La libertà d’espressione a senso unico: negare l’olocausto è reato

I servi hanno sempre l’ultima parola… Sì padrone!

Olocausto - Lager
Olocausto – Lager

Il Senato in questi giorni ha approvato un nuovo disegno di legge sull’olocausto, secondo il quale il revisionismo e il negazionismo della Shoah costituiranno reato a tutti gli effetti. Tale legge prevede, per i trasgressori, pene fino a 3 anni di reclusione supplementare.

La nuova legge è stata approvata con una quota record di 234 voti favorevoli, 8 astenuti e soli 3 voti contrari. Per una volta tanto all’interno del Senato ci si trova tutti d’accordo: negare l’Olocausto è un reato.

Quindi insomma in questi mesi in cui il dibattito sul fantomatico diritto alla libertà d’espressione è acceso come non mai, il Senato italiano se ne salta fuori con questa spinosa legge, quando l’Italia avrebbe ben altri problemi da risolvere.

Per esempio il nostro caro Senato potrebbe approvare qualche legge sulla tutela dei lavoratori, anziché togliere loro quei diritti, che gli italiani si sono faticosamente guadagnati. Un diritto guadagnato non va tolto in nessun modo.

Foibe
Foibe

In un paese in cui oramai il lavoro è diventato un “lusso” di pochi, nel quale il vergognoso governo banco-finanziario di Renzi si appresta a colpire ancora una volta i lavoratori italiani, vengono pensate e approvate simili leggi che se porteranno a qualcosa, porteranno a limitazioni della “libertà d’opinione”, quella però a senso unico. Che vale cioè per alcune argomentazioni mentre per altre no, dobbiamo prenderle così come dogmi da seguire.

Visto che inneggiamo sempre al nostro caro esempio di democrazia occidentale con dall’altra parte i medioevali, cattivi, ignoranti ricordiamoci che i reati d’opinione e quelli che limitano la ricerca scientifica sono antidemocratici e soprattutto antigiuridici.

Per essere chiari qui non si parla di dare “ragione” o meno a correnti revisioniste o negazioniste, assolutamente, ma l’intento è quello di riportare una realtà amara e la vergognosa condotta politica del nostro paese.

Olocausto armeno
Olocausto armeno

Infine, ci tengo a puntualizzare che il “Human Rights Committee”, ovvero la Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite tutela il diritto alla libertà d’espressione in questo modo:

(…) “Le leggi che penalizzano l’espressione di opinioni su fatti storici sono incompatibili con gli obblighi che il Patto impone agli Stati membri in relazione al rispetto per la libertà di opinione e di espressione. Il Patto non permette la proibizione pubblica dell’espressione di un’opinione erronea o di una interpretazione inesatta di eventi del passato. Restrizioni al diritto alla libertà di opinione non dovrebbero mai essere imposte e, riguardo alla libertà di espressione esse non dovrebbero oltrepassare ciò che è permesso nel paragrafo 3 o richiesto in base all’articolo 20″…

Olocausto - Gulag
Olocausto – Gulag

Viviamo ancora l’ennesima dimostrazione del disinteresse dei politici italiani verso tematiche importanti a discapito di tematiche inutili sia sul piano politico che giuridico.

Per esempio, in questi giorni si sta pensando a un’altra legge, questa volta non inutile ma maledettamente vergognosa, che riguarda il demansionamento dei lavoratori. Ora si vuole colpire di fino i dipendenti delle aziende dando in mano ai padroni uno strumento in più.

Senza più l’ennesima tutela saranno costretti ad accettare ogni forma di precariato e ribasso salariale, senza nemmeno l’appoggio del sindacato che da tempo ha smesso di rappresentarli.

 

Written by Amani Sadat

 

8 pensieri su “La libertà d’espressione a senso unico: negare l’olocausto è reato

  1. Mi sento moralmente obbligata a dire che non sono d’accordo neanche su una riga delle motivazioni esposte contro. Populismo puro!

