Intervista di Pietro De Bonis a Caterina Mion ed al suo “Greta e il fato”
Caterina Mion è nata a Torino nel 1970, sposata, due figlie, lavora come infermiera presso l’ospedale Molinette di Torino. Nel 2004 ha frequentato un corso di scrittura creativa alla Holden di Torino, la scuola di Baricco. Sempre in quell’anno ha iniziato a scrivere il suo romanzo che ha rivisto più volte. Viene finalmente pubblicato quest’anno dalla Eracle edizioni, piccola casa editrice di Napoli.
“Aldo era lì, davanti a lei. Poteva afferrargli la mano e lasciarselo cadere addosso. Entrambi sprofondati in quel divano, Greta sapeva che non sarebbero stati in grado di riemergere se non dopo diverse ore, o addirittura dopo una notte intera, di aggrovigli amorosi. Era così che si vedeva con Aldo. Da quando l’aveva incontrato nella piazza del mercato si era immaginata subito avvinghiata a lui. Senza corteggiamenti, senza inizi, preliminari, divagazioni, parole inutili; solo lei e lui, già innamorati, già pazzi l’uno dell’altra, i loro sapori già mescolati in un’unica nuance, GretaAldo, amorepassionefelicità.”
P.D.B.: Ciao Caterina! Il tuo romanzo “Greta e il fato” (Ed. Eracle) rappresenta il tuo esordio, vuoi parlarcene brevemente?
Caterina Mion: “Greta e il fato”, è un romanzo con dei risvolti romantici, spassosi, misteriosi e un po’ magici; se fosse un film sarebbe una commedia. La protagonista è una ragazza di trent’anni di nome Greta. Un giorno mentre si trova a Parigi da un’amica trova un dipinto, il ‘Fato’ appunto, che ritrae l’immagine tagliata a metà di una fanciulla misteriosa. Greta si accorge che ogni giorno nel dipinto compare un dettaglio che il giorno prima non c’era. Purtroppo il dipinto viene perso, e lei comincia una ricerca disperata per ritrovarlo coinvolgendo un po’ tutti i suoi amici che così entrano a far parte della storia. Greta vivrà una grande avventura dove conoscerà una strega e un pittore inglese vissuto nel 1800, poi parteciperà ad una mostra di feretri messicani, volerà con la fantasia fino a Istanbul per riprendersi il suo amato e infine realizzerà anche il suo sogno di aprire un elegante negozio di antiquariato insieme al suo migliore amico.
P.D.B.: Ho trovato una caratterizzazione unica e particolarissima dei personaggi, ti piacciono le persone bizzarre?
Caterina Mion: Le persone bizzarre mi piacciono moltissimo. Difficilmente ti annoiano e non sono mai banali. E poi la forza di questo romanzo sta tutto nei personaggi ognuno dei quali ha le sue caratteristiche ben precise,e tutti insieme contribuiscono a rendere la storia divertente e curiosa.
P.D.B.: Quanto ti affidi al fato nella tua vita? Lui ne è protagonista come nel tuo romanzo?
Caterina Mion: In realtà sono sempre stata una persona un po’ ansiosa, quindi con la mania del controllo. In questi ultimi tempi però mi affido un po’ di più al caso e al fato, e devo dire che vivo meglio.
P.D.B.: Se dovessi immaginare un dipinto, quale sarebbe il tuo soggetto? E il tuo pittore?
Caterina Mion: Quando ho cominciato a scrivere ‘Greta e il fato’, mi è quasi subito venuto in mente il dipinto protagonista di tutta la storia. Da quel momento ho cercato di capire a quale stile e genere potesse appartenere un quadro così. Poi, grazie alle intuizioni di una mia cara amica esperta d’arte, ho capito che il dipinto poteva essere un Preraffaellita. Ora ne sono completamente innamorata, se dovessi scegliere un dipinto o un autore sarebbe di sicuro un Preraffaellita. Sono dipinti molto romantici, nitidi, finiti, che si rifanno a temi medievali, shakespeariani o a storie mitologiche. Te ne indico uno che mi piace moltissimo ma potrei citarteli tutti, ‘la sfera di cristallo’ di Waterhouse. E’ il dipinto di una fanciulla che indossa un abito porpora, ha i capelli neri e lunghi raccolti in una morbida acconciatura e in mano tiene una sfera di cristallo.
P.D.B.: Oltre che scrittrice sei anche un’accanita lettrice mi dicevi, secondo te leggere tanto aiuta a scrivere meglio, o a quello ci pensa solo la vita?
Caterina Mion: Assolutamente! Per scrivere credo sia necessario leggere molto. Le idee, i pensieri prendono forma da qualcosa che entra nella nostra mente. La vita è sempre fonte di ispirazione, ma anche le esperienze degli altri, ciò che ci raccontano fanno nascere storie che poi fanno nascere altre storie, e così via.
P.D.B.: Il tuo libro è appena uscito, puoi dirci dove è reperibile e se hai in vista presentazioni?
Caterina Mion: Sì, il libro è appena uscito, per il momento è reperibile in tutte le librerie on-line, oppure si può ordinare in libreria.
“Quando un’intervista vista l’ora è appena finita, una nuova intervista è appena iniziata. Un’intervista per amare, per sognare, per vivere…”
Written by Pietro De Bonis, in Marzullo
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