Muore all’età di 87 anni Gabriel García Márquez: il maggior esponente della corrente del realismo magico
Gabriel García Márquez è stato ricoverato il 3 aprile nella clinica Salvador Zubiran a Città del Messico, si è parlato di un peggioramento della polmonite che lo perseguitava.
È morto all’età di 87 anni lo scrittore colombiano giovedì 17 aprile a Città del Messico nell’ospedale che lo ospitava. La morte di Gabriel García Márquez è un grande lutto per il mondo della letteratura e per milioni di lettori.
Nato in Colombia ad Aracataca il 6 marzo del 1927, è stato giornalista e scrittore, considerato il maggior esponente della corrente “realismo magico”; è stato uno degli scrittori che ha portato avanti la cultura latino americana nel mondo con una passione che si è fermata solo con la morte.
Gabriel García Márquez ha avuto fama internazionale con il romanzo “Cento anni di solitudine” (1967) che da subito ha decretato l’ingresso nella rosa del grandi autori del novecento. Nel 1981 viene pubblicato un altro grande romanzo “L’amore ai tempi del colera“. Nel 1982 ha ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura.
È il 1999 quando iniziano i problemi di salute, infatti gli viene diagnosticato un cancro linfatico. la scoperta sconvolge la vita dello scrittore, il quale inizia a scrivere le sue memorie, quasi per non lasciar non detto qualcosa che invece i suoi lettori avrebbero dovuto sapere. La prima autobiografia viene pubblicata nel 2002 “Vivere per raccontarla”, ne seguiranno altre che riprendono con veemenza il bisogno di scrivere i suoi ricordi e le sue sensazioni.
Nel 2005 il cancro diventa un ricordo e l’autore si dedica nuovamente al romanzo con “Memoria delle mie puttane tristi”.
Nel 2007, a Cartagena durante il IV Congresso Internazionale della Lingua Spagnola, “Cento anni di solitudine” è stato decretato come seconda opera più importante scritta in lingua spagnola, seconda solo a Miguel de Cervantes con il suo “Don Chisciotte della Mancia”.
Il famoso romanzo è ambientato a Macondo e vede come protagonisti la famiglia Buendìa con la narrazione dei fatti di diverse generazioni. L’opera è di notevole interesse non solo per l’intreccio della sua trama, ma per i riferimenti alla storia e cultura del popolo sudamericano, prima di allora poco raccontato dai grandi autori.
Gabriel García Márquez ci lascia con una grande bagaglio di narrativa e di cultura. Il suo realismo magico ha cambiato profondamente le sorti della letteratura sudamericana e delle arti in toto. Condoglianze alla famiglia ed agli amici più cari.
“Non c’è atto di libertà individuale più splendido che sedermi a inventare il mondo davanti ad una macchina da scrivere.”
“Se sapessi che oggi è l’ultima volta che ti vedo uscire dalla porta, ti abbraccerei, ti darei un bacio e ti chiamerei di nuovo per dartene altri.”
Romanzi
Foglie morte (La hojarasca, 1955)
Racconto di un naufrago (Relato de un náufrago, 1955)
La mala ora (La mala hora, 1962)
Cent’anni di solitudine (Cien años de soledad, 1967)
L’autunno del patriarca (El otoño del patriarca, 1975)
Cronaca di una morte annunciata (Crónica de una muerte anunciada, 1981)
L’amore ai tempi del colera (El amor en los tiempos del cólera, 1985)
Il generale nel suo labirinto (El general en su laberinto, 1989)
Dell’amore e di altri demoni (Del amor y otros demonios, 1994)
Notizia di un sequestro (Noticia de un secuestro, 1996)
Memoria delle mie puttane tristi, (Memorias de mis putas tristes, 2004)
http://youtu.be/kwLHp2bFyVI
Info
Ebook “L’amore ai tempi di Oubliette”