Selfie & Told: gli Stolen Apple raccontano la loro storia
Stolen Apple è un libero progetto di espressione musicale nato durante il 2008 per opera di Riccardi Dugini e Luca Petrarchi, a cui si sono aggiunti nel tempo Massimiliano Zatini ed Alessandro Pagani.

Ci siamo formati a Firenze nel 2008 dopo lo scioglimento dei Nest, autori di due lavori pubblicati rispettivamente per Urtovox/Audioglobe (“Drifting”, 2001) e Zahr Records/Blackcandy – Audioglobe (“Isnt’it?”, 2007). Del nucleo originario restano due membri fondatori, ovvero Riccardo Dugini (voce, chitarra), e Luca Petrarchi (voce, chitarra); a completare l’organico Massimiliano Zatini, già aggregato ai Nest come percussionista in alcuni esperimenti acustici e qui al basso, ed Alessandro Pagani (già batterista dei Subterraneans ed una delle menti di Valvola/Shado Records), presente nella formazione per un periodo a metà degli anni ’90 quando il gruppo era denominato Malastrana.
Il nostro nome è stato ispirato dalla storia di Ernst Lossa, bambino jenish ucciso nel 1944 dai nazisti nell’ambito del loro programma di sterminio degli individui non autosufficienti, narrata fra gli altri da Marco Paolini nel suo spettacolo “Ausmerzen”.
Ed ora beccatevi questa Selfie & Told.
S.A.: La prima domanda-risposta è a bruciapelo e può far male, non perché siamo masochisti, ma ogni tanto è in-giusto fermarsi e fare alcune considerazioni: perché continuiamo a suonare, visto la non più giovane età, ed i sogni di gloria ammuffiti in un cassetto?
Stolen Apple: Ce lo domandiamo ancora, ma non riusciamo ad appendere gli strumenti al chiodo. Sarà perché ci piace l’odore d’umidità mischiato al sudore sonoro della nostra cantina, sarà perché ci piace salire su un palco ed esprimere tutta la nostra rabbia o felicità, sarà perché cerchiamo di essere noi stessi così, dentro un accordo di settima diminuito, una terzina o un riff di chitarra… ma il motivo principale è perché siamo amici, e tra di noi la musica è il linguaggio più universale e meraviglioso che conosciamo. Però non ditelo a chi usa la musica come veicolo per fare successo: loro saranno sempre gli imprenditori, noi sempre gli operai.
S.A.: Potendo tornare indietro, cosa cambieremmo del nostro percorso musicale?
Stolen Apple: Quasi niente, perché quello che siamo è il frutto della nostra esperienza, e non parliamo soltanto dal punto di vista musicale. Certo, qualche limatura la rifaremmo, più si va avanti, più il suono si perfeziona, l’affiatamento nella musica è indispensabile. A livello compositivo, e a bocce ferme (come si dice dalle nostre parti), punteremmo un po’ di più sullo stile che ci avrebbe fatti ancor più originali… o forse meno. Il fatto di spaziare su più fronti non sminuisce però il risultato artistico, quando questo si rivela poi reale, empirico, e allo stesso tempo sperimentale. La prima fase della nostra produzione, terminata con l’album “Trenches” (uscito a settembre 2016), ci soddisfa in gran parte… peccato per le coriste di New Orleans che costavano troppo.
S.A.: Diciamoci la verità… che cosa nelle interviste non abbiamo mai detto, e qui ci va dire?

Stolen Apple: Non ci ha mai interessato cavalcare le mode, come non ci piacciono le cose perfette. La perfezione appartiene a chi lascia un pezzo di cuore per strada. Noi siamo sanguigni ma non vampiri, siamo alternativi ma non suoniamo alternative, siamo insicuri ma non fragili, ma a volte siamo fragili quando tutto intorno lo è. Le trincee del nostro disco appartengono a tutti, perché tutti prima o poi abbiamo indossato una maschera. La differenza che ci contraddistingue, è la consapevolezza di non essere la maschera, ma il volto che c’è sotto. Sotto la nostra maschera, c’è la nostra musica imperfetta, originata dalla perfezione delle nostre coscienze. Noi non ci guardiamo allo specchio, ma vogliamo scoprire cosa c’è dietro. Per ridare un po’ di equilibrio al mondo, e alle nostre vite.
S.A.: Quanto è importante per noi l’apprezzamento di chi ci ascolta?
Stolen Apple: Questa è linfa vitale, per chi fa musica. Non cerchiamo la gloria, ma la realizzazione del nostro lavoro. E quando arriva la stima da chi ci ha prestato attenzione, l’obiettivo è raggiunto. La crescita è reciproca, se ognuno attinge dall’altro il sapere. In questo senso, la nostra curiosità sarà sempre infinita. Al contrario di questa intervista, che è quasi finita.
S.A.: E allora mi sa che volete leggere le nostre mani…
Stolen Apple: Abbiamo splendidi progetti in cantiere. Innanzitutto gettare le basi per il secondo disco, ma non anticipiamo niente, lo vedrete nel trailer… poi le musiche per i corti degli allievi d’una scuola di cinema di Firenze, dopodiché girare il secondo cellular-clip, alcune date dal vivo (in una suoniamo di spalla a noi stessi), e per finire, ringraziarvi per non averci sopportato. Alla prossima, o come dicono i cocchi di mamma, stay tuned.
Written by Stolen Apple
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