Intervista di Pietro De Bonis ad Alessandro Bagnato ed al suo saggio “Le finestre dei pensieri”
Alessandro Bagnato nasce a Milano nel 1984. Laureando in Filosofia e Scienze Umane all’Università degli Studi della Calabria, tesi su “ Hans Georg Gadamer e la storicità del comprendere”, insegnamento del lavoro di tesi “ Filosofia Teoretica”.
Nel 2009 la sua opera d’esordio, uno studio sulla Bioetica del filosofo E. Lecaldano: “Tra etica e morale” (Arduino Sacco Editori). Nel 2011 il suo secondo saggio filosofico: “Le finestre dei pensieri” (Booksprint Edizioni).
Collabora con diverse testate giornalistiche online. Ė socio dell’Associazione Nazionale Pratiche Filosofiche. Ė coordinatore per la delegazione regionale della Calabriaper l’ A.N.P.F. Ė iscritto dal 5 marzo 2012 al S.N.S. vale a dire , il “ Sindacato Nazionale Scrittori”.
Alessandro ha una grande passione per la scrittura che usa per scavare alla continua ricerca della verità e per spingere il suo lettore a scoprire nuovi orizzonti conoscitivi.
«A volte osserviamo i pensieri distesi su un grande prato come la purezza dei fiori ed essi aspettano che qualcuno si accorga della loro presenza. Restano lì fermi in attesa, ma nessuno li raccoglie. I pensieri si ritrovano come le foglie che cadono dagli alberi in autunno. Cadono, cadono e cadono e rimangono lì, pure e innocue. La gente passa e le calpesta, e neanche chiede scusa.».
Le finestre dei pensieri gravita intorno a ciò di cui oggi ci occupiamo poco: il pensiero. Ci troviamo di fronte ad un flusso di coscienza che sembra nascere durante una notte insonne, in cui i pensieri vagano e si contorcono talmente che si finisce col chiedersi il perché del perché. Un testo senza pretese di scientificità che analizza un argomento già studiato e già discusso da filosofi e letterati del passato che con una rapida carrellata di analisi altrui ci porta ad un’interpretazione in chiave moderna della questione. Qui si rimette in gioco tutto ciò che è stato detto e lo si fa con gli occhi di Alessandro Bagnato, il quale in prima persona s’interroga e ragiona: le finestre dei pensieri che si aprono, si chiudono, ci fanno vedere attraverso i loro vetri e riducono allo stesso tempo la nostra visuale.
P.D.B.: Ciao Alessandro! Ben trovato! “Le finestre dei pensieri”(Booksprint Edizioni) è il tuo secondo saggio filosofico, ce ne vuoi parlare?
Alessandro Bagnato: Ciao Pietro e grazie di offrirmi questa splendida opportunità. Sì, dici bene, il saggio filosofico “Le finestre dei pensieri” edito dalla Booksprint nel 2011 è la seconda opera da me pubblicata. L’opera “Omnia” dal titolo “Tra etica e morale” la pubblicai nel 2009 con l’Arduino Sacco Editori. Nel saggio ” Le Finestre dei pensieri” da te citato, ho cercato di analizzare tutte le forme connaturate al pensiero. Ho analizzato il pensiero dell’uomo e ho analizzato l’uomo. Ma in sostanza, la sinossi del libro è: «A volte osserviamo i pensieri distesi su un grande prato come la purezza dei fiori ed essi aspettano che qualcuno si accorga della loro presenza. Restano lì fermi in attesa, ma nessuno li raccoglie. I pensieri si ritrovano come le foglie che cadono dagli alberi in autunno. Cadono, cadono e cadono e rimangono lì, pure e innocue. La gente passa e le calpesta, e neanche chiede scusa.». “Le finestre dei pensieri” gravita intorno a ciò di cui oggi ci occupiamo poco: il pensiero. Ci troviamo di fronte ad un flusso di coscienza che sembra nascere durante una notte insonne, in cui i pensieri vagano e si contorcono talmente che si finisce col chiedersi il perché del perché. Un testo senza pretese di scientificità che analizza un argomento già studiato e già discusso da filosofi e letterati del passato che con una rapida carrellata di analisi altrui ci porta ad un’interpretazione in chiave moderna della questione. Qui si rimette in gioco tutto ciò che è stato detto e lo si fa con gli occhi di Alessandro Bagnato, il quale in prima persona s’interroga e ragiona: le finestre dei pensieri che si aprono, si chiudono, ci fanno vedere attraverso i loro vetri e riducono allo stesso tempo la nostra visuale. Badate bene che questa sinossi la trovate come “Quarta di copertina” del saggio “ Le finestre dei pensieri” e credo che le mie parole servano a poco, e invece, così leggerete e capirete certamente di cosa si tratta. Tra l’altro questo è un saggio filosofico che descrive nelle sue membra una “filosofia” approcciabile da tutti e non solo dal mondo “accademico”. Ha un linguaggio essenzialmente semplice vicino ai più, perché espone in maniera pratica vari argomenti mentalmente vicini a tutti e pensati da tutti. Ė e vuole essere un utile strumento per la comprensione di quelle tematiche filosofiche che ai più sembrano inarrivabili ma che con questo saggio saranno sicuramente accessibili da tutti in assoluta certezza. Diciamo che è una “filosofia in chiave moderna” com’è già stato detto da altri nei vari articoli pubblicati nel corso della “promozione di questo testo” come quello del giornalista Mario Vallone per la testata giornalistica “Il quotidiano della Calabria- Sezione della Provincia di Vibo Valentia”, articolo del 23/03/2012. Infine, questo è un saggio che si pone come critica al “mainstream” che è un fenomeno impellente del nuovo “Millennio”.
