Future Film Festival 2017, Sezione Competition – “In This Corner of the World” di Sunao Katabuchi
Bologna. L’altro titolo di rilievo proveniente dal Sol Levante che il Future Film Festival 2017 propone accanto ad “A Silent Voice” corrisponde alla terza performance nel lungo di Sunao Katabuchi.

Dopo “Princess Arete” (2001) e “Shinko e la magia dei mille anni” (2009) è il turno della sua realizzazione maggiore, “In This Corner of the World”, recentemente vittoriosa fra gli altri su “your name.” e lo stesso “A Silent Voice” ai Premi dell’Accademia Giapponese (gli Oscar nipponici).
La lunga parabola si concentra sull’esistenza di Suzu, ragazzina di campagna data in sposa ad un giovinotto, Shūsaku, presso la cui famiglia allargata si trasferisce nella città di Kure, situata all’interno della prefettura di Hiroshima.
È il 1944 e il secondo conflitto mondiale sta mettendo a dura prova la quotidianità del popolo di “questo angolo del mondo”.
Suzu fa del suo meglio per recare vantaggio al nuovo ambiente in cui è stata posta e, mentre si dedica ai molti lavori domestici nei quali non può aiutarla la suocera acciaccata, s’appressa a divenire donna a tutti gli effetti, costretta dagl’inevitabili mutamenti storici a maturare in fretta; col tempo impara anche ad apprezzare il non sempre accessibile temperamento del consorte, impiegato full time alla marina del non lontano porto.
La tangibile densità del racconto e l’affollamento dei personaggi di cui esso si correda rischiano inizialmente di disorientare il pubblico occidentale, perlomeno sino a quando la vita della protagonista non si stabilizza osservando il nuovo ordine; successivamente si possono gradire i frutti migliori, presa confidenza con ciascuna delle figure e non più costretti a ricollocarla con qualche titubanza nel rispettivo campo d’azione, difficoltà alimentata anche da un montaggio tutt’altro che statico.
L’empatia coi volti degli sposini, i quali dimostrano una giovinezza anche maggiore di quanto loro si addica, non tarda comunque ad emergere e di lì si ha il piacere di assistere con compassionevole attrazione alla crescita interiore specialmente della fanciulla, che fin da quando abitava ad Eba, sua terra natale, ama disegnare e sognare ad occhi aperti.
Si finisce irretiti dall’innocenza ed inesperienza che la contraddistinguono, dall’umile operosità attraverso cui col passare dei mesi le diffidenze preliminari di alcuni vengono dissipate, dalla dolcezza disinteressata che, grazie ad una cura costante riversata nella sceneggiatura e rivolta ai diversissimi e molteplici pensieri da lei formulati, ne delinea un profilo amabile e del tutto credibile.

Katabuchi, e prima di lui l’autore del manga omonimo Fumiyo Kōno, inseriscono il grazioso quadretto familiare nel focoso panorama regionale, ricostruito con dovizia di dettagli inerenti le ristrettezze economiche imposte e le conseguenti strategie di risparmio attuate, nonché usando grande fedeltà alla diacronia ufficiale (da questo lato dello schermo non a caso si teme di minuto in minuto l’avvicinarsi degli sganci delle atomiche).
Nonostante l’atmosfera possa perciò legittimare un approccio angoscioso, “In This Corner of the World” non è però affatto improntato alla medesima poetica che ha dato vita, si ricorderà, a “Una tomba per le lucciole” (1988).
Il candore attraverso il quale Suzu filtra la maestosità di nuvole e cacciabombardieri contagia felicemente l’intero arco della vicenda, ravvivandone l’intrinseco sentimento di speranza che diviene autentico, gioioso modello filosofico oppositivo a qualsiasi raid aereo il nemico possa scatenare.
Voto al film
Written by Raffaele Lazzaroni
Info
Sito Future Film Festival 2017