Intervista di Emma Fenu alle attrici di Forever Friends: le donne e la verità della propria identità
Forever Friends è uno spettacolo di Alessandro Prete, debuttato nel marzo 2017 a Roma e, in seguito al grande successo di pubblico e critica, ritornato in scena al Teatro Porta Portese di Roma, al Teatro Vittorio Veneto di Colleferro e al teatro Marrucino di Chieti.

Le protagoniste sono cinque: Lulù, Didi, Chicca, Titti e Cecia e rispecchiano tutti ruoli attribuiti al femminile: donne in carriera, mogli, fidanzate e madri, amiche. Complice un week end a Parigi, le donne si ritroveranno alle prese con imprevisti, risate, lacrime, confidenze, sconti e confronti.
Uno spettacolo frizzante e coinvolgente, ma che veicola un messaggio importante, spunto di riflessione per ambo i sessi, relativo alla vera identità delle donne contemporanee spesso oppresse da stereotipi. Alcuni modelli proposti ed imposti, infatti, le vogliono troppo fragili o troppo forti, troppo perfette o troppo svampite. La realtà, le donne, semplicemente, sono meravigliosamente se stesse, diverse e simili, capaci di grande coraggio e di ironica introspezione.
Intervistiamo oggi, per Oubliette Magazine, le cinque attrici di Forever Friends, anch’esse donne del quotidiano: Daniela De Bartolomeis, Vita Pugliese, Federica Ambrogio, Michela Ronci e Cristina Del Grosso.
E.F.: Ognuna di voi si definisca con tre aggettivi.
Daniela/ Lulù: divertente, sensibile, generosa.
Vita/ Didi: combattiva, dolce, bellissima.
Federica/ Chicca: dinamica, solare, puntigliosa.
Michela/ Titti: forte, romantica, solare.
Cristina/ Cecia: determinata, empatica, impaziente.
E.F.: Cosa è per voi lì amicizia fra donne? Come definireste la “Sorellanza”?

Daniela/ Lulù: Quando si dice “chi trova un amico trova un tesoro” è la pura verità, se poi quell’amico è donna meglio ancora. Una vera amicizia tra donne è complicità, lealtà e leggerezza. E non è una banalità dire che un’amica è come una sorella, perché è esattamente quello che succede. Una vera amica diventa parte della famiglia, alla quale sai di poter chiedere tutto, sulla quale sai di poter contare perché vi troverete sempre e comunque, anche in capo al mondo, e con la quale sai di poter essere veramente te stessa. Le donne sanno essere molto competitive tra di loro, ma guai a mettersi contro due vere amiche!
Vita/ Didi: L’amicizia fra donne è un legame molto più forte di quello che può crearsi con un uomo o tra uomini, quando è vera e sincera. Perché siamo capaci di una dolcezza e di una lettura del pensiero che sfiora la telepatia. Se sai di avere un’amica che capirà il tuo stato d’animo solo guardando il tuo modo di fare colazione, sai che non sarai mai sola, sai che non dovrai parlare senza essere compresa, sai che quando sbaglierai lei ti tirerà le orecchie e ti riporterà sulla giusta via, sai che asciugherà le tue lacrime ma che non ti coccolerà fino a farti diventare pigra, sai che ti spronerà a migliorarti e a migliorare la tua vita. Avere una sorella significa provare un amore che supera tutto. Non c’è distanza, non c’è silenzio, non c’è paura che possa allontanare due sorelle; significa avere un pezzo di te in un’altra parte del mondo.
E.F.: Come si rapportano fra loro, secondo la vostra esperienza, le donne sul lavoro?
Michela/ Titti: Sul lavoro mi sono capitate esperienze diverse. In generale le donne sono molto competitive. A volte, però, dimentichiamo una lezione fondamentale: se il nostro obiettivo è comune a quello degli altri, si può vincere anche facendo un passo indietro. Non è sempre momento di competere e non dobbiamo sempre essere riconosciute in quanto Donne in ogni momento della giornata. È strano, a volte sembra che questo diventi più importante del raggiungimento dell’obiettivo! Ci manca il concetto di squadra (negli uomini è impiantato quasi geneticamente!), eppure abbiamo dalla nascita il concetto di famiglia. Ecco io credo che il punto sia qui. Se entri a far parte della “famiglia”, allora portiamo avanti un sano senso di competizione. E ti diamo il mondo! E allora lavorare con le Donne è veramente un privilegio. Siamo creative, passionali e romantiche, sappiamo rigare dritto e divertirci, qualcuna anche contemporaneamente!
Cristina/ Cecia: Credo che il grado di collaborazione tra le donne nello stesso ambiente lavorativo dipenda tanto sia dal tipo di lavoro, sia dalla personalità delle donne che vi cooperano. Se il lavoro prevede molta competizione, è probabile che tra le donne corrano più invidie e gelosie. Ma non varrebbe la stessa cosa se tra le donne nel medesimo ambiente ci fosse stima e affetto reciproci. Io credo che le donne, se coinvolte nel raggiungimento di un obiettivo comune, sanno essere delle ottime compagne di squadra.
E.F.: Cosa le donne vogliono dire, ma non sono ascoltate?

