Intervista di Eliana Rossi a Ninnj Di Stefano Busà ed al suo “Il sogno e la sua infinitezza”
È fresco di stampa l’ultimo libro della grande scrittrice Ninnj Di Stefano Busà dal titolo: “Il sogno e la sua infinitezza“, Ed. Tracce con la prefazione di Walter Mauro.
Poetessa, critico, saggista e giornalista, l’autrice è tra le più rappresentative della cultura dei ns. giorni e apprezzata scrittrice a livello internazionale (ha ricevuto l’onorificenza di Dignitario di Letteratura, equivalente al ns. cavalierato dal Consolato Gen. dell’Ecuador. Ha conseguito il Premio alla Letteratura dal SADE Societad Argentina de Escritores di Buenos Aires e innumerevoli altri riconoscimenti.
E.R.: Il suo ultimo libro evoca un’immagine suggestiva, inafferrabile, quasi effimera. Che cosè il sogno nella sua poesia?
Ninnj Di stefano Busà: Il sogno, come simbolo di un’ (ir)realtà in cui viviamo è una sorta di vita parallela, e quindi quell’irrealtà prossima alla vita vera, che noi teniamo dentro e che ci attrae più della stessa vita reale, perché veniamo coinvolti dalle varie forme d’arti che ci migliorano e ci arricchiscono, ci rendono esseri umani con tutte le caratteristiche della creatività, dell’intellettualità.
E.R.: In una sua intervista parafrasando Dostoevskij ha detto: ” La poesia non salverà il mondo” ma “il mondo salverà la poesia“. Di che cosa ha bisogno oggi la poesia per sopravvivere?
Ninnj Di stefano Busà: La Poesia non ha bisogno di nulla, Essa è, questo basta. Sopravvive a se stessa in quanto è l’anima che parla, semmai è il pensiero che la segue passo passo, Però in questo mondo così improbabile, tormentato e complesso, noi abbiamo bisogno di un ideale, e nella Poesia questo viene rintracciato, portato alla luce. Come dicevo prima è una vita parallela che viviamo all’interno del ns. essere, che ci dà una sorta di conforto, di speranza che la vita non è tuta invasiva, distruttiva. Noi abbiamo bisogno di sognare, così come di respirare. Nel sogno, nella sua infinitezza, io rispecchio il mito della vita che si rinnova, che cerca un suo sbocco per sopravvivere a questa lordura, a questa combinazione di problematiche, di dissidi, di frantumazione…
E.R.: Alcuni giovani oggi scrivono poesia soprattutto come cantautori nei testi. Qual’è il consiglio che può dare a coloro che non leggono poesia perché non sono stati educati alla lettura dei versi?
Ninnj Di stefano Busà: Smontiamo subito l’idea che i giovani oggi non sono coinvolti. Quest’anno sono stata incaricata da diversi Direttori didattici a portare la Poesia tra le medie e le primarie. E’ stato un progetto grandioso, di cui vado fiera, perché i giovani hanno necessità di respirare aria pulita, avere ideali, modelli che non trovano nella società di oggi, ragione per cui, viene a cadere ogni risorsa morale e intellettuale e rimane solo la contraddizione del vivere. Questa condizione li porta a non avere futuro, a non sperare, ed essere fortemente delusi. Dobbiamo avvicinare i ragazzi, a prediligere la poesia, ad amarla, perché amandola trovano la via del bene, della bellezza verso se stessi e il mondo. Potrebbe apparire retorica, ma i ragazzi mi aspettano con ansia, sono fiduciosi in questo modello di scrittura che anima la loro fantasia, mi attendono entusiasti di poter scrivere qualche verso ed è un piacere sentirli appassionare alla Poesia. Ascoltano attentamente la lettura di altri poeti, fanno confronti, si arricchiscono intellettualmente. Per moltissimi anni ho tenuto Corsi di Poetica e di Letteratura Italiana all’Università Terza, non avevo mai portato in classi secondarie la scrittura poetica, sono orgogliosa di saper trasferire la poesia in condizioni di apprendistato nelle classi inferiori e medie, ne sono stata molto soddisfatta.
E.R.: Lei si interessa anche di Scienza dell’Alimentazione, quando l’arte della cucina si combina con quella letteraria, vi sono affinità tra loro?
Ninnj Di stefano Busà: Vi trovo compatibilità e armonia. Non è solo il corpo che deve nutrirsi ma anche l’anima, il pensiero, l’intelletto, le due discipline sono complementari, parallele se sta bene il corpo sta bene anche la mente e viceversa. Tutto nella vita è armonia, i latini dicevano: “mens sana in corpore sano” Non occorre solo mangiare allo stato brado per sopravvivere, ma mangiare per il piacere di mangiare, alimentarsi bene, con cibi sani e con gusto, ecco perché la Scienza alimentare è una disciplina che va di pari passo con la Letteratura, la Filosofia e molte altre discipline in generale, possono armonizzarsi tra loro e far vivere meglio l’individuo nel mondo.
Written by Eliana Rossi
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