P.D.B.: Ritieni che la gente oggi si occupi poco del pensiero? Sai Alessandro io credo invece che più si vada avanti negli anni più la gente per forza di cose di eventi ecc sia portata a pensare di più, non è dunque così?
Alessandro Bagnato: Non ritengo che la gente oggi si occupa poco del pensare o che la vita ti porti al “pensare” per causa degli eventi che si susseguono giorno dopo giorno. Io credo che il pensare è “l’essenza stessa della nostra esistenza”. Anche senza volerlo pensiamo e giacché pensiamo, vuol dire che anche incoscientemente ci occupiamo del “pensare”. E’ difficile tuttavia parlare dei pensieri, poiché essi non sono tangibili, non sono visibili a occhio nudo, dei pensieri sappiamo solo che esistono perché noi pensiamo. Complicato è anche il ruolo che ha l’uomo nell’identificare i pensieri: esso infatti non riuscendo a quantificarli poiché non li vede ne li tocca materialmente, non riesce a sentirli a stretto contatto ma li vede distanti anni luce. Nella società contemporanea per l’uomo moderno e difficile che egli pensi al pensare come elemento astrattivo ma egli pensa al pensare come se fosse un elemento concreto. L’analisi del saggio “Le finestre dei pensieri” evidenzia proprio l’elemento astrattivo del pensiero e non quello concreto, poiché il pensare non può essere descritto come un atto concreto ma esso è un atto astrattivo che si accomuna alla filosofia e a tutte quelle forme che non tocchiamo giornalmente con mano ma di cui sappiamo l’esistenza e siamo in grado anche di riconoscerli. Ora ti trascrivo ciò che i lettori troveranno nel saggio “Le finestre dei pensieri”, vale a dire: <<Il pensiero è il fundum universale di tutti gli uomini, di tutti gli enti, di tutte le cose cui gode l’uomo. Senza il pensare umano, il mondo perderebbe il suo senso. Anche i filosofi dell’origine senza di esso non avrebbero in alcun modo potuto documentarci le loro straordinarie ricerche. Tuttavia, che cosa sia il pensare non è dato saperlo. Non è neppure compito dell’uomo dirlo. Infatti, i pensieri si spiegano da soli e ad ogni modo si danno anche il loro giusto significato. Solo l’uomo può elencarli e cercare di carpire il significato più puro. Egli però, dentro di sé, sa che non riuscirà mai a ottenere una speculazione realistica della verità assoluta del suo pensare. Tramite il pensare, riuscirà a identificare ciò che sino a ieri era manchevole di significato, ma che domani sarà colmo di significato>>.
P.D.B.: Stilisticamente parlando come hai scelto di scrivere questo libro?
