“Il professore” di Charlotte Brontë: alla riscoperta del primo affascinante romanzo della scrittrice inglese

“Credo che le emozioni di certi primi suoni, di certe prime visioni, si provino una volta sola: fanne tesoro, Memoria, chiudile dentro un’urna e custodiscile in nicchie sicure! Bene… mi alzai. I viaggiatori dicono sempre che negli alberghi stranieri le camere sono spoglie e disagevoli: quella stanza mi pareva avesse un che di decoroso e accogliente. Aveva finestre grandi, croisées, che si aprivano come delle porte, con ampie e chiare vetrate. Una grande specchiera stava sulla toeletta, un’altra di pregio, riluceva sopra il caminetto.”

Il professore di Charlotte Brontë

Duecento anni fa nasceva in Inghilterra Charlotte Brontë, forse la più amata tra le note sorelle, senza dubbio quella più prolifica in quanto a romanzi scritti durante la sua vita. Tra questi il primo di tutti fu “Il professore”, inizialmente rifiutato dagli editori, pubblicato solamente due anni dopo la sua morte e ora (aprile 2016) riproposto con successo da Fazi Editore.

Basato sull’esperienza personale dell’autrice (la quale durante il suo periodo di permanenza a Bruxelles per studiare la lingua francese si innamorò del suo insegnante)Il professore” racconta la storia di William Crimsworth, giovane istruito rimasto senza genitori il quale, raggiunta l’età adulta, si trasferisce nella zona industriale dello Yorkshire dove però non si sente soddisfatto dal lavoro che svolge.

Grazie ad alcune conoscenze espatria in Belgio dove diventa insegnante di inglese in due istituti privati ed è proprio in uno di questi che conosce una studentessa molto particolare, differente dalle altre, e che pare esserle affine nel più profondo dell’animo, della quale si innamora.

Questa in breve la trama de “Il professore” ma in realtà c’è molto di più. Nonostante i fatti che si susseguono non siano poi tanti in ogni pagina prevalgono la poesia e la passione delle parole. Se questo fosse stato pubblicato al tempo della stesura sarebbe stato certamente un romanzo di successo ed un precursore degno di tutto ciò che la Brontë scrisse successivamente.

Ma in un mondo di uomini (basti pensare che Charlotte e le sorelle si trovarono costrette ad utilizzare degli pseudonimi per le loro pubblicazioni) era troppo difficile ammettere la bellezza di un libro che narrasse la debolezza umana e maschile in particolare; un romanzo raccontato dal punto di vista dello stesso protagonista (l’unico narratore uomo da lei utilizzato) che esprime tormento prima e sollievo poi nel momento in cui si rende conto di aver trovato un po’ di quella pace che tanto aveva desiderato.

Charlotte Brontë

E lei è un personaggio femminile stupendo, delineato con chiarezza ed ardore. Un’eroina insolita forse ma tra le più belle, forti, eleganti e realistiche dell’autrice inglese.

Il professore” colpisce dalla prima pagina, la sua scrittura è ancora una volta travolgente e l’introspezione psicologica dei personaggi non può che affascinare il lettore e portarlo ad ulteriori riflessioni.  Ed è anche un viaggio nella città di Bruxelles così ben descritta, non solo in modo fisico ma anche spirituale, con le lunghe passeggiate verso la campagna che conducono oltre il tutto.

La parte centrale e quella finale de Il professore sono il punto più alto della mia scrittura. A mio parere in esse vi sono più essenza, più sostanza e più realtà che in buona parte di Jane Eyre”. – Charlotte Brontë

 

Written by Rebecca Mais

 

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