“Music of the Muse”: a Trento la prima esecuzione assoluta della Sinfonia composta dal M° Giuseppe Calvino
Luogo della storia della natura, della memoria della vita, deposito di conoscenza per nuova conoscenza, evocativo persino nel nome a mezzo fra mito e scienza, struttura architettonica che è la proiezione della complessa struttura dell’ambiente intorno a noi, quello vicino delle Dolomiti e delle Alpi e quello lontano delle foreste dell’Estern Arc.
Il Museo della Scienza di Trento rappresenta il viaggio della conoscenza che supera le barriere dello spazio e del tempo e che svela, in un felice connubio fra scienza e tecnologia i complessi processi dell’evoluzione ed in essi ridisegna, in una nuova prospettiva planetaria, il difficile rapporto fra l’uomo e l’ambiente.
Il Muse è luogo di ingegno e di creatività, è luogo di interazione fra i saperi, è luogo in cui divertirsi conoscendo, dove conoscendo si impara a rispettare la Natura e a conservarla per le generazioni che verranno. Il Muse è il luogo dell’interazione e della partecipazione, dove si fa arte con la scienza e dove la scienza svela l’arte.
E proprio dal binomio arte e scienza, più esattamente dall’incontro fra l’arte per eccellenza, la Musica, con la Scienza – e il che è lo stesso – con la Natura, nasce il progetto “Music of the Muse”, una Sinfonia Multimediale e Multisensoriale per Grande Ensemble di Fiati, Coro di Montagna, Chitarra Elettrica e Suoni Elaborati Elettronicamente composta dal M° Giuseppe Calvino, che racconta l’essenza del nuovo Museo della Scienza di Trento e ne svela la magia attraverso un percorso multimediale e multisensoriale, tra tradizione e modernità.
Il 15 Marzo scorso il Muse ha accolto la Prima Esecuzione Assoluta della Sinfonia diretta dal M° Giuseppe Calvino in un percorso, curato dallo stesso compositore e direttore, che ha coinvolto il pubblico per la sua originalità e per la felice contaminazione di armonie, parole e immagini, odori e sapori del Trentino con l’effetto di un’atmosfera fortemente evocativa e suggestiva. Disposti sui vari piani del museo, i musicisti della Banda Rappresentativa della Federazione Corpi Bandistici della Provincia di Trento diretti dal M° Giuseppe Calvino hanno eseguito i cinque movimenti della Sinfonia, intessendo il discorso musicale con effetti ritmici di volta in volta sempre più trascinanti.
Il primo movimento, “Amazing Muse!”, riprende la linea melodica del celebre “Ut Queant Laxis” «Ut queant laxis Resonare fibris Mira gestorum Famuli tuorum Solve polluti Labii reatum Sancte Iohannes» impiegato già da Guido d’Arezzo che ne derivò i nomi delle note Ut-Re-Mi-Fa-Sol-La-Si, eseguita in modo “antifonale”, affidando le armonie con sonorità di rimembranza medioevali alla sezione degli Ottoni e riservando gli accordi dissonanti dal sapore jazzistico ai Saxofoni e al Clarinetto: in questo modo il compositore ha inteso esprimere l’imponenza della storia che abita il museo. All’introduzione segue una maestosa Fanfara che evoca la magnifica grandezza dell’edificio in cui riecheggia subito l’inno del Muse cantato a cappella dal coro “Cima Vezzena” diretto dal M° Mauro Martinelli.
Tra gli odori del bosco, con “Battle of the Dinosaurs” il secondo movimento, Calvino attraversa il tempo e lo spazio e riporta il pubblico all’epoca dell’ancestrale lotta tra dinosauri con immagini ad effetto particolarmente suggestive.
Ma come si conserva nell’uomo la memoria del tempo passato? Il compositore e direttore rappresenta il “DNA” con due note D ed A che nella notazione anglosassone indicano rispettivamente il Re ed il La. Ad aprire il movimento un RonD&Au minimalista che scivola sotto la melodia – scritta nel modo ambiguo del Re Lidio che contiene le alterazioni del La maggiore – con cellule ritmiche ripetitive che danno poi vita ad una BatucaD-A.
La vera particolarità però è sicuramente l’adozione del canone polimetrico: la melodia riprende i temi del RonD&Au e viene affidata a tutti i musicisti che, posti in piani diversi gli rispetto agli altri, compongono un interessante effetto ritmico ed imitativo mediante la sovrapposizione di ritmi differenti. Sicuramente originale è il titolo delle brevi composizioni che, nel nome e nella scrittura, conservano l’intenzione di sottolineare attraverso le due note, per un simpatico gioco di parole e lingue, lo stretto legame con la struttura del DNA, unica e differente per ciascun individuo.
“Interactivity”, il quarto movimento, è un momento corale: il pubblico è invitato ad avvicinarsi ad una postazione multimediale e a digitare delle parole che visualizzate sullo schermo compongono la storia del grande “Libro dei visitatori del Muse”. Il compositore ha precedentemente abbinato ad ogni lettera della tastiera una specifica nota musicale e la melodia prodotta sarà determinata del tutto casualmente, in base alle lettere digitate in quel preciso momento e in base alla velocità della digitazione.
Al pubblico spetta il compito di comporre una melodia di carattere estremamente aleatorio mentre i musicisti eseguiranno un accompagnamento composto estemporaneamente seguendo soltanto alcune semplici modalità esecutive proposte dal compositore stesso. L’esito è una creazione musicale unitaria determinata dall’”hic et nunc”. Tra le luci di piccole torce colorate leggera si muoverà la musica, “sospesa” in uno scenario surreale alimentato da suggestioni visive arricchite dal sapore del miele trentino delle “zirele”, le caramelle tipiche della tradizione trentina.
La “Sinfonia Multimediale e Multisensoriale per Grande Ensemble di Fiati, Coro di Montagna, Chitarra Elettrica e Suoni Elaborati Elettronicamente” si chiude con un’elegia dedicata a Madre Terra, Elegy To Mother Earth. Dopo la sperimentazione tra luci, colori, sapori e suoni non può mancare il momento della riflessione: il canto distorto di una chitarra elettrica esprime la rabbia collettiva di fronte ad ogni genere di atrocità di cui l’uomo è spettatore, se non artefice, gravemente responsabile di delitti atroci verso il Pianeta e verso se stesso: alle immagini è affidata la rappresentazione delle ingiustizie e del male che troppo spesso commettiamo nei confronti della nostra Terra, perché sia ancora più evidente essere consapevoli della necessità di un cambiamento radicale per assicurare all’ umanità intera ed alla natura in cui proprio l’umanità si espande, il bene comune che sembra sempre più lontano, sempre più un’utopia. Le voci dei bambini concludono la serata all’insegna della musica e della speranza in un momento di condivisione del sapere e della bellezza.
Written by Irene Gianeselli
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