Alessandro Bagnato: Nel saggio “Le finestre dei pensieri” ho cercato di usare un linguaggio accessibile a tutti. Ho cercato di rendere il tema cardine del “saggio” accessibile ai più. Nella stesura di questo saggio ho cercato tra l’altro di rapportarmi come se fossi io stesso a leggere, come un qualsiasi altro lettore, il testo in questione. Certamente in alcune occasioni, il testo diventa prettamente filosofico e stilisticamente parlando, diventa quasi “scientifico”, per via di alcune terminologie usate. Ma all’interno del testo, sono stata inserite, per mia stessa volontà, moltissime “metafore” che a mio avviso, riescono ad aiutare qualsiasi lettore a comprendere il testo qui preso in esame. Una è ad esempio quella della “finestra”. Un’altra è quella della “dama” e così via. Ma cosa ha rappresentato nella mia immaginazione la “finestra” qui presa in senso prettamente metaforico? Anche qui ti trascrivo ciò che ho scritto nel saggio qui preso in esame, ossia nel “Capitolo I Le finestre dei pensieri” : <<Le finestre che si hanno nelle abitazioni, per esempio, danno modo all’uomo che le osserva e le studia di guardare sia all’interno sia all’esterno. Le finestre del pensiero, analogamente, si distinguono in due categorie: a) corporatura interna; b) corporatura esterna. La corporatura interna (a), prevede che l’occhio umano veda dentro la finestra; mentre quella esterna (b), prevede che essa stessa aiuti a osservare i paesaggi che la circondano per assaggiare con chiarezza l’elevazione dei pensieri. Le finestre vivono nel proprio simbolismo, infatti gli umani le aprono fisicamente appena si svegliano e le chiudono appena ne sentono la necessità. Vivono in simbolismi che ormai l’uomo si è abituato a compiere e ai quali non fa neppure caso. Parlando però delle finestre umane, quelle del pensiero, si nota che esse sono create per sbalordire l’uomo in generale. Lo sbalordiscono, ma aumentano il desiderio di sapere, il bisogno di essere in grado di controllare le finestre>>. Ė ancora, sempre nello stesso capitolo sopra citato: <<La mente porta a immaginare quella fonte con: 1) braccia, che troviamo nei due grandi tronconi, uno alla sinistra e uno al lato destro; 2) i vetri, di cui troviamo un lato sinistro e uno destro; 3) le ante di sinistra e destra che permettono l’apertura e la chiusura delle finestre; 4) la maniglia che rappresenta la bocca delle finestre. Ebbene, in tal caso sembra che le finestre assumano un carattere antropomorfico, sembra che ci parlino, che camminino e pensino, come del resto fa l’uomo. Quando piove, sembra che esse piangano per la tristezza e i vetri si appannano e le finestre si chiudono nel loro inconscio, sebbene l’intelletto umano riesca in qualche modo a rendere consuetudine il fatto di elaborare disegni che dopo saranno riprodotti su scale allargate. Le finestre formano la morale che s’identifica allora nella realizzazione di quei sogni che a volte si spengono e altre volte non lo fanno. Difatti, le immagini appaiano più chiare e più nitide e la comprensione diventa ancor più difficile. Se ci mettessimo veramente al loro cospetto non riusciremmo mai a comprendere le loro mansioni. Non per questo dobbiamo limitarci nella ricerca di un fine comune. Bisogna cercare di approfondire il loro comprendere e renderlo parte integrante del nostro comprendere stesso. Comprendere il linguaggio delle finestre non è ancora fattibile per le persone che sono dotate di pensiero, poiché la complessità della loro forza rende il lavoro di comprensione ancor più difficile del previsto. All’apparenza, sembra che esse lascino trasparire il tutto, ma osservandole profondamente, ci si rende conto che non lasciano trasparire nulla>>. Ho cercato, infine, di dare al lettore una filosofia che sia la sua “filosofia”, ossia, la filosofia non dei ragionamenti eruditi di centinaia di filosofi dall’antichità a oggi, ma la sua filosofia, vale a dire, la sua “vita”. Analizzando in questo tutto ciò che sta attorno alla vita di ogni uomo.
P.D.B.: Le persone che hanno letto il tuo libro che impressioni t’hanno lasciato? Molte te le aspettavi o hai avuto sorprese?
