Fiera dei librai di Bergamo 2016: il Premio Nobel Dario Fo ha inaugurato la 57° edizione al Teatro Donizetti
“Devo dire che sono stato molto fortunato. Ho una fortuna sfacciata, fra l’altro quella di aver conosciuto quasi subito appena entrato in teatro Franca, una persona che veniva dal teatro. […] Ho avuto un’insegnante, una praticante profonda, con la conoscenza di tutti i giochi del teatro, le attenzioni, la commozione, la follia. Tutto per me è stato fondamentale in questo insegnamento.”
16 aprile 2016: si è aperta a Bergamo la 57° edizione della Fiera dei Librai, la più antica d’Italia, organizzata da Promozione Confesercenti insieme al Sindacato Italiano Librai (SIL) e alle librerie indipendenti aderenti a Li.Ber- Associazione Librai Bergamaschi, che fino all’1 maggio farà compagnia agli amanti della cultura con tanti eventi.
Ad inaugurare la Fiera sono stati Dario Fo e Giuseppina Manin (scrittrice e giornalista de Il Corriere della Sera) che insieme hanno discusso, sul palco del Teatro Gaetano Donizetti nel centro città di Bergamo, del loro “Dario e Dio. Una conversazione sul senso del sacro” (Guanda, 2016).
Un testo dal titolo contraddittorio se osserviamo che Fo si è sempre dichiarato ateo. Ma da persona di cultura quale è non sorprende scoprire il fascino che il sacro ha sempre suscitato nel Premio Nobel 1997, attrazione scaturita principalmente dalla sua curiosità innata, come ha evidenziato la Manin. Dopotutto “anche gli atei possiedono la loro spiritualità”, la stessa ha affermato, e “Fo ha una fede e dedizione nella natura molto profondi, tanto da condurlo ad una dimensione di questa che va oltre il fisico. Ogni tanto egli ama abbracciare un albero ed è forse da questo suo amore incondizionato che è nata la passione per San Francesco”.
Dario Fo ha poi ricordato il legame con Bergamo, città che gli conferì, all’età di diciassette anni, il suo primo riconoscimento per la pittura. E da qui ha cominciato a ricordare il passato, a partire da “Mistero Buffo”, tornando agli arbori del suo fare teatro. Era solamente un ragazzino quando si approcciò al teatro la prima volta, alle sue regole, ai sui tempi, alle sue pause. Ed era ancora giovane e alle prime armi quando incontrò Franca Rame che proveniva da una famiglia di attori. E a sentir nominare l’amata moglie, scomparsa ormai tre anni fa, il pubblico in sala le ha dedicato un sentito applauso che Fo si è certamente goduto in suo onore, con un lieve sorriso sulle labbra.
La discussione è poi proseguita basandosi su quanto scritto nel libro, il rapporto con la religione, la visione di Fo di Dio: una divinità di pessimo carattere, sempre pronto a prendersela con gli altri. In particolare è stato proposto l’esempio di Abele e Caino, ritenendo quest’ultimo il primo grande sfortunato della storia. Dio era innegabilmente dalla parte di Abele, compiendo così un’ingiustizia vera e propria.
Ma soprattutto, ha precisato Fo, quando si parla di Bibbia, di scritture sacre, ve ne sono anche altre chiamati ‘apocrifi’, non riconosciuti dalla chiesa. In questi sono presenti diversi moniti, qui Dio parla con il diavolo che lo provoca: e Dio si lascia provocare perché egli tutto sa e prevede ed è conscio del fatto che qualunque sfida gli verrebbe proposta lui ne uscirebbe vincitore. Persino la richiesta di Dio ad Abramo di sacrificare il figlio Isacco secondo i vangeli apocrifi si sarebbe trattato di un gioco tra Dio e il diavolo.
Ciò che leggiamo nella Bibbia talvolta è diverso da come veniva narrato un tempo. Vi troviamo per esempio un ribaltamento della figura di Giuda che sarebbe stato un mero esecutore. Parrebbe addirittura che Giuda sia stato inventato successivamente, come strumento che avrebbe permesso di chiudere il cerchio aperto con la nascita di Gesù, influenzando profondamente la cultura occidentale.
“Io ho imparato che quello che si racconta anche nella Bibbia ha un suo modo di essere prodotto e soprattutto tornito a seconda della tua cultura, della cultura della gente che è con te.”
Fo, ci dice la Manin, in “Dario e Dio. Una conversazione sul senso del sacro”, ha tradotto le parabole in atti di teatro con un Gesù con spiccate doti di attore. Un attore conscio del pubblico che lo seguiva, fatto di disperati, e dei luoghi in cui avrebbe recitato. Gesù amava intrattenersi con questo suo pubblico e amava le donne alle quali diede una dignità, inedita a quei tempi, una donna come interlocutrice privilegiata. Queste figure vennero però poi rimosse nei vangeli ufficiali a causa di una chiesa sessuofoba.
Non è rimasta infine indiscussa la questione dei santi, tra i quali Fo riconosce solamente San Francesco, un uomo fuori dalla chiesa che non voleva essere chiamato santo. Non sarebbe infatti un caso la scelta dell’attuale Papa di chiamarsi Francesco: si è trattato probabilmente però di un azzardo considerando che il San Francesco più conosciuto è quello che è stato censurato. Non il San Francesco rivoluzionario ma quello dei miracoli spesso presi in prestito da altri santi. E Papa Bergoglio ha sorpreso Fo uscendo dagli schemi ed utilizzando frasi del Francesco reale come quella secondo cui “il denaro è lo sterco del diavolo”.
Insomma, un’ora e mezza circa di riflessioni, di spunti di comicità e di pensieri importanti sulla religione e su come questa viene recepita. Un evento memorabile che ha visto un Donizetti gremito di gente ammirata e colpita dal carisma dell’attore lombardo.
Con i suoi 90 anni appena compiuti Dario Fo continua a girare per l’Italia regalando la sua arte, la sua sensibilità e la sua esperienza. Questa di Bergamo è stata inoltre l’occasione per appoggiare un evento che promuove le librerie indipendenti che purtroppo sono sempre meno, schiacciate dai grandi gruppi editoriali, ma che nella bergamasca resistono ancora.
Nei prossimi giorni sarà possibile incontrare tanti altri scrittori e personaggi della cultura italiana, da Marcello Fois a Dacia Maraini, da Elisabetta Sgarbi a Mario Baudino, da Andrea Vitali a Paolo Rumiz, per fare alcuni nomi. Insomma un programma ricco di eventi per grandi e bambini. Anche per questi ultimi non mancheranno le occasioni di divertimento e di scoperta. E naturalmente sul Sentierone sarà possibile acquistare i libri in esposizione.
Quest’anno sarà inoltre possibile scaricare l’applicazione Libricity, l’app ufficiale della manifestazione che collega i libri, gli eventi a loro dedicati, le aree in fiera e le librerie dove trovarli.
Written and photo by Rebecca Mais
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