“The Babadook” di Jennifer Kent: l’uomo nero è tornato e spaventa ancora più che da bambini

Amelia e Sam vivono soli in una piccola cittadina, il marito e padre dei due è morto in un incidente e la vita è diventata da quel momento ancora più complicata. Entrambi ne sentono la mancanza e Sam, di sei anni, sembra non voler dare pace alla madre comportandosi male a scuola e diventando violento, tanto da portare Amelia ad avere dei dubbi sulla salute mentale del figlio.

The Babadook

Quando le acque sembrano calmarsi spunta tra i due un vecchio libro dal titolo The Babadook, uno di quegli affascinanti libri pop-up che tanto piacciono ai bambini con le immagini che escono fuori.

Quello che in apparenza è un libro per piccoli si mostra essere una sorta di maledizione che porterà madre e figlio a dover combattere contro un mostro tra i più paurosi della storia del cinema horror.

Babadook non è il classico film horror con mostri e scene che fanno saltare sulla sedia per lo spavento. The Babadook partendo da una situazione reale, le difficoltà di una madre svuotata dalla perdita dell’amato marito nel crescere da sola un figlio, fa leva sulle più recondite paure di ogni essere umano, su quelle remote che ci accompagnavano fin da bambini quando costretti a camminare in una parte buia di casa propria avevamo l’impressione di essere seguiti e di non essere soli.

Una paura che nasce dalla mente e che da lì corrode l’anima portando talvolta a paranoie più o meno surreali.

La pellicola di Jennifer Kent, regista australiana di Brisbane, suo esordio nel grande schermo, non mostra una trama particolarmente originale, difficile infatti non ricordare storici horror come “L’esorcista” o “The ring”, ma a renderlo particolare sono il montaggio delle scene e il capovolgimento improvviso della storia che vede inizialmente una madre che deve far fronte alle paure del figlio ma che poi si rende conto di essere lei ad aver bisogno di protezione. Paure che nascono dalla psiche e che trascinano lo spettatore in un’atmosfera tetra e cupa che difficilmente si scorda dopo la visione.

La componente psicologica la fa da padrone ma non mancano gli aspetti classici degli horror più truculenti con coltellacci, inseguimenti al cardiopalma e ferite sanguinolente.

The Babadook

Noah Wiseman si mostra in grado di reggere bene la parte di Sam, nonostante la sua giovane età e ancora una volta ritroviamo Essie Davis, nel film Amelia, nei panni di una donna frustrata e sulla via dell’isterismo come l’avevamo vista ne “La ragazza con l’orecchino di perla” (gelosissima moglie del pittore Vermeer per il quale sfornava un figlio dopo l’altro). La stessa ha ottenuto nel 2015 l’Empire Awards Nomination come Miglior debutto femminile per “The Babadook”.

The Babadook ha poi fatto incetta di premi all’AACTA 2015 vincendo come Miglior film (ex aequo con The Water Diviner), Miglior regia a Jennifer Kent, Miglior sceneggiatura originale a Jennifer Kent, Nomination Miglior attrice protagonista a Essie Davis, Nomination Miglior montaggio a Simon Njoo, Nomination Miglior scenografia a Alex Holmes e vincendo nel 2014 il New York Film Critics Circle Awards come Miglior opera prima.

Una favola nera che trasmette paura e precarietà, dopotutto tutti noi abbiamo temuto l’uomo nero quando eravamo piccoli ma quanti di noi l’hanno realmente dimenticato? Forse è rimasto rinchiuso in un angolo del nostro essere o è rimasto nascosto dentro i nostri armadi o sotto le assi dei nostri letti per poi essere rievocato durante la visione di film come questo?

The Babadook

Fatto sta che il film ha avuto così successo, nonostante i commenti negativi che non mancano mai, da portare la regista a far stampare il libro, nel mese di aprile 2015, in collaborazione con l’illustratore Alex Juhasz, vendendo oltre 6000 copie. Pare che in autunno verrà messa in commercio una nuova edizione e quale occasione migliore per avere tra le mani una testimonianza di parte delle nostre paure!

 

(The Babadook, Australia 2014)

Regia: Jennifer Kent

Interpreti: Essie Davis, Noah Wiseman, Daniel Henshall, Hayley McElhinney, Barbara West, Benjamin Winspear, Cathy Adamek, Craig Behenna, Adam Morgan, Peta Shannon

Durata: 95 min.

 

Written by Rebecca Mais

 

 

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