“L’arpa di Davita” di Chaim Potok: un romanzo di formazione incentrato sull’umano bisogno di assoluto

L’arpa Di Davita” è un romanzo scritto da Chaim Potok nel 1985, in seguito edito in Italia da Garzanti.

 

L’arpa di Davita

Ilana Davita è una bambina con gli occhiali sul naso, la testa fra nuvole di carta e il cuore che la notte, durante i sogni, batte più in fretta dentro il piccolo petto ancora piatto. Suo padre è di famiglia cattolica e lavora come corrispondente di guerra; sua madre è di famiglia ebrea e lavora come insegnante e assistente sociale. Entrambi i genitori non sono religiosi e si infiammano  della medesima passione per la politica.

Questa storia potrebbe non avere precise coordinate geografiche e temporali.

Ma le ha.

Siamo negli Stati Uniti negli anni che precedono e, infine, vedono esplodere il secondo conflitto bellico mondiale, quando i sogni del comunismo e della rinascita di una nuova era, sotto l’insegna del proletariato, si infrangono sulle rocce della Storia decisa sul tavolo dei potenti, con alleanze che tradiscono la purezza degli ideali.

Costretta a cambiare periodicamente abitazione, in quanto luogo di incontro fra intellettuali di sinistra, Davita ha due soli elementi che connotano le quattro mura, di volta in volta diverse, come “casa”: una fotografia che ritrae tre stalloni bianchi al galoppo su una spiaggia rossa e un’arpa eolia posta sull’uscio, pronta a emettere un suono melodico ad ogni passaggio.

Sono simboli che ritornano quasi ossessivamente lungo tutta la narrazione.

I cavalli in corsa rappresentano gli eventi che si susseguono a ritmo incalzante, sollevando polvere e travolgendo con gli zoccoli tutti gli ostacoli. È la Storia, puledra impetuosa e senza freni, che lascia tracce di sangue e inchiostro.

L’arpa eolia rappresenta, invece, l’esigenza di spiritualità che eleva l’uomo al di sopra della contingenza, nella ricerca di certezze e risposte. Una musica che fa da sottofondo all’agire e al pensare e che è promessa di salvezza.

Chaim Potok

«Non lascerà vacillare il tuo piede,/ non si addormenterà il tuo custode./ Non si addormenterà, non prenderà sonno,/ il custode d’Israele./ Il Signore è il tuo custode,/ il Signore è come ombra che ti copre,/ e sta alla tua destra./ Di giorno non ti colpirà il sole,/ né la luna di notte./ Il Signore ti proteggerà da ogni male,/ egli proteggerà la tua vita./ Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri,/ da ora e per sempre». – Salmo 120, 1- 8

Romanzo di formazione intenso e toccante, “L’arpa di Davita” racconta il percorso di crescita di una fanciulla che lascia con dolore il mondo dell’infanzia apprendendo quanto sia difficile essere diversi e far parte di una minoranza, non solo in quanto ebrea, ma soprattutto in quanto donna votata alla conoscenza.

Troppi muri impediscono ad un uccellino di stendere liberamente le ali: “muri che sono leggi  e leggi che sono muri”, eppure vale sempre la pena di volare e di unire il proprio canto alla musica del creato.

 

Written by Emma Fenu

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

OUBLIETTE MAGAZINE
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.