“Exodus – Gods and Kings”, il nuovo film di Ridley Scott: vietata l’uscita nei cinema egiziani
L’Egitto in questi giorni ha vietato l’uscita nelle sale cinematografiche egiziane, del nuovo film di Ridley Scott “Exodus – Dei e Re“. Il film sarebbe dovuto uscire in Egitto a capodanno ma la commissione per la censura ha ritenuto ritenuto inaccettabile permettere la proiezione nei cinema egiziani di tale film.

“Exodus – Dei e re”, titolo originale “Exodus: Gods and Kings“, è un film del 2014 diretto dal famoso regista americano Ridley Scott su una sceneggiatura di Steven Zaillian. Il film deve ancora uscire nelle sale italiane ed è interpretato da un cast di altissimo livello: Christian Bale nei panni di Mose, Joel Edgerton, Aaron Paul, Ben Kingsley, e Sigourney Weaver. La pellicola è stata girata in Marocco, Spagna e Inghilterra.
Il film è l’adattamento dell’evento biblico dell’Esodo del popolo ebraico guidato da Mosè, secondo quello che ci riporta la tradizione biblica.
Il problema della cosiddetta “censura” del nuovo film di Ridley Scott non è essenzialmente di tipo religioso. Nel Corano viene chiaramente citato l’esodo degli ebrei dalla terra d’Egitto e soprattutto viene anche descritta la durezza di Faraone nei confronti di Mose e degli ebrei.
Il film quindi non vuole essere vietato per un problema prettamente religioso, ma per le forti imprecisioni storiche, che rifanno la costruzione delle piramidi a Mose e agli ebrei.
Semplicemente il ragionamento che viene fatto non riguarda la religione ma è una specie di boicottaggio di tipo economico. Le imprecisioni storiche riguardano la storia faraonica dell’antico Egitto. Inaccettabile è divulgare tali “presunzioni” e legittimo è boicottare e non voler far corrispondere ulteriore denaro agli incassi americani.

Anche negli stessi Stati Uniti non sono mancate polemiche, si è contestato il fatto che gli attori di colore interpretino prevalentemente i ruoli di schiavi e ladri, mentre i ruoli di Mosè e dei faraoni egiziani siano affidati ad attori bianchi. Il film è una produzione americana da 140 milioni di dollari, negli Stati Uniti ne ha già incassati 38,9 per le prime due settimane di sala.
Sempre nel 2014 è uscito un film evento di Darren Aronofsky, “Noah” interpretato da Russell Crowe. Questa pellicola nonostante le polemiche era uscito nelle sale cinematografiche egiziane ed era stato visto dagli egiziani. Per questo motivo non si può parare di censura religiosa, perché anche Noè come Mose nella tradizione islamica fu un profeta.
I film di Ridley Scott compreso “Exudus” hanno sì grandi mezzi finanziari, ma film storicamente sono falsi, con pregiudizi, ed essenzialmente rispecchiano solo caricature di personaggi storici. In effetti le contraddizioni non riguardano solo la tradizione islamica ma anche quella biblica da cui dovrebbe essere stato tratto il film.

