Intervista di Pietro De Bonis al regista Michael Zampino e al suo “L’Erede”
Il Corriere Della Sera ***: “È un buon debutto di Michael Zampino, il film ha ottime malsane atmosfere, progressione di suspense e un buon cast…”
Il Manifesto ***: “Un bel viaggio nel mistero”
Ciak ***: “Una bella atmosfera…, gli attori stanno al gioco noir con efficacia”
La Stampa ***: “Un esordio interessante”
Il Secolo XIX ***: “Un noir che Michael Zampino sa controllare con efficacia”
“L’Erede”, l’opera prima di Michael Zampino, è un thriller psicologico scritto dal regista con Ugo Chiti ( “Gomorra”, “Manuale d’Amore” , “Italians” …) e prodotto dalla Panoramic Film di FrédéricOllier. Il film è stato riconosciuto d’ “Interesse Culturale” dal Ministero per i Beni Culturali che lo ha anche sostenuto insieme con la Regione Marche.
Il film è stato principalmente girato nelle provincie di Macerata e Fermo, ai Piedi dei Monti Sibillini.
“L’Erede” racconta la storia di Bruno, un medico milanese, che attraverso una vecchia villa ricevuta in eredità, scopre un lato oscuro della vita di suo padre ma anche qualcosa di se stesso…
I protagonisti del film sono Alessandro Roja (co protagonista della Serie “Romanzo Criminale”) e Guia Jelo (“Stare fuori”, “Le Buttane”).
Oltre ad un buon successo di critica, “L’Erede” ha fatto unottimo percorso nei festival (San Paolo/Brasile, Goa/India, Cairo/Egitto, Bari Bifest, Miami Italian Film Festival/USA…) Èstato anche premiato alTrani Film Festival (miglior film: “Un noir realizzato con grande maestria nell’ utilizzo della MDP senza ausili o sotterfugi di effetti video digitali. Rilevante il ritmo in crescendo emozionale, degno dei migliori film di genere.)
Guia Jelo è stata premiata sia a Busto Arsizio (BAFF 2011) che al Santa Marinella Film Festival 2011 (Migliore Attrice Protagonista: “Per l’intensità drammatica di chiara matrice classica donata al personaggio di Paola, facendo muovere subito il subconscio dello spettatore a mitiche figure materne, prima fra tutte Medea. Interpretazione che crea un’atmosfera di indubbio apporto alla scena filmica nel suo complesso.”).
“L’Erede” dal 07 febbraio 2012 è uscito in DVD (edizione CGHV) con un’edizione Home Video che propone diversi contenuti speciali inediti: backstage, scene tagliate, musiche, storyboard e tanti altri extra…
P.D.B.: Prima di tutto Michael grazie per aver accettato questo mio invito, e ti domando subito: le colpe dei padri ricadono sui figli? Questa tematica è il filo conduttore del tuo film L’Erede?
Michael Zampino: Sì, lo slogan del film quasi sintetizza la tematica della storia. Il protagonista paga per le colpe di suo padre. E’ un tema universale, biblico. La famiglia come luogo di massima alienazione. Lo è sempre stato, basta rileggere il teatro antico e lo sarà sempre come ce lo ricorda la cronaca nera. L’idea di un protagonista, Bruno, all’oscuro dei segreti del padre, permetteva anche al pubblico di seguire il personaggio in questa “scoperta”. Infatti, è Bruno, che attraverso questa “maledetta” eredità, accompagna lo spettatore in un mondo sempre più alienato ed inquietante.
P.D.B.: Alienato ed inquietante, è lo sfondo di un mondo rurale, la natura che sa più essere violenta a volte degli uomini in città, è stato questo in primis ad affascinarti nella stesura del racconto? Ricordiamo la storia è stata scritta a quattro mani con Ugo Chiti.
Michael Zampino: Lo scontro tra i due mondi, quello urbano “civilizzato” e quello rurale più “viscerale” , era senz’altro una motivazione in più per raccontare la storia. Non sono comunque partito da questa idea per sviluppare la sceneggiatura. Non avevo nessun tema particolare in mente a priori. Nessun’urgenza di questo tipo. Tutto è nato da un aneddoto reale della mia vita privata, una situazione di partenza, un’eredità sconosciuta e misteriosa… Sviluppando questa premessa, insieme con Ugo Chiti, si sono poi aggregate naturalmente delle tematiche legate alla famiglia, alla colpa, alla proprietà ecc… La storia ha quindi preso la “sua strada” cercando di proporre una tensione funzionale per il genere (thriller psicologico).
