“Maleficent”, film di Robert Stromberg: fantasy all’insegna della redenzione dal male

“La principessa, invero, crescerà in grazia e bellezza, tutti quelli che la conoscono la ameranno. Ma, prima che il sole tramonti sul suo sedicesimo compleanno, ella si pungerà il dito con il fuso di un arcolaio e cadrà in un sonno simile alla morte.” – “Maleficent

La piccola fata Malefica, ovviamente dotata di grandi ali, vive felice nel suo fantabosco quando arriva un umano suo coetaneo, Stefano per gli spettatori italiani, un poverello giunto dalla campagna dalle ambizioni un po’ troppo alte, e se ne innamora.

Peccato che lui aspiri a diventare re e decida così di allontanarsi dalla magica amica ricordandosene solamente quando le ali di lei gli serviranno per impossessarsi del trono.

Questo fatto scatena le ire dell’ormai adulta Malefica la quale perciò riversa il noto sortilegio contro la primogenita dell’ex spasimante di nome Aurora.

Il resto della storia è noto, o così almeno si credeva, ma “Maleficent” ha come protagonista Malefica, ben differente dalla terrificante fata madrina che avevamo imparato a conoscere nella fiaba che ci veniva narrata da bambini.

Le assonanze con la fiaba di Perrault o con quella dei fratelli Grimm sono ben poche, i nomi sono inventati e alcuni dei nomi adoperati nella versione italiana sono al limite del ridicolo riferiti al contesto fiabesco: Stefano, Filippo, Fosco…  In una versione più arcaica della fiaba de “La bella addormentata nel bosco” addirittura il nome Aurora non apparterrebbe alla bella addormentata ma a sua figlia.

È sicuramente interessante scoprire le origini dei rancori di Malefica ma non ho idea di quanto possano essere graditi alcuni atteggiamenti, sia suoi che di altri personaggi, che vanno verso la comicità, anche se limitati. E probabilmente non sarebbe stato male se la sua proverbiale malvagità fosse stata preservata fino alla fine.

Certamente rispetto alle classiche fiabe troviamo delle donne più indipendenti e re e principi assumono caratteristiche differenti e questa è una novità apprezzabile.

Forse ciò che più infastidisce è  il fatto che siano stati fatti girare dei trailers e spezzoni che dopo aver visto il film possono essere considerati ingannevoli. Sembrerebbe trattarsi della rivisitazione in stile gotico della classica fiaba, un film per adulti, mentre in realtà ci si ritrova con una pellicola per bambini con tanto di finale soft tipico dei film Disney e morale maternalista.

Inoltre in alcuni momenti si ha l’impressione di essere entrati negli scenari di altri film come “Alice in Wonderland” o “Il grande e potente Oz”. Non a caso il regista e scenografo Robert Stromberg si è occupato degli effetti visivi di questi ultimi. Per non parlare poi della colonna sonora del pluricandidato all’Oscar James Newton Howard che troppo spesso ricorda i temi di altri noti film fantasy.

Angelina Jolie recita perfettamente la sua parte con la consueta bravura ad eleganza ed Elle Fenning da un tocco di freschezza alla storia.

Una curiosità: tre dei figli di Angelina Jolie e Brad Pitt compaiono nella pellicola in momenti diversi, Vivienne Jolie-Pitt, Zahara Jolie-Pitt, Pax Jolie-Pitt.

 

(Maleficent, USA, 2014)

Regia: Robert Stromberg

Interpreti: Angelina Jolie, Elle Fanning, Sharlto Copley, Lesley Manville, Imelda Staunton. «continua Juno Temple, Sam Riley, Miranda Richardson, India Eisley, Brenton Thwaites, Marama Corlett, Peter Capaldi, Toby Regbo, Kenneth Cranham, Vivienne Jolie-Pitt, Zahara Jolie-Pitt, Pax Jolie-Pitt

Durata: 97 min

 

Written by Rebecca Mais

 

 

2 pensieri su ““Maleficent”, film di Robert Stromberg: fantasy all’insegna della redenzione dal male

  1. “Maleficent” ha un messaggio finale migliore o comunque nuovo rispetto “La bella addormentata nel bosco”, ossia che il vero amore non è solo quello di un principe…
    Viva la nuova favola. Viva la modernizzazione della cultura. Io ne avrei scritta una nuova di zecca a divulgare questo insegnamento, nel senso non avrei ripreso il classico de La bella addormentata. In ogni caso, sublime sempre il contributo che apporta Disney all’umanità.
    Complimenti come sempre anche a te Rebecca :)

  2. Grazie Pietro :-) Sono d’accordo con te ma continuo a pensare che il trailer fatto girare prima dell’uscita del film era ingannevole e io volevo Angelina cattiva! :-)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

OUBLIETTE MAGAZINE
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.