Alessandro Bagnato: Vivo perennemente in un sogno ad occhi aperti. Ogni giorno si avvicina a miei occhi, qualcosa di nuovo, qualcosa che assolutamente non avevo mai pensato e neanche per un attimo immaginato. Con passi lenti, ma frequenti nel tempo, conquisto delle “sorprese” a dir poco “meravigliose”. Ci sono persone che in questo momento che io ti scrivo, forse stanno leggendo il mio “umile” saggio, e a tutte queste persone, dico: grazie per tutti i vostri commenti che mi stupiscono ogni giorno e mi aiutano a coltivare continuamente la mia passione che è la “scrittura” di saggi. Molti di loro, nel leggere il saggio “Le finestre dei pensieri”, restano a detta loro, stupite dalla dialettica utilizzata e da come sono affrontati i vari argomenti. Restano stupidi dalla scorrevolezza del testo. Certamente non mi aspettavo tutto questo e ne era quanto meno immaginato. Non mi aspettavo grandi complimenti ma speravo solo che il mio “saggio” venisse apprezzato. L’unica cosa per me che conta è che il saggio “Le finestre dei pensieri” venga apprezzato sia dalla gente comune e sia dal mondo “accademico”. Ciò che mi meraviglia di più, e nemmeno questo era in programma, sapere che il filosofo Giuseppe Girgenti (Docente all’Università per la vita- San Raffaele di Milano), abbia letto il mio saggio, e mi abbia detto che ho “Talento Filosofico” e che ora leggerà bene il saggio per “meditarci” sopra. Altra cosa che si accomuna a quest’ultima, e sapere che il prossimo 20 maggio però al “Premio di Filosofia” organizzato dall’Associazione Nazionale Pratiche Filosofiche con sede a Certaldo (FI), il Presidente Mario Guarna introdurrà, con ogni probabilità il mio saggio “Le finestre dei pensieri”. Tra l’altro lo stesso “Presidente” mi ha detto che il mio saggio è a dir poco interessante. Tutto questo non me lo sarei nemmeno immaginato. Vivo però con i piedi per “terra” perché ho ancora tanto da imparare e devo anche acquisire l’esperienza giusta che è necessaria per un fase “duratura” della mia, se posso chiamarla, così “carriera”.
P.D.B.: Grazie Alessandro del tempo che ci hai dedicato, ci sono in vista presentazioni del libro? Dove lo si può acquistare?
Alessandro Bagnato: Grazie a te Pietro per la straordinaria opportunità che mi hai offerto con questa tua “affascinante” intervista. Detto questo, come già detto in questa tua intervista, il prossimo 20 maggio però al “Premio di Filosofia” organizzato dall’Associazione Nazionale Pratiche Filosofiche con sede a Certaldo (FI), il Presidente Mario Guarna introdurrà, con ogni probabilità il mio saggio “Le finestre dei pensieri”. Ė sua intenzione anche avviare dei tavoli di lettura durante la manifestazione per il “Premio” sul saggio qui preso in esame. A settembre ho in programma, dopo il mio ritorno al mio paese d’origine dalla stagione estiva di lavoro che mi terrà impegnato dal prossimo giugno a settembre, di organizzare quanto prima un “dibattito” sulle tematiche affrontate nel saggio “Le finestre dei pensieri”. Tuttavia, preciso come ho già detto altre volte che: a maggio del 2012 è prevista nella sessione di laurea straordinaria della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria per il C.d.l. in F.S.U., la discussione della mia tesi. Tutto ciò, puoi capire, caro Pietro, che mi sta rubando del tempo per la promozione che diventerà però il perno centrale delle mie giornate successivamente alla discussione della tesi. Tutto sommato, durante le mie giornate cerco nell’arco delle 24h di dedicare più tempo possibile alla promozione “online” del mio testo. Il saggio “ Le finestre dei pensieri” è acquistabile dal sito della Booksprint Edizioni al seguente link http://www.booksprintedizioni.it/libroDett.asp?id=668. Inoltre è possibile acquistarlo su: libreriauniversitaria; amazon; deastore; ibs; insomma sui maggiori e-commerce presenti sul web e anche presso le librerie di fiducia della casa editrice Booksprint, basta visitare la sezione “Librerie Fiduciarie” presente nel sito della Booksprint. In più è possibile acquistarlo nelle varie librerie nazionali convenzionate con la casa editrice e se nel caso non trovate il libro “ fisico” in libreria, allora in questo caso esso è ordinabile nelle varie librerie. Ci tengo a precisare che il saggio lo troverete sia nella versione “cartacea” e sia nella versione “ebook”. Per maggiori informazioni per l’acquisto del saggio “ Le finestre dei pensieri” vi invito a visitare il blog www.alessandrobagnato.com e li troverete le risposte alle vostre domande.
“Quando un’intervista vista l’ora è appena finita, una nuova intervista è appena iniziata. Un’intervista per amare, per sognare, per vivere…”
Written by Pietro De Bonis, in Marzullo
http://pietrodebonis.blogspot.it/