Intervista di Giuseppe Giulio al pittore turco Onur Aydin: “sono un artista che chiede aiuto alle stelle”
“Un continente antico e moderno e una civiltà millenaria: I tanti volti dell’Asia e della sua storia artistica hanno da sempre affascinato gli europei” questa è una semplice introduzione al nostro nuovo viaggio culturale, alla scoperta di personalità che esprimono il loro “Io” interiore con l’arte e la scultura ma non solo, esploreremo un paese, una città semi sconosciuta all’Italia e al suo popolo di giovani. Benvenuti in Turchia dove gli artisti chiedono aiuto alle stelle.

Onur Aydin è tra questi artisti. Un mio grande amico nato nella città di Istanbul e laureato presso la facoltà di belle arti di Beykent con cento e lode e ora sta continuando i suoi studi presso il suo atelier nella capitale turca.
Le stelle hanno seguito e accompagnato Onur per diversi anni, donandogli amicizie, amore, passione e vita da inserire e immortalare nella sua arte. Questa è la “Riforma” artistica di un uomo cresciuto con pennello, fantasia e colori, una personalità semplice ma che allo stesso tempo sa toccare la punta dell’arte con un solo dito.
In esclusiva per Oubliette Magazine, in questa intervista, Onur Aydin si racconta ai lettori italiani.
G.G.: In questi ultimi anni hai dimostrato di essere un artista semplice e raffinato. Qual è stata la tua prima ispirazione?
Onur Aydin: Grazie mille Giuseppe per il tuo apprezzamento. Dipingo e coloro da quando ero bambino. Sono stato sempre una persona curiosa soprattutto delle immagini che c’erano sui libri e da lì che è partita la mia prima e grande ispirazione all’arte, è da qui che l’arte è diventata una parte importante della mia vita.
G.G.: Ci sono diverse rappresentazioni nei tuoi quadri dalle donne agli uomini, dai paesaggi alle città. Perché?
Onur Aydin: Alla base dell’educazione accademica artistica c’è sempre la natura, le figure umane, i paesaggi; i quali sono i soggetti essenziali dell’arte. Un quadro parte dall’analisi e dall’interpretazione del corpo umano in uno specifico contesto. D’altronde la figura umana è statica e devo confessarti che preferisco gli oggetti dinamici come le città oppure i paesaggi.
G.G. : Onur sei un giovane ragazzo turco. Che cosa rappresenta per te la Turchia?
Onur Aydin: La Turchia rappresenta per me un paese ricco di storia antica soprattutto, e in particolare l’antica Grecia ora in pieno fallimento economico. La Grecia per molti secoli è stata alla base della nostra cultura e della nostra arte. Aspetti che in seguito si sono inseriti rapidamente nella cultura, nella religione e nella politica turca. La mia Turchia è questa, un paese che unisce due grandi culture quella dell’est e dell’ovest, una grande fonte d’ ispirazione per molti artisti nella storia.
G.G.: Come rappresenteresti la capitale Istanbul nella tua arte?
Onur Aydin: Premetto che amo rappresentare il movimento nella mia arte, la stabilità mi annoia parecchio. Istanbul è una grande città, una delle più grandi al mondo, direi in continuo movimento, quindi è perfetta per il mio “Gusto” artistico. Sceglierei di rappresentarla con tante e diverse costruzioni tutte diverse tra loro accompagnate da luci soffuse e chiare.
G.G.: Mentre osservo la tua galleria artistica, intravedo molte donne nude, possiamo dire un omaggio al corpo femminile simbolo di purezza e umanità. Cosa ne pensi?
Onur Aydin: Le persone appartengono alla natura e le persone sono alla base dell’arte accademica. Lo studio del nudo è necessario per imparare a risolvere i misteri della natura, ma allo stesso tempo non abbiamo solo la donna da poter raffigurare, lavoro anche sul corpo maschile ma quello femminile rimane sempre quello più “estetico” per la società. Un corpo esteta che cambia costantemente nel tempo e che varia in diversi periodi ma che rimane stabile ai suoi principi di umanità. Una mia visione di “nudo” diversa da quella del pittore Pieter Paul Rubens vissuto nel sedicesimo secolo, capostipite dell’arte barocca, il quale utilizzava figure grasse, rappresentazioni che davano all’appassionato d’arte un movimento estremo e non stabile.

G.G.: Qual è il tuo colore preferito?
Onur Aydin: Il Rosso, un colore forte che unisce emozioni diverse tra loro, dalla passione alla violenza fino alla guerra. Un colore caldo e appassionante, un rosso che secondo le ultime ricerche scientifiche pubblicate può avere degli effetti fisici tra cui migliorare la respirazione. In alcune culture il rosso significa purezza, felicità e successo. Il rosso è il colore della mia felicità.
G.G.: Un’ultima domanda Onur. Cosa ricordi dell’attacco dell’11 settembre 2001? L’inizio di una nuova era?
Onur Aydin: Come artista, sono stato sempre contro ogni forma di terrorismo e guerra. Penso come persona invece che sia stato un “Gioco” politico degli Stati Uniti. Una Scusa per ottenere risorse e primato nel Middle Est.
Written by Giuseppe Giulio
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