"Tre volte invano", di Emiliano Poddi, recensione di Nadia Turriziani

Tre volte invano

Emiliano Poddi

Instar.libri

Euro 13,50

Pg. 174

“Tre volte invano” è la vera storia di Emiliano Poddi, classe 1975, autore del libro e pugliese di nascita

Un ragazzo che cresce nel basket (entrambi i genitori sono ex giocatori di basket), con la vera passione per il basket. Passione che solo chi pratica questo sport con amore vero può descrivere con così meticolosa attenzione.

I luoghi, le sensazioni, gli odori descritti sono gli stessi che si assaporano o si odiano, a seconda delle situazioni, nella realtà agonistica.
Le sue giornate, come quelle di coloro che hanno la vera passione per il basket, scorrono al ritmo degli allenamenti e delle partite.
I suoi traguardi si chiamano finali di interzona…Campionati nazionali.
Le sue paure sono i responsi “degli osservatori”.
La sua gioia…le partite. I contatti fisici con gli altri giocatori. I punti che prendono vita sul tabellone. I tiri da tre ben riusciti.
Purtroppo però, nella gestione della vita può accadere di tutto. Come in quel  giorno lontano quando sul tabellone luminoso, il tempo che fino a poco prima scorreva veloce si ferma irrimediabilmente a 2 minuti e17 secondi dalla fine…

Emiliano voleva “diventare” e basta.
Sul campo lui voleva diventare vento puro. Voleva trasformarsi in qualcosa di invisibile con gli avversari abbattuti dal suo spostamento d’aria. Voleva diventare un nuovo numero rosso sul tabellone luminoso invece di quel maledetto 2 e 17.
Ce l’ha messa tutta.

Per tre volte invano lui ci ha provato.
Una prima volta nel vecchio pallone di Marra dove, dopo un canestro indimenticabile, per la prima volta sui tabellini non era più una virgola ma un numero.
La seconda volta nel nuovo pallone, quando finalmente era “diventato”, firmando con la sua prestazione indiscutibile, il suo trasferimento per Roma, questo se a quel maledetto 2,17 dalla fine non fosse accaduto l’inevitabile.
Una terza volta in sala operatoria, quando le speranze di tornare un giocatore di basket erano riposte nelle mani miracolose del dottor “M”, il dio del ginocchio.
Immagina ancora sé stesso con il numero 10  (Emiliano Poddi  n. 10) sui campi di basket.

Immagina e sogna di vincere…Immagina…
Fino a quando per una strana equazione matematica tutta la sua vita diventa un umiliante, rabbioso…zero.
Toccante la dedica alla propria madre alla quale per la prima volta racconta i suoi veri sentimenti, la sua rabbia, i suoi sogni…
Un giorno lontano era “diventato”…

…“e invece ora, a starmene qui seduto, con gli occhi chiusi, uno schermo davanti ed il passato dietro le spalle, tutto quello che sento è il languore di un’assenza, il pallone che mi sfugge dalle mani e io che lo inseguo e allungo la falcata, tendo le braccia verso di lui tre volte invano.”
Libro ben scritto. Scorrevole e semplice anche nelle descrizioni meticolose degli ambienti e dei sentimenti. Per chi ama il basket è una ventata di aria fresca.

Emiliano Poddi è nato a Brindisi nel 1975. Scrive per la radio e per il teatro. “Tre volte invano” è il suo primo romanzo.

Nadia Turriziani

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