    1. Ti rispondo anche qua in modo che tutti possano leggere. allora, non si tratta di populismo.. semplicemente vorremo che questi sforzi per una legge totalmente idiota venissero usati per altro e su altro. . è una legge insensata sia sul piano giuridico sia su quello politico. le leggi che introducono reati d’opinione e che limitano la ricerca scientifica sono antidemocratiche e antigiuridiche. Se il reato di negazionismo consiste nel negare istericamente lo sterminio non servono. Se invece servono a colpire le persone che per ragioni scientifiche fanno ricerche e modificano la nostra conoscenza attuale sul numero delle vittime o sul metodo delle uccisioni di massa, beh, in tal caso si tratta della libertà di ricerca e non si può limitare. Del resto non credo che il problema sia davvero quello del numero delle vittime, il problema è la natura disumana e antigiuridica secondo qualunque legge umana e divina di quello stermini.
      Queste leggi ci sono già altrove e di fatto sicuramente limiteranno la libertà d’espressione perchè sono leggi inique che mandano in galera, come è successo in Austria, dei seri ricercatori scientifici che magari avranno le loro opinioni politiche contestabili finché si vuole, ma che stavano semplicemente facendo il proprio lavoro.

      Ora mi chiedo e degli altri genocidi ? non facciamo una legge anche per loro??Certo che no, perchè non si trattava di bianchi ed europei, non erano “persone civili”, E ancora, penso all’ eccidio degli indiani delle praterie, degli armeni, degli africani, dei curdi ai due milioni di soldati tedeschi fatti morire di fame e di stenti dai vincitori dopo la Seconda guerra mondiale. LA PIETA’ non può essere selettiva!!

  2. L’Italia tristemente si allinea alla Francia e alla Germania per perseguire coloro i quali osano mettere in discussione un dogma storico. La libertà non può essere soggetta a limitazioni o si è liberi o non lo si è. Dopo gli attentati a Parigi tutti mostrano di voler difendere il diritto di parola, ma solo se quella parola non tocca l’olocausto. Come disse Voltaire “Per capire chi vi comanda basta scoprire chi non vi è permesso criticare”. Per quanto riguarda il commento di Teresa De Salvatore se fai un’affermazione devi anche sostenerla altrimenti sei solo una che tira fango e come la tua opinione vale ZERO.

    1. Sono d’accordo: la mia è stata un’affermazione e non l’esposizione di un’opinione, anche perché produrre il risultato di studi sarebbe stato impossibile, tuttavia un’argomentazione, forzatamente parziale per questioni di spazio, l’ho esposta su una delle tante condivisioni di questo link e il signor Amani si è guardato bene dal riportarla. Né lo farò io, perché, se non è stata riportata, vuol dire che vale zero a prescindere. Volevo dire ZERO, non si sa mai che non si veda bene. Buono studio a tutti, prima che torniamo a dire che la terra non gira.

      1. Signora teresa.. primaditutto io ho commentato sotto il suo commento non sotto questo, riportando ciò che le avevo risposto su facebook, perchè sinceramente ho visto solo ora che aveva commentato anche qui nella pagina. Quindi non mi sono guardata bene dal riportare i suoi commenti per il Semplice motivo che rispondevo al suo commento e se voleva faceva la stessa cosa lei con un copia e incolla.
        Poi sinceramente (senza offesa) ma le sue risposte sono state convincenti proprio quanto il suo commento sopra scritto ( non mi dicono nulla)

        Ci tengo a precisare una cosa mi chiamo Amani e non sono un ‘signor’ ma una ragazza, se va nei collaboratori trova la mia foto.

        Comunque se le fa più piacere le riporto qua sotto i suoi commenti così se li rilegge e capisce che non ha detto nulla di concreto o sensato , poi lei è libera di pensarla come vuole e io anche e mi sembra di aver argomentato bene il mio pensiero.

        ah un altra cosa lei aveva condiviso il link scrivendo sotto, questo ”
        si.. ho commentato sia all’interno sia nella pagina che l’ha postato.. di solito non pubblicano idiozie, ma di solito non si occupano di politica. Una défaillance imperdonabile, a mio parere. Parlo del blog. Non conosco l’autrice.mi ha risposto. “Libertà d’opinione”. Sottozero ” LEI PARLA DI IDIOZIE MA SE LEI NON CI ARRIVA NON è UN PROBLEMA MIO, e qualcosa con lo zero lo aveva detto anche lei quindi non si offenda ;)

        “Mi sento moralmente obbligata a dire che non sono d’accordo neanche su una riga delle motivazioni esposte contro. Populismo puro!”

