Intervista di Giuseppe Giulio alla "Fabbrica del sorriso" di Chiara Chialant

Lo stato della fantasia sembra essere quello più adatto a fare emergere, anche nelle persone più resistenti l’immaginazione e il sogno.

Tuttavia l’arte di Chiara Chialant rileva degli aspetti unici. La ricerca di nuove forme, prendendo in considerazione l’introspezione del sogno e dell’arte.

Chiara Chialant è nata a Roma nel 1988. Si avvicina al mondo dell’arte sin da piccola, grazie alla nonna, che l’artista considera una figura estrosa e fondamentale, che la cresce nell’amore per ogni forma d’arte ed espressione personale. Negli ultimi anni si è appassionata all’utilizzo delle paste sintetiche,cui si appassiona dopo una lunga convalescenza. L’esperienza commerciale inizia ben presto grazie alla grinta e al sostegno di molti amici che portano il progetto de “La Tana del Bianconiglio” in giro per l’italia.

Per Oubliette Magazine: Chiara Chialant

G.G.: Ciao Chiara

Chiara Chialant: Ciao Giuseppe

G.G.: Una grande passione per la creatività. Perchè “La tana del Bianconiglio”?

Chiara Chialant: “Alice nel paese delle meraviglie” è sempre stato uno dei miei film Disney preferiti, e soprattutto perchè nella tana, alice si trova faccia a faccia con personaggi sorprendenti e imprevedibili, che ne rispecchiano difetti e timori, un mondo in cui le capita di rifugiarsi e sorprendersi; ed è così che vorrei le persone vedessero i miei gioielli, come delle parentesi divertenti, come oggetti piacevoli da indossare la mattina, prima di immergersi nella relatà quotidiana.

Ci sono tanti colori nella tua creatività, un mondo staccato dalla realtà, fiori e torte.

G.G.: Cosa ti ha spinto verso questa creatività?

Chiara Chialant: sono una persona in genere abbastanza fantasiosa, mi piace provare diversi tipi di hobby creativi (in effetti in giro per casa spargo tempere, pezzi di legno, merletti e altre cosette che magari mi ispirano per qualche attimo piacevole). I colori mi attraggono in tutti gli ambiti della vita e tutto ciò che “creo” mi rispecchia molto (nonostante il tema di torte e dolciumi sia molto comune in questo genere di “arte”).

G.G.: Quale è stato il primo oggetto da te creato?

Chiara Chialant: Purtroppo questo non lo ricordo precisamente, forse un paio di orecchini a forma di coni gelato (che sono rimasti nella mia “collezione privata”^^) ma ricordo perfettamente l’oggetto che mi ha ispirato: un paio di orecchini deliziosi ma semplici, a forma di fragole, fatti apposta per me da una cara amica, con la quale avremmo voluto intraprendere il “business” di gioielli e oggettistica in pasta sintetica, che però ha preso piede solo grazie alla paziente e motivante collaborazione del mio ragazzo, che mi ha supportata in ogni stravaganza.

G.G.: Tra i tanti gioielli della “Tana del Bianconiglio” ci sono tanti dolci.Perchè?

Chiara Chialant: Purtroppo la scelta dei dolciumi non è mia, ma deriva da una preesistente moda, già diffusamente radicata, che si ispira al genere kawaii giapponese (di cui è possibile trovare infiniti esempi online); ovviamente come ti ho detto tutto ciò che faccio mi rispecchia, è certamente uno stile che mi piace molto, altrimenti avrei usato altri soggetti (avevo provato con gli animali… un catastrofico fallimento!!!XD) anche perchè le prime cose erano fatte per essere indossate da me o regalate ad amiche e parenti.

G.G.: Cosa significa per te “Immaginazione”?

Chiara Chialant: L’immaginazione è più uno stato d’animo; una sorta di modo di vivere, per cui tutto riesce a diventare un pò fantastico… le giornate iniziate male si raddrizzano, magari per un particolare che riesci a cogliere, o ad inventare… non è facile spiegarlo, ma grazie all’immaginazione, le mie giornate sono un pò più allegre!
G.G.: Quale creazione può rappresentare al meglio il tuo percorso?

Chiara Chialant: Ho un bracciale, che adesso non ricordo dove sia (ma appena abbiamo finito mi metto alla ricerca), che ha tante pallinne e palle colorate, che non rappresenta esclusivamente il mio percorso, però è uno dei miei pezzi preferiti… in generale però non ce n’è uno, è proprio la varietà e quantità di cose, che caratterizza il mio percorso… perchè in ogni oggetto c’è una parte di me, e finchè non mi sono abituata, venderli è stato un pò come dare via cose che mi appartenevano, privarmi di oggetti a cui tenevo…

G.G.: Progetti “Golosi” per il futuro?

Chiara Chialant: spero di ricominciare presto a fare qualche mercatino artigianale, che davvero è una delle cose che mi diverte di più, dato che mi da la possibilità di crogiolarmi nei complimenti di chi ancora non mi conosce o non ha mai visto i miei gioielli e soprattutto di conoscere persone che apprezzano o condividono questo genere di “hobby”.

Chiara Chialant è davvero una fabbrica volta a modificare l’uomore delle persone, gli stati d’animo per coloro che semplicemente vivono accanto alla creazione della “felicità” proprio come Chiara.

Written by Giuseppe Giulio