“Non dirmi che hai paura” di Giuseppe Catozzella: la ragazza di Mogadiscio con la corsa nel sangue

Giuseppe Catozzella, autore di “Non dirmi che hai paura”, vincitore del Premio Strega giovani 2014, narra una storia realmente accaduta. Una di quelle storie che troppo spesso vengono ignorate forse perché in Italia ne arrivano molte ed ognuna ha la sua particolarità, ma un unico filo conduttore: la voglia di correre verso la  libertà.

La voglia di abbattere ogni frontiera in nome del proprio Paese come un vento veloce che non conosce barriere. Samia vuole oltrepassare i confini per un profondo amore sportivo, la corsa dei 200 metri. Una corsa verso la vita di chi non teme venti contrari e li sfida con profonda dignità.

La nostra giovane donna è la protagonista di un´avventura attorno alla quale ruotano storie di amicizia, fedeltà alla propria famiglia e alla propria religione. È una ragazza somala che sogna di vincere le Olimpiadi di Londra del 2012. Ha una sola difficoltà. È nata in un Paese nel quale alle donne non è più permesso fare sport liberamente perché questo vuol dire uscire di casa spesso senza un familiare maschio e se anche si ha una famiglia di origine pronta a sostenerle, ciò non basta a sconfiggere la follia omicida di un Paese ormai da troppo tempo in guerra civile ed ostile ad ogni possibile evoluzione, soprattutto se rivolta al genere femminile.

A noi occidentali sembrano situazioni impossibili o addirittura racconti inventati. Non è così. A soli pochi chilometri dalle nostre coste vi è un mondo completamente diverso dal nostro con il quale da molti anni veniamo confrontati e questo romanzo ne è la prova lucida e coraggiosa. L´autore affronta, attraverso uno stile letterario molto ricercato nella sua armonia e scorrevolezza stilistica, una realtà che non possiamo più ignorare. Pensiamo solo alle migliaia di immigrati africani che sbarcano ogni anno sulle coste italiane e alle vite umane disperse nel nostro grande e ammaliante Mar Mediterraneo. Sentiero azzurro verso la nuova terra promessa.

Giuseppe Catozzella narra le vicissitudini, non solo della sua protagonista femminile principale, ma di tutte le figure che compongono la storia di questo grande e lungo Viaggio verso l´Europa e la libertà, con profonda umiltà d´animo e un´insolita tenerezza espressiva, non tralasciando mai un grande sentimento quale è l´amicizia tra Samia e Alì, bambini di due etnie diverse che diventeranno adulti tra vicissitudini inaspettate che sanno egregiamente sorprendere .

L´autore, descrive con attenzione e rispetto la vita in un Paese dell´Africa, in cui la politica estremista ha preso il sopravvento e non vi è più spazio per la lealtà, ma solo per la lotta alla sopravvivenza. Soltanto il denaro sembra essere diventato mezzo di riscatto per espiare le colpe e i tradimenti che inevitabilmente si verificano in situazioni simili.

Le sue espressioni letterarie sembrano giungere più da una sensibile osservazione umana che da uno studio tecnico letterario, donando all’opera un valore aggiunto particolarmente raro nel suo genere narrativo. In questo romanzo nulla e nessuno viene sconfitto. A Giuseppe Catozzella e a questa sua opera vorrei  attribuire,  il difficile merito di aver saputo unire nel suo narrare, la realtà e il sogno senza che il lettore, anche il più scrupoloso, potesse riconoscerne i limiti.

Una fune di speranza alla quale aggrapparsi, lì dove il desiderio di raggiungere il traguardo per vincere la gara dei 200 metri  si unisce al grande sogno di vittoria in un unico divenire naturale. Onde di un mare aperto in attesa di accogliere i suoi figli.

 

Written by Rosanna Lanzillotti 

 

 

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