        “Infatti non è stata limitata la libertà di ricerca, tutt’altro, ma il parlare senza alcuna ricerca su un fatto grave. Lo studio serio è poi alla base di qualunque popolo che voglia essere democratico e assumersi la responsabilità e il peso personale della democrazia, ma avere un pensiero autonomo significa studiare a lungo e approfonditamente. Quindi si studi invece di negare o anche affermare sul sentito dire o su mezze letture. Purtroppo l’Italia è divenuta incolta e passiva e cerca verità in ideologie. Cmq chiudo qui perché non è un discorso da fb, in quanto troppo articolato per questo tipo di comunicazione che certamente non disdegno. Noto che non c’è il suo viso come immagine di profilo e di solito non rispondo a chi non si espone, ma ormai è fatta e poi non è così importante .. non è detto che le foto siano sempre quelle del titolare della pagina. Se non mi fossi spiegata: la legge promuove la ricerca seria e cerca di evitare l’uso strumentale in ordine ad atteggiamenti violenti di affermazioni che nella ricerca non hanno radici. Un poplo ignorante non voterà mai persone capaci di difendere i suoi diritti e interessi, perché egli stesso non li conosce e qundi vota i suoi veri rappresentanti: gli ignoranti e i furbastri, aprendo la strada a dittatorelli.”

        “E non fingiamo di ignorare la nuova ondata di antisemitismo .. che poi, in breve tempo diventa anti-diverso.”

        “certo.. parlavo di antidiverso .. ed è esteso a mezzo mondo .. e nessuno lo nega, che io sappia.”

        Eccoli qua i suoi commenti. La Saluto

  3. Signora o signorina Amani, leggo la sua affermazione: “sono leggi inique che mandano in galera, come è successo in Austria, dei seri ricercatori scientifici che magari avranno le loro opinioni politiche contestabili finché si vuole, ma che stavano semplicemente facendo il proprio lavoro.”
    Per quanto io sia tendenzialmente favorevole alle leggi contro il negazionismo, riconosco che il problema è molto complesso e tale da sollevare molte argomentazioni pro o contro. Tuttavia mi chiedo se veramente abbia mai letto le dissertazioni degli autori negazionisti e le abbia mai analizzate da un punto di vista epistemologico per poter affermare che si tratta di un lavoro scientifico. Io ho cercato di farlo, e sono arrivato alle stesse conclusioni alle quali sono giunti molti processi, come ad esempio quello Faurisson-Lipstat.
    Con ciò non intendo affermare che l’argomento si esaurisca con questo tipo di presa di coscienza.
    Trovo poi dialetticamente poco felici e ambigue le argomentazioni del tipo “ci sarebbero ben altre cose più importanti da fare”, se non altro perché sembrano rimandare a un carattere surrettizio dell’oggetto della critica.

    1. Io parlavo delle correnti revisioniste, anche io non sono assolutamente favorevole al negazionismo. Ci sono, tuttavia, ricercatori revisionisti che fanno ricerche scientifiche non da sottovalutare e di quelle ne ho lette ( i più interessanti autori revisionisti sono ( secondo me ) questi: David Irvinge,Germar Rudolf ho letto un saggio anche di Robert Faurisson) Ricordo a tutti che anche senza questa legge, questi studi di revisionismo olocaustico sono stati pubblicati tra mille difficoltà, censure, persecuzioni, però, insomma ci sono.
      anche loro hanno il diritto per quanto possiamo non condividere il loro pensiero, di dire la loro e ripeto fare il loro lavoro. Perchè la storia non è un dogma. il revisionismo storico è un diritto di tutti ( di ricercatori e di chi leggendo e documentandosi è riuscito a prendere posizioni) anche se non ci va a genio o non rientra nei nostri interessi. Ma questa non è una lotta pro negazionismo o anche (seppur lecito) pro revisionismo, almeno non in questa occasione. RIPETO per l’ennesima volta, il problema ora è: abbiamo sfilato per la libertà d’opinione del giornale satirico, ci sta benissimo, ma non possiamo fare leggi idiote in questo modo e passarci su. Il concetto è semplicemente questo. E dico un ultima cosa davvero stiamo andando su una strada a senso unico per quanto riguarda le nostre libertà.

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