P.D.B.: Anche le riprese poi hanno preso una loro strada naturale nel corso del film? Come è stato girarlo? E come ti sei trovato a guidare questo bel cast di attori tra cui ne cito uno in particolare, Alessandro Roja, il Dandi di Romanzo Criminale?
Michael Zampino: Per un film indipendente con un budget limitato è fondamentale programmare bene le riprese, avere un piano di lavorazione preciso. Bisogna ottimizzare i tempi e gli spostamenti della troupe. Ciò non impedisce però, all’interno del piano, di lasciare spazio ad alcune proposte che può suggerire l’attore o il direttore della fotografia. Girare “L’erede” è stata un’esperienza quasi simile ad un “laboratorio intensivo”. Eravamo tutti, cast e troupe, confinati in un paesino nel cuore delle Marche. Si lavorava 6 giorni su 7, essendo tutti in trasferta, e con gli attori e il materiale quasi sempre a portata di mano. Quindi potevamo recuperare delle inquadrature alle quali avevamo dovuto rinunciare precedentemente (per colpa del tempo, dell’orario tardivo ecc…). Nasce in tale contesto uno spirito di gruppo maggiore, almeno è l’esperienza che noi abbiamo vissuto. Alessandro Roja si è adattato molto bene alle esigenze, un po’ particolari, del set. Ha dimostrato grande disponibilità nel proporre delle idee, cercare il modo più giusto per affrontare le scene.
P.D.B.: Ora L’Erede è disponibile in DVD, all’interno del quale troviamo contenuti inediti, è così?
Michael Zampino: In effetti, il DVD (edizione CG Home Video) offre numerosi contenuti speciali che sicuramente potranno soddisfare gli appassionati del genere. Oltre al “making of” che consente di vedere la troupe al lavoro, c’è il video delle registrazioni musicali, un interessante montaggio parallelo tra gli storyboard disegnati prima delle riprese e l’effettiva inquadratura finale. Anche la photo gallery è molto ricca e lo spettatore può anche vedere alcune scene che abbiamo tagliato al montaggio (soprattutto per una questione di ritmo). Quindi molti bonus che consentono di vivere “dall’interno” la realizzazione di un film indipendente.
P.D.B: Michael è previsto un seguito de “L’Erede”?
Michael Zampino: Non è previsto un seguito al film, come storia. Però spero che “L’erede” mi aiuti a realizzare un altro film. “L’erede” è stata la mia opera prima, un’esperienza a tutto campo considerando la produzione indipendente e il budget modesto. L’obbligo di fare di necessità virtù quotidianamente… Un modo eccellente per imparare.
P.D.B.: Vero! Ti ringrazio moltissimo Michael per questa intervista, ora non mi resta che augurarti una bellissima opera seconda! Ci vuoi svelare già qualcosa a riguardo? Se c’è già qualcosa.
Michael Zampino: Grazie per l’incoraggiamento! Ho molta fretta, forse troppa, di iniziare un secondo film. Anche per tentare di non ripetere le ingenuità dell’opera prima! Dei nuovi progetti ci sono ma sono ancora sulla carta. Uno è stato scritto con Ugo Chiti che aveva già firmato la sceneggiatura dell’EREDE. Parla del momento più magico della vita di una coppia – la luna di miele – che si trasforma in un incubo… Una storia con un’anima nera. L’altro progetto, scritto con Giampaolo Rugo, è una storia metropolitana, drammatica, che racconta di un uomo di potere che sfoga la sua rabbia e le sue frustrazioni su una donna… Per entrambi siamo agli inizi e c’è ancora molto da lavorare.
“Quando un’intervista vista l’ora è appena finita, una nuova intervista è appena iniziata. Un’intervista per amare, per sognare, per vivere…”
Written by Pietro De Bonis, in Marzullo
http://pietrodebonis.blogspot.it/
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3 pensieri su “Intervista di Pietro De Bonis al regista Michael Zampino e al suo “L’Erede””