Intervista di Giuseppe Giulio a Max J. Aldridge. Un nuovo viaggio verso l’isola che non c’è. Max racconta il nuovo Peter Pan.
Il piacere è la felicità dei folli. La felicità è il piacere dei saggi…Barbey d’Aurevilly. Le strade della vita sono diverse, miste, semplici e avvolte difficili da percorrere, ma solo una piccola stella persa nel cuore, e nel buio della notte può indirizzarci verso la decisone giusta, diretti fino al nuovo giorno. Nel 1907 il sogno di inseguire strade nuove, costruendo alternative si è realizzato, un desiderio raggiunto e realizzato per la prima volta da un autore dal nome James Metthew Barrie e ora dal 5 dicembre 2011 da Max J.Aldridge .
“Peter Pan e la straordinaria macchina di Lord Rubbish” è questo il titolo del seguito della storia del ragazzino che per tante generazioni ha fatto sognare e che continua a farlo, anche in questo delicato e difficile momento socioeconomico. Un personaggio creato dall’autore inglese e diventato un classico della Walt Disney . Un piccolo ragazzo che rincorre la libertà, quella pura costruita senza alcun pregiudizio, una realtà che ancora oggi il mondo aspetta e sogna di rivivere.
Il ragazzo amante della libertà è divenuto oggi un modello per molti giovani ma soprattutto per molte associazioni che quotidianamente costruiscono la gioia di molti bambini per alleviare le loro sofferenze, tra queste l’ONLUS “Peter Pan” di Roma.
Una libertà che ha incrociato la strada di quest’ autore classe 1942. Max J.Aldridge nasce in Inghilterra, figlio di un pilota RAF abbattuto in un’azione di guerra sul cielo di Londra pochi giorni prima della sua nascita. Max cresce giorno dopo giorno nel mito del padre e del volo, ed è questo il primo ma fondamentale passo verso quel legame che lo condurrà verso l’isola che non c’è. Nel 1974 si trasferisce nella città di Perugia, dove vive facendo il corrispondente per alcuni free lance per giornali inglesi e americani.
Nel 2004 l’autore decise di partecipare al “New Peter Pan competition” indetto da The Great Ormond Street Hospital Children’s Charity e scrive il libro divenuto oggetto di culto in mezzo mondo. Queste sono alcune delle informazioni che ci sono fornite dalla magica pergamena pubblicata sul suo sito ufficiale.
Una grande e chiara luce copre il tavolo sul quale la mappa per trovare Max J. Aldridge posa, mi giro spaventato, un respiro lento ma forte comprono la mia paura….”Max J. Aldridge sei tu!”…era proprio lui in volo pronto a condurmi sull’isola che non c’è, diritto fino al mattino.
“Sono Pronto . Giuseppe. Incominciamo il nostro viaggio”. Come per magia i miei piedi si sollevano dal pavimento vecchio in legno, leggiadri e pieni di energia, pronti a raggiungere la libertà. “Andiamo Max!”.
G.G : Mr Max j.Aldridge cosa significa per lei la parola “magia”?…
Max J.Aldrige : Magia è l’arte di chi riesce a cambiare la realtà. Amo la magia e mi piace scriverne affrontando l’argomento da punti di vista diversi. Peter Pan mi ha sempre affascinato – e ho affrontato con entusiasmo il sequel – anche perché vive con le fate e proprio usando la loro magica polvere non solo vola ma riesce anche a far volare i suoi piccoli amici portandoli con sé in un mondo fantastico, lontano da ogni realtà. Ma anche in “Osman il mago” (il nuovo romanzo che conto di pubblicare verso marzo-aprile 2012), la magia è un elemento centrale del racconto. “Osman”, che potrebbe essere una storia delle Mille e una notte, è la storia d’amore tra un mago capace di straordinari incantesimi e una ragazza che lo cerca attratta dal mito. Ma alla fine della storia sarà il mago che scoprirà che la magia più grande, quella che stravolgerà la sua vita, quella contro la quale la sua arte non ha poteri è un’altra, la magia dell’amore.
