“Il Viaggio verso la luce”: la personale di Gesine Arps presso la Galleria Cavour sino al 10 maggio 2015, Padova
È in corso a Padova, precisamente in Galleria Cavour, la mostra dal titolo “Il Viaggio verso la luce” della tedesca Gesine Arps, l’artista che la critica ha definito la “nuova Chagall”. Organizzata dall’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Padova e curata da Silvia Prelz, la mostra, inaugurata il 19 marzo, rimarrà aperta fino al 10 maggio 2015.
In esposizione, circa una cinquantina di quadri dell’artista, alcuni dei quali di recente composizione e quindi inediti. Gesine Arps è nata nel 1964 ad Hannover, in Germania, ed è in Italia dagli anni ottanta.
Ha iniziato ad esporre giovanissima, dato che già del 1985 è la sua personale ad Hannover. In seguito, una serie di esposizioni, sia in Italia che all’estero, ha contribuito a far conoscere il suo genio.
Si tratta di un’artista completa, che non si esprime in un solo campo, bensì anche attraverso la poesia, le installazioni e le sculture di piccole e grandi dimensioni; tutti elementi che, oltre ai dipinti, troverete alla mostra di Padova.
Peculiarità della Arps è l’utilizzo dell’oro e dell’argento, in una pittura che si esprime per strati; colori molto accesi, che vanno dal blu, al rosso e all’arancione; il “bestiario” a cui fa spesso ricorso, e anche per questo è stata paragonata a Marc Chagall.
In pittura, un posto preponderante ha il punto d’origine, che si materializza nell’atto dell’artista di stendere la tela al suolo, come se l’arte riuscisse ad unire la terra al cielo. Fosse il suo anello di congiunzione.
Gesine Arps s’immerge completamente nella sua tela, che diventa un punto di contatto tra diverse culture, apprezzabile per il suo senso profondo, al di là dell’impatto visivo dato dai colori. Le sue sono tele di grandi dimensioni, spesso dittici o trittici.
Fra le sculture, spicca la “Colomba della pace”, un’installazione interattiva alta due metri, partita dalla Basilica di Assisi e giunta a Padova dopo aver viaggiato attraverso Francia, Olanda e Germania. È “vestita” da brandelli di stoffa usati, e rappresenta una sorta di contenitore itinerante di ricordi.
“La mia passione per tutto ciò che mi emoziona si trasforma in arte”, afferma Gesine Arps. “Mi attraversano le emozioni come colori, a volte come pioggia, a volte come fiume, a volte come mare in costante movimento fluido. Mi unisce al mondo. Mi sento vicina a tutto quello che vive”.
Ad approfondire il poliedrico universo artistico di Gesine Arps, in Galleria Cavour si avranno delle conferenze di arte e filosofia, tenute da importanti nomi della cultura padovana come Adone Brandalise, Umberto Curi, Guido Bartorelli e, il 28 aprile alle ore 16.00, avrà luogo un pomeriggio di meditazione yoga guidata da Usha Piscini, da dieci anni maestra di Gesine Arps.
Per tutta la durata della mostra, saranno esposti due abiti di alta moda di una stilista modenese della casa “Josephine Bonair” ispirati alle opere di Gesine Arps, presentati a Parigi l’11 marzo scorso, in occasione della Settimana della Moda.
Quello dell’artista tedesca è un mondo parallelo che intreccia realtà, sogno ed immaginazione. Un universo magico, che prende vita e trascende l’apparenza della quotidianità.
Elementi diversi che convivono nelle sue visioni, e trasformano tutto in meraviglia.
Ogni opera è un groviglio di uomini, animali e cose; trasfigurazione di volti; gigantismo di forme; alchimia di architettura e natura.
Per questi colori vivaci e queste forme “allungate”, che si fondono l’una nell’altra nella “confusione” del momento, hanno fatto bene i critici a paragonarla a Marc Chagall. Uomini e animali occupano uno spazio all’interno dell’opera, senza logica apparente.
Da profani, però, dobbiamo dire che per l’utilizzo dell’oro e dell’argento, e per il modo di strutturare le forme, l’occhio attento non può evitare di andare col ricordo anche ad alcune opere di Gustav Klimt.
Influenze di pittura, che sia russa o austriaca, basti pensare che la mostra che troverete a Padova in questi giorni è un evento che ha dell’incredibile. Elegante, colorata, poliedrica. Un’artista di raro talento, di quelle che s’incontrano di rado.
Written by Cristina Biolcati