“Roma e le genti del Po – un incontro di culture III – I sec. a.c.”, sino al 17 gennaio 2016 a Brescia
Schiacciata dal clamore mediatico di Expo prosegue, purtroppo senza troppi clamori, ancora sino al 17 gennaio 2016, la bella mostra di Brescia “Roma e le genti del Po – un incontro di culture III – I sec. a.c.”.

Si tratta di un’analisi esaustiva dell’influsso culturale seguito alla conquista del Nord della penisola da parte dell’emergente Roma repubblicana. Diventa pertanto un’ottima occasione per incontrare, dopo l’ubriacatura degli impressionisti, l’arte antica.
La mostra si divide in 12 sezioni che analizzano i diversi aspetti dell’incontro, ovviamente preceduto dagli scontri, fra Roma e la galassia dei popoli del Nord: Veneti, Galli, Cenomani, Liguri, Boi, Insubri ecc.
Si parte dai generali protagonisti della conquista, poi l’arrivo del ciclone Annibale Barca e le guerre relative, la costruzione ed organizzazione delle città della pianura, gli edifici di culto, il gusto privato nei mosaici e nei gioielli, la memoria dei defunti, la trasformazione delle campagne e la viabilità, terminando con la Poesia ed il presunto ritratto di Catullo.

La mostra raccoglie una gran quantità di oggetti, da quelli di uso quotidiano al complesso statuario. É una occasione unica di vedere riuniti materiali che provengono da quasi tutti i musei archeologici della pianura.
Far tutti spicca il bellissimo frontone in terracotta del tempio di Talamone che rappresenta il mito dei Sette contro Tebe da Eschilo, (c’entra con la pianura padana perché celebra la vittoria di Roma e la disfatta celtica). Ma è il volto sbrecciato di un giovane (togato?) in terracotta che mi ha particolarmente colpito; esce dalla materia guardandoti diretto con una mestizia che ti parla.
Ricorda la vivezza delle splendide tavole del Fayum in Egitto. Non si contano altri bellissimi ritratti dipinti o scolpiti, le statue, le antefisse, i cippi funebri, gli elmi, le armi, le monete, ecc.
Le sezioni sono ben spiegate e introdotte con un tablet guida che vi accompagna, tramite l’aiuto degli specialisti, approfondendo le opere principali.

L’occasione è poi ideale per visitare, a pochi metri e con lo stesso biglietto, “Brixia. Parco archeologico di Brescia romana”, il più grande sito archeologico a nord di Roma.
Vi troverete il Capitolium dedicato a Vespasiano, con i pavimenti e le basi degli altari integri, la cella del santuario repubblicano ancora affrescata ed il teatro romano, recentemente aperti al pubblico.
Non bastasse questo, nella stessa sede della mostra potrete visitare lo stupefacente complesso di San Salvatore e Santa Giulia, Patrimonio dell’Unesco, che conserva al suo interno chiese e chiostri che raccolgono un’imponente museo della romanità e del medioevo strapieno di capolavori.
Written by Alberto Castrini
Info
Ottima ed opportuna segnalazione, date le confusioni storiche messe in atto da varie ubriacature nordiste, non solo di origine leghista ma anche da una sorta di razzismo intellettuale che il nord assume solitamente nei confronti del sud, ritenuto inferiore d’intelletto e civiltà. Bisognerebbe ribadire non solo la parte avuta dai Romani nella civilizzazione del nord,, ma anche il cammino generale della cultura e della civiltà, che ha proceduto da sud a nord – così barbarico allora da essere denominato Gallia Cisalpina – con tappe precise ed evidenti a cominciare dalla Sicilia e la Magna Grecia, a non dire della parte avuta in varia guisa da centri culturali come Napoli, Toscana e Bologna.
D. A.