Non amo le storie d’amore stucchevoli ma so che l’amore è una sorta di straordinaria magia che non solo riesce a farti vedere realtà completamente diverse, ma anche a rendere effettivamente diversi noi stessi e il mondo che ci circonda. Non fa forse una straordinaria magia Benigni ne “La vita e bella”, facendo addirittura scomparire l’orrido lager? E anche di questo tipo di magia mi piace scrivere nei miei libri. Come è facile immaginare già prima di cominciare a scrivere le mie storie, ho sempre amato raccontarne, specie ai bambini e raccontando ho visto spesso i loro occhi perdersi nei mondi lontani evocati dalle mie parole. Anche questa è una sorta di piccola magia e come sanno tutti i papà e tutte le mamme che amano raccontare le storie della “buona notte” ai loro bambini, il perdersi di quegli occhi nel mondo nuovo che si è capaci di creare per loro, magari dopo una lunga stressante giornata di lavoro, è un premio che vale più di qualunque riconoscimento letterario.
G.G.: Il nostro viaggio icrocia lo sguardo della regina Vittoria con alle spalle il palazzo reale e la bandiera britannica. Come vedono i suoi occhi da scrittore, la città di Londra oggi?
Max J.Aldridge: Vivo ormai da più di quaranta anni in Italia e l’Inghilterra e Londra sono per me, ormai, solo un “molto speciale” luogo turistico. Quando ho affrontato la stesura di Peter Pan ho pertanto sentito la necessità di tornare a rivedere i luoghi che mi apprestavo a descrivere e tra questi, in particolare, la statua di Peter Pan fatta realizzare da Barrie nel 1912 e da lui collocata proprio nei giardini di Kensington. Nel mio libro Peter Pan salva l’Inghilterra volando e combattendo contro i nemici nei cieli di Londra e così ho voluto immaginare che come Nelson che salvò l’Inghilterra nei mari ha avuto a suffragio una statua a Trafalgar Square, così Peter che l’ha salvata nei cieli, l’ha avuta in premio per il suo eroismo proprio per espressa volontà del Re che ne ordina la collocazione a sua imperitura memoria ai Kensington Gardens. Trovo che Londra, rispetto ai miei ricordi giovanili, sia totalmente cambiata perché negli anni ha saputo modernizzandosi in maniera radicale senza perdere però il fascino dell’antico divenendo uno dei luoghi più straordinari del mondo dove trovi tutto, teatri, spettacoli, locali, senza però avere mai la sensazione che la città si snaturi in luogo museale. Londra è una città dallo straordinario fascino dove tutti i giovani che vengono a visitarla hanno la sensazione che amerebbero vivere lì.
G.G.: Stiamo sull’isola che non c’è… Peter Pan vive e affronta tante strade che compongono la vita stessa. Quali sono le tue strade?
Max J.Aldridge: Di Peter credo però di avere alcune qualità: la fantasia, prima fra tutte e l’entusiasmo che metto in tutte le cose che faccio e che mi porta ad affrontare anche le situazioni più impegnative “come se fosse un gioco”. Come Peter sono anche uno spirito totalmente libero e così, dotato di libertà e fantasia, non ho difficoltà a cambiare i miei obiettivi e ad affrontare nuove strade. A differenza di Peter però, che è un incostante che segue solo ed esclusivamente l’estro del momento incurante della sorte dei suoi partners, sento le responsabilità verso tutti i miei “compagni di viaggio” che siano la famiglia, gli amici o i compagni di lavoro: per me è importante che sentano che “possono contare su di me”. Negli anni mi sono però reso conto che lo spirito libero e la fantasia sono pericolose attitudini che possono rendere a volte anche molto difficile e faticoso il cammino di chi mi sta vicino che magari vorrebbe magari sedersi un attimo a tirare il fiato. A differenza di Peter io però aspetto sempre chi è con me…anche se, devo confessare che, ove il partner avesse deciso di non voler proprio seguirmi, io – che sono un Ariete – spingo, tiro, sollecito, strattono, finché in qualche modo lo convinco a seguire il percorso che “io” ho scelto…Non ho difficoltà ad ammettere che non è sempre facile vivere con un Ariete come me: può essere forse divertente, può essere qualche volta stimolante, ma sicuramente è sempre faticoso… Confesso anche che ho un disperato bisogno dei miei compagni e che non posso stare senza di loro, magari anche e solo per averne gli applausi quando faccio bene qualcosa (e in questo sicuramente assomiglio a Peter).
