“Andiamo più svelti” poesia di Guillaume Apollinaire
“Andiamo più svelti”

E viene la sera e i gigli muoiono
Guarda il mio dolore bel cielo che me lo mandi
Una notte di malinconia
Sorridi creatura sorella ascolta
Avviatevi o poveri sulla strada maestra
Bugiarda foresta che sorgi alla mia voce
Le fiamme che bruciano le anime
Sul Boulevard de Grenelle
Gli operai e i padroni
Alberi di maggio tutti un merletto
Via non facciamo i fanfaroni
Andiamo più svelti dio benedetto
Andiamo più svelti
Tutti i pali telegrafici
Se ne vengono sul lungosenna
La nostra Repubblica s’è messa in petto
Di quei mughetti un bel mazzetto
Che s’infittivano sul lungosenna
Andiamo più svelti dio benedetto
Andiamo più svelti
Boccuccia a cuore Paolina ritrosa
Gli operai e i padroni
Ma sì ma sì bella addormentosa
Tuo fratello
Andiamo più svelti dio benedetto
Andiamo più svelti.

Guillaume Apollinaire pseudonimo di Wilhelm Albert Włodzimierz Apollinaris de Wąż-Kostrowicki (Roma, 25 agosto 1880 – Parigi, 9 novembre 1918) è stato un poeta, scrittore, critico d’arte e drammaturgo francese.
L’interesse per il moderno lo portò a sostenere anche il futurismo di Filippo Tommaso Marinetti e la pittura metafisica di Giorgio de Chirico. Dato il suo carattere estroso ed irrequieto fu sospettato di essere l’autore del furto del dipinto della Gioconda avvenuto il 20 agosto del 1911 al Museo del Louvre; in seguito a tali sospetti (di cui fu gravato anche Pablo Picasso), fu arrestato ed incarcerato, salvo poi risultare del tutto estraneo ai fatti ed in seguito rilasciato.
Il 1910 inaugurò la vita letteraria del trentenne Guillaume (anche se il primo romanzo risale al 1900, seguito nel 1907 dal romanzo libertino-sadomasochistico-grottesco Le undicimila verghe) con i sedici racconti fantastici intitolati L’eresiarca & C., mentre nel 1911 pubblicò le poesie di Bestiario o corteggio di Orfeo e nel 1913 Alcools, raccolta delle migliori poesie composte fra il 1898 e il 1912.
Quest’opera rinnovò profondamente la letteratura francese, ebbe un’influenza sulla poesia italiana del Novecento ed è oggi considerata il capolavoro di Apollinaire insieme con Calligrammes (1918), che sono dei veri e propri componimenti scritti appositamente per formare un disegno che rappresenta il soggetto della poesia stessa.
Per quanto riguarda la prosa si possono ricordare: Il poeta assassinato (1916), raccolta di novelle e racconti che si articolano tra l’epico e l’autobiografico, ispirati alle esperienze sul fronte francese della Grande Guerra, dove combatté col grado di sottotenente e venne ferito alla testa, dovendo subire un intervento di trapanazione del cranio; e il dramma Les mammelles de Tirésias (rappresentato nel 1917), nell’introduzione del quale per la prima volta compare la definizione di dramma surrealista.
Indebolito dall’operazione chirurgica subita due anni prima, si ammalò di “congestione polmonare”; nello stesso periodo conobbe Jacqueline Kolb, che sposò nel mese di luglio. A novembre si ammalò di influenza spagnola; venne trovato in stato d’incoscienza, e probabilmente già morto, il 9 novembre 1918 nel suo attico parigino, dall’amico Giuseppe Ungaretti che era venuto a comunicargli la vittoria dell’Intesa; accanto c’era la moglie che lo vegliava disperata. Ricoverato nuovamente all’ospedale italiano di Parigi, venne subito dichiarato morto dai medici. Fu sepolto nel cimitero del Père Lachaise, nella stessa città.
Fonte biografia: Wikipedia