Sappiamo benissimo che il film sicuramente verrà visto dal pubblico egiziano che però (cosa fondamentale) non contribuirà agli incassi del film. Lo vedrà in modo autonomo dopo la fine della proiezione nei cinema.
Insomma basta vedere il trailer per capire con che film si ha a che fare, non è necessario guardare l’intero film per parlare di contraddizioni o per mostrarsi resti verso alcune presunzioni del film se appunto si conoscono storia e costumi dell’epoca.
Il film uscirà in Italia agli inizi dell’anno nuovo ma cerchiamo di non dimenticare che per un pubblico di maggioranza con una cultura visiva queste immagini e queste presunzioni passano purtroppo per veritiere.
Written by Amani Sadat
“Noah” è di Darren Aronofsky.
Ciao Matteo, grazie per la correzione, sei un lettore attento (i nostri preferiti). Una svista, l’articolo è stato corretto.
Guarderai il film?
Buon 2015
Senza voler far polemica vorrei far notare due cose:
1. Avendo un minimo di conoscenza della storia recente è evidente che se in egitto vietano un film sull’esodo (al netto di imprecisioni storiche) è perchè negli ultimi decenni il mondo arabo è entrato in forte contrasto (per usare un eufemismo) con il mondo ebraico. Senza voler parteggiare per nessuno (non è questa la sede per certe discussioni) penso però che sia evidente che l’accusa di imprecisioni storiche sia ridicola. Credo che se guardiamo a tutti i blockbuster che vengono sicuramente proiettati in Egitto di imprecisioni storiche ne troveremo in abbondanza.
2. Le imprecisioni storiche di Scott sono stra-note (io ad esempio non riesco a vedere né il gladiatore né le crociate film quasi più brutti dell’ultimo indiana jones per capirci) però riguardo alle polemiche sul colore della pelle degli attori… gli egiziani erano di pelle chiara all’epoca dell’esodo e lo sono tuttora. Così erano chiari anche gli ebrei. I neri purtroppo erano davvero schiavi e ladri all’interno dell’impero egiziano (sfido chiunque a trovare tra i geroglifici egizi un nero rappresentato in ruoli di alto livello nella società). Quindi credo che in questo caso Scott sia fedele alla storia (sappiamo purtroppo che in america attualmente certe polemiche sono inevitabili dato che ultimamente ci sono stati forti contrasti tra bianchi e neri e la sensibilità per questi problemi è diventata molto alta).
Detto ciò ognuno è libero di criticare il film per le inesattezze o apprezzarlo per il semplice impatto cinematografico di sicuro interesse poiché Scott è un regista capace di sorprendere e di provare soluzioni interessanti (cosa che peraltro ha fatto soprattutto all’inizio della propria carriera) e commentarlo come meglio crede.
Secondo me per concludere al di là di ogni opinione è giusto che in un paese libero ognuno possa decidere se vedere o no un film al cinema. Non deve essere lo stato che decide per te cosa vedere o no. Fortunatamente in Italia siamo messi abbastanza bene rispetto a certi paesi… anche se ci sarebbe ancora tanta strada da fare…
Emanuele, capisco benissimo le tue perplessità sul caso. Vietare un’opera d’arte non aveva senso in passato, figuriamoci oggi con le possibilità del web. In Italia, è vero, su per giù arriva tutto, ma c’è anche da considerare che il nostro doppiaggio alcune volte fa un lavoro di eliminazione di concetti base, e di critica sociale. Più volte, riguardando un film in lingua originale mi sono accorta di parti eliminate nella versione italiana, piccole cose ma influenti a mio parere, in quanto la volontà del regista e degli operatori cinematografici era un’altra.
ciao Emanuele :) per quanto riguarda la storia recente è vero che ci sono forti conflitti ora nel vicino oriente. Ma queste tensioni non riguardano gli ebrei, io sono una ragazza di origini egiziane e ti posso assicurare che per gli arabi c’è un enorme differenza fra ebrei e sionisti/israeliani.
Come ho anche scritto nell’articolo, anche nello stesso Corano si parla dell’esodo degli ebrei dall’Egitto e di come si comportava Faraone con gli ebrei e con gli schiavi in generale. Le inesattezze storiche ci sono comunque, anche se per dirti Ridley nel film avesse asserito che le piramidi vennero fatte costruire ( per assurdo) dai turchi, si sarebbe scatenata la stessa identica polemica.
Poi è ovvio adesso in Egitto gira voce che il film è di produzione sionista quindi a maggior ragione viene evitato, non mi sento di dire censurato perchè oggi come oggi è impossibile censurare un libro o un film. Io personalmente sicuramente guarderò il film ma non assolutamente al cinema. lo guarderò poi per conto mio. In Egitto si è voluta vietare la trasmissione del film per motivi prettamente di tipo economico, per far capire la disapprovazione, per far sentire la nostra :) Ma il film verrà sicuramente visto in altri modi, ma il “povero” Ridley Scott avrà meno incassi.
Comunque sia anche in milioni di altri film proiettati anche in Egitto ci saranno sicuramente imprecisioni a livello storico, ma questa volta la cosa riguarda la storia dell’Egitto e quindi bisogna fare qualcosa anche se di piccolo.. Comunque di incassi dall’egitto ridley scott non ne avrà per questa volta , meglio così…