Alla mia età le strade della vita sono state in buona misura percorse. Il bilancio che ne traggo è positivo, sono soddisfatto dei risultati raggiunti ma sono sempre irrequieto perché perennemente alla ricerca di nuovi risultati e nuovi obiettivi da cogliere. Per quanto riguarda gli obiettivi, riesco ancora a tenere vivo il “bambino che è in me” e a guardare con entusiasmo al futuro. Mi farebbe piacere un grande successo del mio Peter Pan ma solo perché tale successo mi spingerebbe ad affrontare una nuova avventura: scrivere il nuovo ulteriore sequel che ho già tutto in mente e di cui ho scritto già circa un terzo.
G.G.: Lasciamo l’isola che non c’è per sorvolare il Tamigi. Il Globe e la London Eye ci fanno da cornice e da colonna sonora al vento che sprigioniamo dalle nostre ali immaginarie… I personaggi del libro possono essere d’aiuto alla fragilità giovanile italiana ma anche europea e mondiale?
Max J.Aldridge: Il “mio” Peter Pan, molto più dell’originale è un libro con un forte contenuto “morale” e in questa nuova storia ci sono tanti aspetti che rendono il libro adatto ad un lettore in “età evolutiva”. Già all’inizio vengono evidenziati da un lato i valori dell’ecologia e del patriottismo e dall’altro i disvalori di Lord Rubbish che sfrutta i poveri bimbi orfani nella sua discarica e che vorrebbe trasformare i rifiuti di Londra in cibo per le classi meno abbienti. Lord Rubbish vorrebbe anche conquistare l’Isolachenoncè per farne un paradiso fiscale per sé e poi cementificarla per farne un villaggio a tema. In questa nuova attività vorrebbe utilizzare pellerossa e Bimbi Perduti come manovalanza gratuita, pescare le sirene per impagliarle e poi venderle a giapponesi e americani, un vero disastro insomma. Peter difenderà la sua isola, diventerà un leader per i piccoli orfani sfruttati da Lord Rubbish e difenderà anche Londra da un potenziale nuovo tiranno divenendo un vero eroe nazionale, premiato per le sue gesta dal Re che lo nominerà addirittura baronetto. Una figura particolare dal punto di vista etico è poi quella del giovane William, eroico, generoso, affascinante…un suo discorso ai Londinesi farà desiderare a tutte le mamme di avere un figlio come lui!.
“Gli inglesi hanno il potere miracoloso di trasformare il vino in acqua”…Oscar Wilde. Il successo raggiunto da Max J.Aldridge è davvero strepitoso, perché ha saputo trasformare il suo dolore in qualcosa di “sano umorismo”, un arte, un dono ed infine un potere che poche persone ma soprattutto scrittori hanno. Il nostro piccolo ma breve viaggio ci ha insegnato tanto, come dire…un sacco natalizio pieno di cose, semplici e colorate che solo un amante del volo riesce a donarci e trasmettere.
Il nostro viaggio termina con la colonna sonora del Big Bang alle nostre spalle. È la mezzanotte di Natale, e ora di andare. “Grazie mille Max” dissi con in mano una palla di cristallo, con dentro l’isola che non c’è.
“Grazie a te Giuseppe e a Oubliette“. Mi girai per dargli il mio regalo, ma lui era già in volo con la sua polvere gialla a incantare il cielo di Londra. Sorrisi, perché finalmente Max J.Aldridge era riuscito a far riscoprire tra le pagine di Oubliette, la bellezza della vita e dell’umorismo, attraverso una semplice arte…
“Arrivederci Max”.
Link su presentazione “Peter Pan e la Straordinaria Macchina di Lord Rubbish“:
Per leggere l’intervista trasdotta in inglese clicca QUI.
Bell’articolo molto interessante.
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
deliziosa l’idea di volare sulla fantasia insieme allo scrittore del nuovo peter pan <3
Micki grazie del commento e Buon 2012!
Volevo farvi i complimenti per l’articolo, è scritto molto bene e il libro e l’autore sembrano molto molto interessanti, noto anche infatti che ci sono molti ‘mi piace’! Bravi bravi, i vostri suggerimenti sono sempre utili e piacevoli.
Grazie Mille Fra. Buona Giornata. Giuseppe Giulio.
Di nulla Giuseppe, continua così! Ho letto il libro del tuo articolo, Peter Pan e la straordinaria macchina. E’ molto bello!