“Ma le stelle quante sono” di Giulia Carcasi: emozioni che non muoiono mai
“C’è una generazione fatta di sms, gavettoni, crêpes alla nutella, professori frustrati; c’è la voglia di essere ascoltati e di giudicare la vita, gli adulti, l’ingiustizia.”
Alice e Carlo. Carlo e Alice.
Due diciottenni con tante passioni, tanti sogni. Amici e compagni di classe alle prese con il momento più difficile della loro vita: l’esame di maturità. Quell’esame che tanto li spaventa e che li porterà ad affrontare il proprio bagaglio di vita. Ma anche alle prese con tanti altri problemi, quali la famiglia, gli amici, la scuola in generale, amori sbagliati…
E poi, segretamente innamorati.
“Sai dire quanto amore hai dentro? Un chilo? Un litro? Non lo sai eh? E allora lascia perdere la matematica. Inventa quello che non c’è. Perché quello che c’è è di tutti. Ma se riesci a trovare quello che non c’è, beh, allora hai qualcosa di solo tuo. E se qualcuno altro vede quello che vedi tu, beh, allora hai trovato qualcuno che ti vive. Non lasciarlo fuggire. Fermalo! Vivilo! Scrivilo! Le storie sono come le persone. Non sono fatte per stare sole. Da qualche parte nel mondo c’è qualcuno che vive una storia che si specchia con la tua. Guardati intorno! Quel qualcuno non è lontano da te. È l’altra metà del libro. Non perdere tempo a scrivere altre pagine… Cercalo! Il resto lo scriverete insieme. Perché non c’è niente di più riuscito di due storie che s’intrecciano.”
Due cuori immersi nell’immagine di un cielo stellato, cercando di capire ogni cosa che li faccia sentire sempre più vivi, più vicini. Cercando di raccontarsi ogni attimo, ogni loro pensiero, ogni loro lotta.
In cerca di se stessi, di quei sogni che ogni adolescente vorrebbe percepire dentro se.
“Io non mi voglio più piegare, ho voglia di rivoluzione. Mi metterò ad impastare questo mondo. […] Andrà tutto a meraviglia. E io non passerò più le notti a guardare questo soffitto. Quante volte mi ha tenuto compagnia. Quanti sogni ci ho appiccicato… Stanno lì, appesi, aspettando che qualcuno li raccolga. E io non so quali sono i tempi della maturazione. Le olive si raccolgono a novembre, l’uva a settembre. E i miei sogni? Non lo so…”
“Ma le stelle quante sono” di Giulia Carcasi, pubblicato nel 2005 per la Feltrinelli, è un romanzo dedicato al mondo adolescenziale, che lessi nel 2010 quando scoprii per la prima volta il mondo di Haruki Murakami. Un libro diverso dai soliti dedicati alla sfera adolescenziale perché scritto a due voci, due voci che si raccontano attraverso i loro pensieri, i loro stati d’animo, gli sbalzi che la vita ci porta ad affrontare.
Due voci. Le voci di Carlo e Alice, i due protagonisti.
Alice, così diversa dalle tante compagne di classe, sempre in lotta con la vita, con i docenti, con la madre che vive un momento particolare. Con i sogni, con le parole da dire e da tacere. Carlo, un ragazzo imbranato, sempre in ritardo a scuola, catapultato in un mondo onirico in cui si è trovato all’improvviso, ma sempre lì a cercare la compagnia di Alice. Aiutarla ad affrontare quel caos in cui si è cacciata.
E poi l’amore. Quell’amore che solo gli adolescenti, – e perché no, anche gli adulti, quelli adulti che credono ancora in quel forte sentimento -, che credono possa farli vivere qualcosa di diverso. Qualcosa che regali loro piccoli attimi, momenti sensazionali. Di sogni e immagini. Di canzoni e rime.
Alla ricerca di un piccolo firmamento di stelle, da condividere insieme alla persona che più si desidera, si ama. Quella persona che ci sa aspettare, che ci aspetta. Che aspetta con noi il momento giusto per ascoltare quel cuore che tanto impazzisce. Cercando di contare le stelle che lo compongono. “Ma quante stelle ci sono nel cielo? Tante, troppe. 351”
Un piccolo libro, il primo della Carcasi, scritto pensando a come queste voci vedono e vivono questo rapporto intessuto, all’inizio, di soli sguardi per poi crescere con il passare dei giorni, dei momenti, come la scuola e la maturità da preparare, il futuro, le paranoie, le amicizie. Tutti quei momenti che la vita ci porta ad affrontare in ogni istante.
Innamorarsi e amare è vivere su un altro pianeta, scalare le montagne del cielo per toccare quel firmamento di stelle che ci osserva dall’alto.
Cercarsi ovunque si va. Crederci fino in fondo. E ricordare momenti che donano vita.
Perdersi in quel labirinto di luci e colori.
Written by Daniela Schirru