, ho trovato traccia di me stessa, delle mie scelte, degli altri che ho accolto e che hanno accolto me.
E.F.: Cosa ti spinge a pubblicare quanto scrivi?
Maria Stella Falco: Scrivo perché credo sia un’arte espressiva e terapeutica molto valida. Scrivo per raccontarmi a me stessa e agli altri. Pubblico perché, a partire dalla mia rinascita dopo un momento difficile, ho necessità di comunicare e di testimoniare messaggi positivi, inerenti i temi che mi stanno a cuore.
E.F.: La protagonista del tuo primo racconto è una fanciulla figlia di un’epoca a noi lontana: quale eredità le donne odierne possono ricevere dalle antenate?
Maria Stella Falco: Ciò che si può ricevere dal passato è sempre un’occasione di ripensare alla propria vita, di ripensarci e riprogettarci. L’eredità più valida, per me, ieri come oggi, è ricevere un esempio positivo su come sia possibile vivere e affrontare la vita, alla luce di ciò che, grazie al proprio passato vissuto intensamente, si è diventati.
E.F.: Motivi dominanti della tua opera sono, infatti, il desiderio, il sogno e la speranza. Il tuo è un invito alla rinascita?
Maria Stella Falco: Sì. Voglio comunicare che, anche quando una vita può sembrare finita o difficile da affrontare, è sempre possibile ri – mettersi in discussione, tornare a vivere, rinascere. Si può, quanto meno, lottare e tentare.
E.F.: Cosa è la diversità? Quando è sana coscienza di identità e quando, invece, è paura di ciò che non si conosce?
Maria Stella Falco: Considero la diversità una possibilità di arricchimento reciproco, di confronto, di crescita interiore. È una caratteristica che riguarda e identifica tutti gli esseri viventi: ho preso coscienza e accettato questo. È anche paura di ciò che non si conosce: anche io ho avuto paura della diversità, fino a un certo punto della mia vita. Affrontando e superando questa paura, però, sono giunta a conoscermi davvero e a conoscere il mondo e gli altri. Sono rinata.
Written by Emma Fenu
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