Daniela/ Lulù: Le donne vogliono gridare il loro immenso potere, che non è in un corpo perfetto, un seno prosperoso o un abito sexy. Le donne hanno testa, cuore, forza. Il loro potere è nel saper gestire una giornata di lavoro, ma anche il disordine lasciato dai propri figli in casa, la riunione con il capo e la discussione col fidanzato, le scadenze in ufficio e il colloquio con i professori del figlio. Le donne vogliono essere riconosciute per la loro dedizione, il loro romanticismo e la loro grande forza d’animo, vogliono che tutto ciò non sia visto sempre come una colpa, ma, al contrario, un pregio e che il loro grande mondo non può e non deve continuare ad essere banalmente e assurdamente confinato alla sfera sessuale.
Vita/ Didi: Vogliamo dire che il nostro ciclo mestruale ci scombussola anima e corpo e non è una scusa per litigare o fare male il nostro lavoro. È stato dimostrato scientificamente: anche il mondo femminile, un po’più fortunato, deve comprendere profondamente questa cosa, perché in certi giorni del mese dobbiamo essere sostenute con un supporto empatico e non dobbiamo essere trattate come pazze o malate mentali! Vogliamo far sentire la nostra voce di mamma che desidera ardentemente un mondo migliore per i propri figli, ma questa voce si sente solo con le orecchie dell’amore e con il cuore aperto, ecco perché spesso strilliamo e nessuno ci capisce. Vogliamo dire che il nostro corpo è bellezza in ogni centimetro e che non vogliamo più sentire definire “belle” solo le donne corrispondenti a stereotipi definiti da una società di robot, anche perché spesso quelle donne sono tristissime in quei corpi che non sentono loro.
E.F.: Cosa le donne, invece, non dicono, ma pensano o confidano in un sussurro?
Daniela/ Lulù: Le donne non dicono che odiano portare i tacchi alti e che preferirebbero di gran lunga un paio di converse ai piedi! E poi rivelazione shock: ebbene sì, anche le donne parlano di… sesso! Durante i loro pigiama party, aperitivi o “serate tra amiche”, le donne si confidano di tutto, tra cui anche i dettagli più piccanti delle loro storie d’amore. Sicuramente ne parlano con gli occhi a cuoricino e con quel romanticismo che le caratterizza, ma comunque ne parlano!
E.F.: Quali stereotipi gravano maggiormente sulle donne nella nostra società?
Michela/ Titti: Tra i più comuni, che una donna bella è difficile che sia anche intelligente. Tra i più devastanti, che siamo messe all’asta, vendibili o comprabili.
Federica/ Chicca: La bellezza come principale metro di giudizio sulla persona, la seduzione come unica arma di conquista in generale, l’incapacità di essere realmente e profondamente indipendenti e un’aspettativa anacronistica e svilente attorno alla figura di moglie e madre.
E.F.: Come sono le vere donne, quelle che fanno la storia nel quotidiano?

Michela/ Titti: Sono quelle che non si tradiscono (Oriana Fallaci). Quelle che esaltano la loro bellezza nelle sue qualità specifiche (Luciana Littizzetto). Quelle che combattono per i loro sogni senza rinunciare alla loro dolcezza (Franca Rame). Quelle che non hanno bisogno di urlare per dichiarare al mondo chi sono (Madre Teresa). Quelle che amano, amano, amano fino al punto di perdere tutto (Marilyn Monroe). Quelle che sempre hanno continuato a credere di riuscire a migliorare il mondo per i loro figli (Lady Diana). Quelle che sono padrone del mondo, molto prima del tempo (Malala Yousafzai). Abbiamo mille esempi diversi di grandi donne nella Storia. Dobbiamo imparare a riconoscere i nostri principi e rimanere più coerenti possibili ad essi. Tutti i giorni. È lì che si dimostra la forza di una Donna.
Cristina/ Cecia: Le vere Donne sono quelle che perseguono i propri obietti con dignità, nel rispetto dei propri valori. Sono quelle che non smettono mai di crescere e di imparare, di mettersi in gioco, di superare i propri limiti. Sono quelle che si accettano e traggono il meglio da quello che la natura ha dato loro.
Written by Emma Fenu
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