“La donna serpente” di Angela Giallongo: un saggio sulla paura dello sconosciuto femminile attraverso i secoli
“La donna è il negro del mondo/ sì lo è, pensateci/ la donna è il negro del mondo/ pensateci e fate qualcosa.”
“Woman is the nigger of the world/ yes she is think about it/ woman is the nigger of the world/ think about it do something about it.” ‒ Yoko Ono e John Lennon

“La donna serpente. Storie di un enigma dall’antichità al XXI secolo” è un saggio di Angela Giallongo edito da Edizioni Dedalo nel 2012.
Siete pronti ad intraprendere un viaggio nel Mito, in un passato che è presente e futuro, in un tempo che ha ingoiato la sabbia della clessidra per diventare eterno?
Se sì, il libro che vi presento fa per voi.
Gaio Sallustio Crispo, storico latino vissuto nel I secolo a.C., aveva spiegato i miti come “cose che non accaddero mai che esistono da sempre”. Mai definizione fu più calzante, in quanto esprime perfettamente come gli ancestrali racconti simbolici siano elaborazioni prodotte dall’inconscio collettivo al fine di creare archetipi universali.
E di un archetipo, dunque, ci accingiamo a dissertare, ossia della Donna serpente, nello specifico di Medusa, colei che fu ed è mostro dai capelli anguiformi con la facoltà di impietrire tramite lo sguardo.
Nel saggio, attraverso una precisa analisi che spazia dalla letteratura, alla filologia, all’arte, alla filosofia fino alla sociologia e alla psicoanalisi, si parte da un assunto primario: in Medusa viene rappresentato l’Altro e il conflitto con quest’ultimo.
Lo scontro-incontro che è motore del mondo è, in primis, la querelle des sexes, ossia la consapevolezza della differenza fra maschio e femmina che, in una società divenuta patriarcale, sfocia nella paura e nell’emarginazione delle donne.
“La donna è il nero del mondo”, recita una frase di Yoco Ono, divenuta canzone. Al di là dell’accezione sessista, mi soffermerò sul significato primigenio del colore scuro, inteso come ombra, enigma e fascinazione.
Nera è la donna che va oltre le leggi note del Logos, liberando il Kaos.
Nera è la donna che dà la vita, dea madre e potente regina.
Nera è la donna che la vita la toglie, erede di Lilith, sirena e vampira.
Nera è la donna che seduce con lo sguardo, erede di Eva, puttana e strega.
Nera è la donna alleata del serpente, che stringe l’uomo nelle proprie spire mortali.
Nera è la femme fatale, fata e parca, che l’eroe deve sconfiggere per ripristinare l’ordine.
Nera è, paradossalmente, la donna mestruata, che produce un fluido velenoso e infecondo.

Nera, non rossa come i ventri delle Veneri paleolitiche, i manti delle Madonne, i capelli delle Maddalene, le labbra delle attrici icone di sensualità.
È uno scarlatto figlio della notte quello del sangue mestruale, quello di un brodo cosmico e mitico dove si originano pensieri impuri e creature deformi, dove l’occhio è simbolo di una vagina dentata che trascina negli abissi della perdizione.
Ma non sono forse i mostri, ossia coloro che si manifestano, e gli ibridi, ossia coloro che superano i confini dell’Altro diventando fusione, a determinare l’evoluzione e il progresso?
Ancora una volta è Eva a mangiare la mela della conoscenza.
Medusa, dunque, rappresenta, tutt’oggi, la creatività, la saggezza e la rabbia femminile.
Il viaggio è finito?
No, la meta è lontana, ma, leggendo il saggio “La Donna serpente”, avrete iniziato il percorso e tracciato la bozza di una mappa che vi porterà alla scoperta di un tesoro: l’Uomo nell’accezione più completa, comprensiva di maschile e femminile.
Written by Emma Fenu